❝demons❞

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Capitolo 15.

Questo capitolo contiene contenuti forti.

In più consiglio di leggerlo ascoltando 'Together we will live forever' di Clint Mansell. c:

(Harry's pov)

Sentivo il vetro freddo premere contro la mia fronte mentre le case al di fuori sfuggivano ai miei occhi. Aveva cominciato a piovere, segno che l'inverno si stesse avvicinando. Riuscivo a sentire soltanto il rumore delle goccie che picchiavano sul finestrino e i tergicristalli muoversi avanti e indietro.

Louis cercò di spezzare il silenzio accendendo lo radio. Cambió stazione finchè non arrivó ad una canzone di Demi Lovato.

«Lascia...» mugolai e cosi fece. Chiusi gli occhi ascoltando le parole, e nella mia mente si fece largo l'immagine di Ivy che mi cantava quella canzone.

"You're a trainwreck but with you I'm in love."

Un magone allo stomaco mi prese, cominciai a tremare e il mio cuore a battere forte in petto. L'amavo, l'amavo davvero.

Come avrei fatto senza di lei? Come sarebbe stata la mia esistenza se lei non era al mio fianco?

Come avrei anche solo potuto sperare di essere felice senza di lei?

Improvvisamente ebbi paura. Paura di non riuscire a vivere senza di lei, paura di esserne dipendente. Ma l'amavo e dovevo dirglielo. Sì, dovevo.

Dovevo dirle la verità.

«Louis, va a casa di Ivy» dissi guardando la strada davanti a noi.

Louis non capì, era confuso e come potevo dargli torto. Ero un gran casino, ma volevo finalmente sistemare le cose. Volevo che tutto tornasse al suo posto.

«Harry, sei sicuro che sia il caso...» cercò di farmi cambiare idea, ma non servì a niente. Oramai ero convinto di quello che stavo facendo. Ivy aveva diritto a delle spiegazione e io avevo diritto a vivere in pace con le mie colpe.

Le avrei raccontato tutto, anche dell'incidente di Greg. Glielo dovevo, lei era stata sincera con me.

«Louis, vai a cada di Ivy ho detto!» gridai e lui si ammutolì facendo quello che gli avevo detto.

Una volta fuori casa di Ivy, scesi dall'auto incurante della pioggia. Mi avvicinai alla porta di casa e frettolosamente bussai alla porta. Nessuna risposta.

Bussai nuovamente.

Niente.

Altre due o tre volte, ma nessuno aprì.

Mi affacciai alla finestra che dava alla cucina: Greg aveva fra le braccia la mia piccola che stava piangendo.

Perchè?

Perchè stava piangendo?

«Harry, forse dovresti lasciar stare» gridò Louis che mi stava aspettando in auto.

«Non ci penso nemmeno - replicai cominciando a prendere a pugni la porta di casa - Apri Ivy, so che ci sei!»

Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo, ormai ero fradicio e i ricci si erano attaccati sulla fronte.

Ad un tratto qualcuno aprì la porta, sperai che fosse Ivy e invece no, era suo fratello.

«Spostati, devo parlare con tua sorella» dissi freddo cercando di guardare oltre le sue spalle, Ivy stava scappando in camera sua.

«Non vuole parlarti, Styles. Non vuole più sapere niente di te, quindi vattene!» gridó serrando la mascella.

No, non poteva essere vero. Non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere, mi avrebbe spiegato perchè. Lo so, la conosco.

DEMONS 》 h.s (#WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora