Inghilterra, 22 Marzo 4105 d.C
Pomeriggio«L'obiettivo è nel mirino»
Feci un segno con le dita, segnalando a Guren di tenersi pronto, e socchiusi l'occhio destro, focalizzandomi su ogni movimento del bersaglio. Non era diverso dagli altri, presentava anzi gli stessi macabri tratti: pelle diafana, occhi rossi, lunghe zanne appuntite. Aspettai il segnale con pazienza, il dito che sfiorava il grilletto, il fucile di precisione ben ancorato al suolo e stretto tra le mie mani. Sentivo il cuore palpitare, la paura e l'ansia intrise nella forma di adrenalina più pura. Un battito, un altro, un altro ancora.
«Ora»
Lo schiacciai. Il proiettile partì dalla canna e in pochi secondi lo raggiunse. Così come lo colpì si sbriciolò, cenere che tornava alla terra: nulla di quel mostro era ormai rimasto.
«Credo fosse l'ultimo»
Erano diversi anni ormai che combattevo in prima linea, tanto che non sapevo più cosa significasse realmente uccidere. Quella vita di morte e sangue era diventata normalità e forse in un certo senso non l'avevo mai vista come un problema, come un qualcosa di osceno e deplorevole. Uccidere per me era da sempre stato necessario. Ero cresciuta in un mondo crudele, un mondo dove il sangue versato, umano e non, si era trasformato in un motivo per combattere. Oggi parlerei di vendetta, ai tempi avrei definito il tutto una naturale conseguenza dei fatti: loro uccidevano noi, noi uccidevamo loro. Solo morendo alla fine potevamo avere e dare speranza, speranza per un futuro e un mondo migliore. Uno di loro morto significava una vita umana salvata e questo era abbastanza per mettere a repentaglio la propria di vita. Era in quest'ottica di sacrificio che noi soldati del Blood Bullet crescevamo, che io ero cresciuta. Sopravvivere richiedeva uccidere, era un dato di fatto.
Guren mi tirò una pacca sulla spalla, guardandosi intorno circospetto.
«Ottimo lavoro, andiamo»
Annuii, ritirando il Barrett M107A1 nella forma originaria di un sottile braccialetto di ferro, dono dell'esercito al termine del percorso di studi.
«Raggiungiamo gli altri?» domandai.
Gli occhi di Guren saettavano attenti da una parte all'altra del condominio in cui eravamo appostati, il verde foglia che brillava all'idea di scontrarsi con qualche nemico. La seconda linea non faceva per lui, lo sapevo bene; potevo leggere nel suo sguardo attento la voglia di entrare in azione. Scosse la testa, i riccioli castani che scivolarono davanti al viso angelico.
«Per quanto vorrei, abbiamo ordini diversi»
«Magari hanno bisogno di aiuto»
«Sappiamo entrambi come funziona»
Sospirai, consapevole.
Continuammo quindi a correre in silenzio, uscendo dall'edificio e raggiungendo poco dopo la Jeep nascosta tra alcune macerie. L'ombra della fabbrica abbandonata era quasi arrivata sino all'auto, un errore da principianti dettato dalla foga della missione; solo una debole striscia di luce divideva ancora il mezzo dall'abbraccio delle tenebre. Guren non perse tempo e si mise al volante, maledicendosi tra sé e sé per non aver calcolato la traiettoria del sole e inveendo contro la macchina che capricciosa non dava alcun segnale di vita.
«Questo rottame non vuole partire, cazzo!»
«Coprimi, provo io»
Uscii, facendo il giro dell'auto, e aprii il cofano, i soavi fruscii provenienti dalle ombre degli edifici che già erano giunti alle mie orecchie.
Erano arrivati, assetati di sangue e morte.
Guren evocò le sue pistole a doppia azione, preparandosi a difenderci, e in quell'istante le tenebre inghiottirono l'ultimo confine che ci separava dai vampiri. Il primo mostro uscì allo scoperto, il proiettile che lo portò a sbriciolarsi nel giro di qualche secondo. Il secondo e il terzo lo seguirono, urla strazianti che morirono sul nascere. Guren continuò a sparare senza sosta, caricando un'arma e usando l'altra, alternando le pistole con professionalità e voracità. Inutile negarlo: ci sapeva fare.
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Blood Bullet [IN REVISIONE]
Vampire#1 in Fantasia 21-23/12/20 #1 in Futuro 1-10/09/19 #1 in Guerra 4-29/01/21 #3 in Vampiri 8/01/20 All rights reserved - © copyright Un disastroso esperimento, un mutamento genetico, mostri assetati di sangue e dotati di ragione. Un futuro distopico i...