❝to fall in love❞

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Capitolo 11.

(Ivy's pov)

Continuavo a girarmi nel letto senza riuscire a dormire, le parole di Harry girovagavano per la mia mente senza sosta.

Il suo volto, le sue occhiaie...Ero preoccupata per lui, preoccupata che stesse male, che gli stesse capitando qualcosa.

Ad un tratto mi alzai dal letto e cominciai a camminare avanti e indietro per la stanza finchè non sentii qualcosa di duro battere contro la finestra.

Guardai l'orologio ed erano le due di notte, chi poteva essere?

Un altro sasso picchiò alla mia finestra ma non avevo il coraggio di vedere chi fosse, ero spaventata cosi rimasi ad aspettare immobile.

Una sagoma apparve dietro la finestra facendomi quasi gridare dalla paura, soltanto quando notai la capigliatura folta e riccia mi accorsi che era Harry.

Mi precipitai ad aprire e in punta di piedi entrò nella mia stanza, si guardò attorno controllando che non ci fosse nessuno, e dopo che ebbi chiuso la finestra si precipitò su di me. Indietreggiai fino a far aderire la schiena alla parete ghiaccia, mentre le mani di Harry mi tenevano per i fianchi.

Non riuscivo a capire cosa stesse accadendo, sentivo soltanto il suo profumo mandarmi in estati.

Le sue labbra si posarono delicatamente sul collo tracciando una breve linea umida fino all'orecchio; un calore inaspettato si presentò al basso ventre.

Chiusi gli occhi lasciandomi andare alle sue attenzioni, e lo sentii ridacchiare leggermente.

La sua risatina mi fece tornare coi piedi per terra, posai le mani sul suo petto e a malincuore lo spinsi via da me. I suoi occhioni verdi erano illuminati dal fascio di luce che proveniva da il lampione della strada. Il buio avvolgeva la sua figura rendendolo ancora più affascinante, ma dovevo contenermi. Non era cosi che doveva andare.

«Harry, che ci fai qui?» chiesi quasi in un sussurro, avevo paura che mia madre si svegliasse e scoprisse Harry nella mia stanza.

«Avevo bisogno di vederti - accennò un sorriso per poi mordersi il labbro superiore - E baciarti...» tentò di avvicinarsi nuovamente a me, ma riuscii a sfuggire dalla sua presa. La sua espressione era un misto tra il deluso e il divertito, e ammetto che la cosa divertiva anche me.

«Non mi pare che in questi giorni tu abbia sentito la mia mancanza» borbottai fingendomi offesa, ma evidentemente non colse il mio velo di sarcasmo in quanto vidi il suo volto irrigidirsi di scatto.

«Potrei dire la stessa cosa di te e poi, tu stavi con Greg - ribattè il riccio incrociando le braccia al petto - Non capisco come dopo tutto quello che ti ha fatto, tu sia corsa da lui.»

«Era in fin di vita!»

«Oh, be', mi pare stia bene adesso!» il tono di Harry aumentó di volume sembrando quasi isterico.

Presi il leghino che avevo al polso e mi legai il capelli in una coda camminando dalla parte opposta ad Harry. «Mi ha comunque salvato la vita» insistetti con lo sguardo basso sul letto.

Un suo sospiro fece eco nella stanza, eravamo uno di fronte all'altro davanti al letto. Tutto quello che volevo in quel momento era dormire fra le sue braccia e non pensarci più seppure sapessi che quel momento sarebbe arrivato.

Il momento della veritá.

«Hai ragione, ma te l'ha anche rovinata, Ivy.» Il modo in cui calcò il mio nome mi mise i brividi e i sensi di colpa martellavano nello stomaco come macigni.

DEMONS 》 h.s (#WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora