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Mount Saint Michel, 20 luglio 4105 d.C

Per quanto volessi non avrei mai pensato che questo giorno sarebbe arrivato così presto. Per quanto volessi non avrei mai immaginato in circostanze simili. Sto apportando le ultime modifiche all'Arm Slave, quando una mano si poggia sulla mia spalla.
-Che ci fai qui?- la sua voce risuona nella grande stanza ed un brivido percorre tutta la mia schiena. Mi rifiuto di guardarlo negli occhi, non potrei sopportarlo.
-Sto per andarmene André, torno a casa- rispondo con voce rotta. Mi fa male non potergli dire tutto, ma ancora non posso farlo. Non capirebbe.
-Sei impazzita per caso?- esclama.
-Guardami quando ti parlo- con uno scatto mi gira nella sua direzione, i suoi occhi si incastrano subito nei miei. Sussulto. Sono più neri del solito, luccicano di rabbia e preoccupazione.
-Sai cosa ti farebbero se tornassi là, lo sai meglio di qualsiasi altra persona. Cosa non vuoi dirmi?-
Sento il naso pizzicarmi ed il labbro tremare. Non posso permettermi di piangere ancora. Questa volta ho una missione da portare a termine, forse l'ultima. Questa volta devo comportarmi come un soldato.
Con freddezza sposto la mano di André, ancora sulla mia spalla, e mi affretto ad entrare nel robot. Il suo viso scuro e la sua espressione ferita mi seguono in ogni mio movimento.
-Devo farlo André, non puoi capire- dico prima di chiudermi all'interno della testa dell'AS.
-Come posso capire se non mi spieghi neanche?- lo sento sbottare. Ingoiando un groppo di saliva, lo ignoro e mi sistemo sulla poltrona.
-Identificazione-
-Codice R-001- rispondo non staccando gli occhi dal ragazzo. Il motore dell'Arm Slave inizia a riscaldarsi e come la volta precedente questo da solo si alza in piedi.
-Bentornata Naomi, procediamo?- la voce di CC rimbomba all'interno del Robot, facendomi distogliere l'attenzione da André, che continua a fissare nella mia direzione.
-Procediamo- affermo premendo il pulsante blu. Il casco copre immediatamente il mio viso, così come i fili metallici si legano subito alle mie braccia. Lo schermo luminoso compare davanti ai miei occhi, permettendomi comunque di vedere all'esterno, e così mi soffermo ad analizzare lo stato del Robot, che pare non avere nessun problema di funzione.
-CC ho bisogno di una mappa geografica con tanto di posizione attuale. È possibile?-
-Ovviamente-
-Quanto dista Londra?- domando osservando la cartina.
-Esattamente 7 ore e 23 minuti, ma possiamo impiegarci appena 3 ore con la modalità di supporto-
-Perfetto, e il mare?-
-Ci passeremo sotto. C'è un tunnel sotterraneo che collega Parigi a Londra-
-André? Che stai facendo?!- esclamo sorpresa vedendolo entrare nella testa dell'AS.
-Vengo con te. Non ho intenzione di lasciarti andare da sola-
-Ma...- provo a protestare.
-Niente ma. Puoi anche non spiegarmi le tue ragioni, però non puoi impedirmi di non venire con te, nello stesso modo in cui io non posso obbligarti a rimanere qui-
Le mie labbra si stendono in un sorriso. So bene che potrebbe ordinarmi di non uscire dal castello. Eppure, nonostante potrebbe farlo, nonostante abbia tutto quel potere nelle sue mani, nonostante mi sia rifiutata di spiegargli le mie ragioni, ha deciso di non lasciarmi sola.
-Grazie- sussurro.
-Per te tutto, lo sai-
Ed ecco che il mio cuore inizia a battere più forte, che la stessa emozione che provo ogni volta che lui mi è vicino riempie il mio petto.
-Naomi, necessiti di un altro sedile? Rilevo due masse corporee-
-Oh si, grazie CC- balbetto per poi immaginare le gambe dell'Arm Slave muoversi.
Ci lasciamo presto la cattedrale alle nostre spalle, tuttavia il peso che grava sulla mia schiena mi segue e con lui le parole del re dei vampiri.

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Londra, 20 Luglio 4105 d.C

-Come entriamo?- borbotto fissando le mura che dividono il Mitte dal Sichern, la zona sicura.
-Non ho mai visto così tante guardie di vedetta. La difesa sarà aumentata dopo la vostra sorpresina- aggiungo facendo riferimento al giorno in cui mi hanno liberata.
-Di certo con l'Arm Slave non riusciremo ad entrare una seconda volta- puntualizza André.
-No, concordo-
Mi stiracchio ancora distrutta dalle ore di viaggio. Non mi sembra vero di essere di nuovo a Londra. Dal tetto del condominio su cui ci troviamo posso osservare con tranquillità la mia città: il sole cocente picchia sul cemento, neanche una nuvola copre l'azzurro del cielo. È una giornata così tranquilla che tutte le preoccupazioni potrebbero volare via.
-Mi è appena venuta un'idea, ma non so se ti piacerà- interrompe il silenzio il ragazzo.
-Illuminami- rispondo avvicinandomi a lui.
-Guarda laggiù- dice indicandomi un punto ben preciso in mezzo a due palazzi.
Se in un primo momento non riuscivo a cogliere niente, ora mi ritrovo ad impallidire. Una squadra di soldati, ovviamente composta da cinque membri, si nasconde nell'ombra, pronta ad agire.
-Che hai in mente?-
-Qual è il miglior modo per entrare nella base di un esercito?- domanda con un sorriso. Lo fisso per un istante, studiando il suo viso divertito.
-Farne parte-
-Esattamente-
Pensandoci non ha tutti i torti, lui stesso è riuscito ad infiltrarsi nel Blood Bullet in questo modo per molti anni. Tuttavia...
-Non ho intenzione di uccidere nessuno André. Ho già assistito ad abbastanza morti in questi giorni-
-Che vuoi dire?-
Complimenti Naomi, grandiosa. Mi mordo la lingua e sposto la mia attenzione sulle scarpe rovinate. Non dovevo lasciarmi sfuggire niente, eppure non ci sono riuscita. Re Nicolaj mi ucciderà.
-Rose è morta, così come Gloria e Camille- gli rivelo togliendomi un peso da dosso. Ormai è inutile nascondergli tutto.
-Sei stata tu?- mi chiede dopo un attimo di silenzio.
-Cosa? No! Anche volendo non avrei potuto, ti ricordo che ero completamente disarmata. Stavo cercando delle cose, Rose mi ha sorpresa, Gloria si è messa in mezzo, Camille è intervenuta e poi il re... - cerco di riassumere, ma André mi interrompe immediatamente.
-Mi avevi promesso che non ti saresti messa più nei guai-
-Lo so, solo che... -
-Una promessa è una promessa. Fammi indovinare! Ti ha risparmiata perché da te può ottenere qualcosa, vero? È per questo che siamo qui. Santo cielo! Se avessi aspettato qualche giorno ora saremmo da qualche altra parte, noi due, a vivere la nostra vita!-
-Come possiamo vivere la nostra vita in un mondo del genere? Io ci credo in questa missione André! Non è solo per il re! Io voglio crederci. Ora, sei libero di fare le tue scelte, se vuoi andartene per realizzare il tuo sogno, allora vai! Ma io, ho bisogno di entrare in quelle mura- esclamo con foga indicandole -e parlare con Guren e la sua famiglia-
-Almeno posso sapere di che si tratta? Perché tutto ciò mi pare insensato!- mi urla addosso facendomi arretrare di qualche passo.
Prendo un bel respiro e serro i pugni per evitare di farlo arrabbiare ancora di più con delle parole inadeguate. Dentro di me so che ha ragione, anch'io probabilmente mi arrabbierei se fossi al suo posto, ma sono certa che se gli dicessi tutto ora proverebbe a farmi cambiare idea per proteggermi, soprattutto perché il mio piano potrebbe andare storto, dato che non si basa su delle solide fondamenta.
-Più volte mi hai chiesto di fidarmi di te. Più volte ti ho riposto di sì senza esitazione. Ora ti pongo la stessa domanda. Ti fidi di me?- dico dopo un po'.
Lo sguardo duro di André vacilla ed i suoi lineamenti si addolciscono. La sua mascella contratta fa un guizzo, per poi rilassarsi e la sua bocca, prima sottile come una linea, si trasforma presto in un sorriso gentile.
-Sí, mi fido- con un sospiro si arrende ed io non riesco a trattenere un'esclamazione di gioia.
Lui scuote la testa per poi sbuffare, tuttavia il sorrisino non sparisce dal suo viso.
-Non volevo uccidere nessuno comunque. Le vedi le due jeep nascoste vicino al fiume? Basterà rubarne una, ma prima abbiamo bisogno delle uniformi e dei bracciali.-
-Come pensi di fare?-
-Mettiamo fuori gioco due membri della squadra-
-Fai sembrare tutto così facile-
-Lo è-
-E una volta dentro? Siamo fin troppo riconoscibili-
-È questa parte del piano che non ti piacerà-

Blood Bullet [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora