11- come il lupo senza il suo branco

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"Cosa vuole fare sua altezza?"chiese Luna una delle tante domestiche di Stefano "potrebbe genrilmente preparare una vasca"dice Stefano "per due grazie" aggiungo sorridendo.

Mi giro verso di lui e appoggio la testa sul suo petto "finalmente se ne andata" dico.

"Sascha stavo pensando"odio quando comincia cosi "e se la nostra fosse solo una cotta?"rimasi perplesso "non pendo proprio Stefanino"adoro chiamarlo cosi,nessun'altro se non io posso farlo.

" se ci scoprissero" non lo feci finire "non m'interessa non mi separerò da te"conclusi dandogli un bacio "dillo"dice guardandomi negli occhi.

Sospiro.

"Ti voglio bene Stefano"dico.

"Vaffanculo stronzo" mi da dei piccoli pugnetti e si sistema gli occhiali.

Mi perdo nel mio mondo osservando la stanza.
"Sascha" attira la mia attenzione "sei bellissimo" sussurra al mio orecchio "tu non sei da meno" lo abbraccio.

È adorabile.

Abbiamo un rapporto stupendo, potremmo nasconderlo anche a noi stessi ma non avrebbe senso, quel brivido che percorre la mia schiena quando mi prende la mano, quella sensazione quando lo vedo parlare con qualcun'altro, tutto ciò che lui innesca in me non lo cambierei neanche per chili di oro.

Alzai la testa dal suo petto e cominciai a baciarlo "ehi calmo" forse mi stavo spingendo troppo oltre.

"Hai tutta la vita davanti!"dice sorridendomi, alza leggermente la testa e mi stampa un bacio sulle labbra.

"Spiegami come faccio a stare senza di te" dice.

I nostri sguardi s'incontrano "immaginati io"

Lui è la mia ottava meraviglia, la fine dell'arcobaleno, è il mio tesoro e come ogni tesoro va protetto.

Le due sfumature verdi si facevano notare molto di più, ogni volta che lo guardavo qualcosa mi mangiava la pancia come se senza di lui non potessi soppravivere.

"Sascha tu non hai paura?"chiese sendendosi.

Intrecciammo le nostre mani, unendole come se non dovessero mai più lasciarsi "sono con te perchè ne dovrei avere?"li accarezzai dolcemente la guancia.

"Qualsiasi sia il nostro destino potremmo viverlo insieme chiuderli le porte e aprire il nostro cammino"dico.

"Sembri un poeta"ride "che credi va che ho la laurea"dico alterando la mia voce.

"Quanto  cazzo è bella la tua risata?"li scappa dalla bocca.

"Io sono tutto bello"alza gli occhi al cielo e fa una smorfia.

Sorrido leggermente e lo abbraccio.

Potrei passare ore cosi e come se mi riscaldasse l'anima.

"L'importante è non cambiare, essere sempre se stessi" lo dicevo perchè lui cosi com'era mi faceva impazzire.

King Of This World|| SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora