❝to become❞

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Capitolo 29.

(Harry's Pov)

Rimasi senza parole a fissare quel foglio bianco sul pavimento, assieme al resto delle ciantrusaglie che Zayn aveva gettato a terra. Riuscivo a sentire i singhiozzi disperati mentre per la prima volta, forse, si lasciava andare alle lacrime. Ai suoi veri sentimenti.

«Lou, puoi andare» mormorai alzando lo sguardo verso il moro, rannicchiato a terra.

«Harry...»

«Louis - mi voltai verso di lui alzando un angolo della bocca per imitare un debole sorriso - puoi andare, davvero, ti chiamo più tardi».

Lou provò a replicare, ma capendo dal mio sguardo che non sarei andato via con lui, se ne andò come un cane bastonato.

Soltanto quando sentii il motore della sua auto andare via, ebbi il coraggio di distogliere gli occhi dalla porta. Guardare Zayn in quello stato mi faceva male, e la cosa più assurda era che non riuscivo ad avercela con lui.

Qualsiasi persona avrebbe sbraitato, alzato le mani, sapendo che un amico cosi caro provava qualcosa per la sua ragazza.

Eppure io non riuscivo ad odiarlo.

Mi chinai a terra raccogliendo tutti i suoi disegni sparsi, notai che la maggior parte di essi erano ritratti che comprendevano anche Ivy. Alcune rappresentazioni non mi erano familiari, i lineamenti erano più infantili e mi fecero pensare e credere che non fossero databili nello stesso periodo.

Eppure la conosceva solo da quattro mesi.

«Puoi buttarli se vuoi» mormorò Zayn alzando di scorcio la testa lanciandomi un'occhiata. Scossi lentamente la testa e, presi l'album nero in pelle gettato sul lato del letto, riponendo i disegni in esso.

Il ragazzo osservò dettagliatamente ogni mio piccolo movimento, cosi da rimanere a bocca aperta una volta poggiato il tutto sulla sua scrivania.

«Perchè lo stai facendo?» chiese confuso.

«Non lo so. Non riesco ad urlarti contro, parte di ciò che hai detto è vero. - sospirai avvicinandomi a lui, e mi sedetti al suo fianco incrociando le gambe - Noi tutti abbiamo dei pregiudizi nei tuoi confronti, ti abbiamo affidato un'etichetta, ma tutti l'abbiamo. Tu sei il drogato, Liam il sensibile, Niall il sincero, Louis il burlone e io quello debole.»

Sospirai fissando un punto davanti a me; i singhiozzi del ragazzo erano oramai cessati, e sentivo i suoi occhi puntati su di me.

Cadde un silenzio al quanto imbarazzante, la finestra sulle nostre spalle continuava a sbattere per colpa del vento. Feci un respiro profondo indietreggiando la testa fino a toccare la parete fredda, quasi non mugolai al contatto.

Chiusi gli occhi. La mia mente era offuscata in quel momento, una valanga di perchè girovagavano nella mia mente fino a scorrermi nel sangue e farmi vibrare il cuore.

Perchè proprio Ivy?
Perchè tra tante persone, Zayn si era infatuato di lei?
Perchè non riuscivo a reagire?

Non una lacrima. Non un grido. Non una parola. Niente di niente.

E intanto il cuore sbatteva sul mio petto, un senso di nausea mi fece seccare la bocca e le labbra, ma Zayn di tutto questo ne era ignaro.

Era lì, con le mani fra i capelli fissando il pavimento, probabilmente anche lui stava chiedendosi perchè proprio lei. Tra tutte le sue conquiste, proprio lei, che non lo era stata.

«Perchè lei, Zayn? Ne conosci cosi tante, sei stato a letto con cosi tante ragazze. Perchè lei?» i miei dubbi presero forma e suono, e senza volero o forse sì, uscirono dalla mia bocca.

DEMONS 》 h.s (#WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora