21. Urla

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Matteo's POV

Dietro di noi si sente gente correre per cercare altre uscite, bambini piangere disperati e il gorgoglio dell'acqua che penetra nelle varie aperture.

IO: Come possiamo aiutare da qui?

Mauricio: Prova a cercare qualcosa per fare da ariete o di pesante per scardinare il cancello. Di solito non sono così resistenti a forti urti.

Scendo quei pochi gradini e mi guardo attorno. Sento l'acqua entrare dalle suole delle mie scarpe. La situazione sta peggiorando: il corridoio che si allunga verso la prua della nave si sta allagando sempre di più, mentre andando in direzione opposta esso è ancora completamente asciutto. Questa nave sta colando a picco! Mi devo muovere.

Inizio a cercare nella zona all'asciutto. Ci deve essere qualcosa per... Ecco!

IO: Forse ho trovato qualcosa.

Torno dai miei amici con in mano un estintore completamente carico e pesante.

Mauricio: Potrebbe andare. Cerca di prendere in pieno i cardini di sinistra. Dovrebbero essere i più deboli.

Fede: Io continuo a cercare.

Il rumore del metallo colpito si diffonde per i due ponti interessati, ma i cardini sembrano non cedere.

IO: Niente da fare.

Andrea: Merda...

Pietro's POV

Ho urlato. Ho urlato con tutto il fiato che avevo in corpo, ma sembrava di essere completamente isolato, nonostante la gente continuava a transitare su e giù per il corridoio. Nessuno ha aperto questa porta, nessuno ha ascoltato le mie grida di aiuto.

Non riesco a muovermi. Maledetto letto! L'acqua cresce sempre più, ora mi arriva al bacino. Inizio ad avere freddo alle gambe e alle braccia. I vestiti bagnati sembrano carta vetrata sulla pelle. Anche tremare per scaldarmi non serve a molto immerso in questa acqua gelida.

Forse il mio destino è questo, il mio destino è morire qui di freddo e...solo.

Giovanni's POV

Tubotu esce dalla stanza con un sorrisetto di vittoria. Un attimo dopo rientra l'ufficiale, che si accomoda sulla sedia in pelle dietro ad una scrivania e appoggia i piedi su quest'ultima

Ufficiale: Signor Leveghi, lei si è cacciato proprio nei guai. E soprattutto il suo collega non avrebbe dovuto far perdere la pazienza a Tubotu.

IO: Giorgio non ha fatto niente.

Ufficiale: Però eccoci qua ad aspettare che venga in suo aiuto.

IO: Ah lui verrà, ma non sarà solo.

Ufficiale: E neanche io.

Dalla giacca della divisa estrae un revolver con i bussolotti già inseriti.

IO: Non può spararci!

Ufficiale: Perché no? Il Conte Rosso andrà in fondo a questo freddo oceano e nessuno si chiederà mai chi ha sparato e perché. Magari non vi ritroveranno nemmeno in questa area della nave.

Non vorrei mai dirlo, ma ha ragione: la morte di due membri dell'equipaggio per dei colpi di pistola passerebbe in secondo piano rispetto alla vicenda generale.

Ufficiale: Vedo che hai capito.

La nave continua a scricchiolare e il pavimento inizia a inumidirsi. Forse non ci sarà bisogno della pistola per uccidermi.

Andrea's POV

Giorgio: Proviamo a buttarla giù con questa.

Giorgio indica una panca di legno posta a qualche metro di distanza.

Mauricio: Sì, forza proviamo. Allontanatevi.... Al mio via.

Federico, Luca e Giorgio annuiscono e raccolgono tutte le loro forze.

Mauricio: 3..., 2..., 1... VIA!

Mauricio, Giorgio, Luca e Fede prendono la pesante panca e iniziano ad usarla come ariete. La cancellata trema per l'impatto, ma non cede.

Mauricio: Ancora!!

Alcune parti iniziano a deformarsi.

Mauricio: Continuiamo. La butteremo giù!

Al quinto colpo i cardini superiori cedono e il cancello inizia a piegarsi. A quel punto io e Matteo risaliamo e aiutiamo a modellare al meglio quel blocco di metallo per creare un passaggio che risulti abbastanza comodo per tutti. La gente notando quello spiraglio di libertà inizia a spingere e a travolgere. Io stesso vengo schiacciato dalla folla contro la cancellata rimasta ancora attaccata ai cardini.

Federico: Per favore non spingente.

Luca: Andate, l'uscita è di là.

Dopo che la massa di gente era finita Matteo mi aiuta a rimettermi in piedi e finalmente anch'io supero quella porta passando ufficialmente al ponte superiore.

Fede: Tutto okay?

Dice abbracciandomi.

IO: Abbastanza.

Matteo: Pensavo di essere spacciato.

Passato quel momento di panico mi accorgo di una cosa.

IO: Ma dove sono Giovanni e Giampiero?

Giorgio: Cosa?! Giampiero non era con voi?

Il suo sguardo si fa sempre più preoccupato.

IO: Pensavo fosse con te; aveva detto che forse sarebbe uscito dalla sua cabina e sarebbe venuto da te per parlare. Non lo hai visto?

Giorgio: N-n-no.


SPAZIO AUTRICE

Weilà gente!!!

Il mio lato drammatico sta tornando!😈 Quando inizia non la smetterà finché la storia non giungerà al termine. Muahhhh!!!

In questo momento ho una specie di blocco dello scrittore, e non perché non ho idee, ma perché proprio quest'ultime fanno male mentre le rendo parole.😥Non è normale che si metta quasi a piangere la scrittrice stessa.😥 Al momento giusto vi spiegherò bene.

Ora vi lascio, ma ci rivedremo con il capitolo 22 tra qualche giorno.

ASGANAWAY!!!😎


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