❝the story of❞

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Capitolo 1.

Non so per quale scherzo del destino mi ero ritrovata a dover fare quella scelta, o ancora peggio, perché il fato avesse voluto farmi incontrare un tipo come Harry.
So solo che una parte di me voleva dirgli di sì e che, quella parte, aveva vinto sulla ragione.
Avevo accettato di andare alla festa di un tipo che non conoscevo affatto, con un ragazzo che conoscevo a mala pena da qualche ora.
Probabilmente ero impazzita.

Dissi a mia madre che andavo ad una festa organizzata dalla scuola; non potevo dirle come scusa che andavo a casa di un' amica, non ne avevo.
Uscii di casa prima che arrivasse Harry così da non far insospettire mia madre, e quando arrivò salii in macchina con lui.

«Come mai già fuori? Non vedevi l'ora?» ridacchiò appena lanciandomi uno sguardo divertito.

«Non volevo che mia madre si insospettisse, le ho detto che andavo ad una festa della scuola...» sospirai guardando fuori dal finestrino le case scorrere ai miei occhi. Era sempre tutto così imbarazzante, così stupido per me e così banale per lui.
L'ho sentito anche in biblioteca eppure sono qui.

«Non potevi dirle che andavi a dormire da un' amica?»

«Non ho amici.»
La mia risposta fu secca, senza ombra di emozione. Continuavo a guardare fuori dal finestrino, per un attimo mi pentii di quella risposta. Adesso gli sembravo una incasinata, probabilmente, e dopo questa sera non mi avrebbe più  chiesto di uscire.
Lui non disse niente, rimase in silenzio, quasi ghiacciato, e continuò a guidare fino alla casa del suo amico Zayn.

***

Quando entrammo alla festa mi resi conto che non conoscevo veramente nessuno, neanche di vista. Eppure Harry continuava a sostenere che fossero tutti amici di scuola, e per qualche istante ebbi la sensazione di aver vissuto la scuola con i paraocchi.
La folla era enorme ed era incredibile come così tanta gente potesse entrare in una casa come quella, la musica era altissima e mi rimbombava nella testa. Harry mi prese per mano e mi tirò a sé.

«Andiamo, ti faccio conoscere i miei amici» disse quasi urlandomi nell'orecchio ed io annuii cercando di non arrossire.
Tutta questa situazione mi metteva in imbarazzo, avevo paura di fare una brutta figura e di farla fare anche a lui.

Mi trascinò con lui facendosi spazio tra la folla, teneva la mia mano stretta come per paura di perdermi ed io sorrisi ad una sensazione del genere.
Una volta finita la folla arrivammo in cucina dove un gruppo di ragazzi erano seduti sul bancone e altri erano appoggiati alla dispensa.
Il biondo porse una birra ad Harry che accettò volentieri, poi ne prese un'altra e me la porse.

«Vuoi?» mi sorrise cordialmente ed io annuii leggermente prendendola. A dire il vero non ero amante della birra, ma avevo paura di risultare troppo ragazzina e così accettai.

«Piacere, Niall.»
Mi fece l'occhiolino e mi porse la mano che fui ben lieta di stringere quasi sussurrando il mio nome. Il biondino sorrise probabilmente intenerito e dette una pacca sulla spalla ad Harry.
Mi sentivo fuori luogo.

Ci avvicinammo ad un ragazzo dai lineamenti esotici, pensai che non fosse inglese, ma la sua voce mi fece ricredere.
«Ehi, Harry, ti stai divertendo amico?» si strinsero la mano dandosi una pacca a vicenda sulla spalla, solito saluto maschile.
Cominciarono a parlare della festa, di come stava andando finché il tizio non mi guardò negli occhi.
«Non mi avevi detto di avere una nuova ragazza» sorrise quasi malizioso per poi porgermi la mano «Ciao piccola, sono Zayn» si leccò le labbra e la cosa mi parve quasi ripugnante.
«I-Ivy» strinsi la sua mano in gesto di saluto, finché Harry non mi trascinò letteralmente via.
«Vai già via?» chiese un terzo amico guardandoci allontanarci.
Harry fece cenno di sì ed uscimmo nel giardino di dietro dove un paio di ragazzi si stavano tuffando in piscina.
Ma a un certo punto mi sembrò di fare un tuffo nel passato, un ragazzo dai capelli corvini si avvicinò a noi con un cocktail fra le mani.
Lo riconobbi, era Greg, il ragazzo che mi aveva aiutata in quella terribile situazione ma che mi aveva anche reso la vita impossibile prima che cambiassi Liceo.

DEMONS 》 h.s (#WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora