L'uomo si mise le ali ai piedi e corse verso il salone, subito imitato dalla ragazza. Fra le pareti della grande sala vuota rimbalzavano gli echi dei passi dell'assassino. Quando lo vide, ormai lontano e indistinto, Linda pensò assurdamente che un pezzo della notte si fosse staccato per intrufolarsi lì dentro, fra le cose degli uomini. Era una figura totalmente nera, come tenebra pura; correva verso l'altra sala, e scomparve quasi subito. Non c'erano testimoni, se non la vittima stessa. Linda guardò a sinistra, dove giaceva una donna sul pavimento. Accanto, il custode in ginocchio parlava febbrilmente al cellulare. Si avvicinò. Sorprendendosi di sé stessa, non badò affatto al corpo riverso per terra; la sua attenzione era calamitata da un dipinto appeso alla parete vicina alla donna ferita. Ritraeva un giovane raffigurato a mezzo busto, nudo, coi capelli e gli occhi neri come la pece, il volto duro e ostile. Portava la mano destra sul lato sinistro del petto, a toccare un tatuaggio. Era un disegno a forma di cuore, diviso perfettamente in due: la parte destra bianca, quella sinistra nera, col colore scuro che colava dal bordo inferiore del tatuaggio, come fosse inchiostro. Il ragazzo toccava con la punta di due dita la metà nera, con un'espressione malvagia, il ghigno sardonico. Sotto, il titolo: La macchia nel cuore.
Pensò che era davvero adatto alla situazione, e subito provò orrore e vergogna della propria morbosità e indifferenza. Guardò allora in basso. L'omino sudava mentre spegneva il cellulare e si girava verso di lei con fare interrogativo, quasi a cercare un conforto di qualche tipo. Al suo fianco si contorceva negli ultimi spasimi un fantoccio umano insanguinato, come un'orrenda bambola di pezza buttata lì per uno scherzo crudele. Si teneva con entrambe le mani il torace ferito, da cui continuava a sgorgare un fiume di sangue, che le povere dita non sarebbero mai riuscite da sole ad arginare. Il custode ci mise le sue, ma fu tutto inutile. Un rivolo rosso scese pigramente dalla bocca semi aperta della vittima. Aveva ormai gli occhi serrati e vitrei, e non si muoveva quasi più. Era giovane, molto giovane, aveva lunghi capelli biondi e mossi e gli occhi chiari. Come Linda. Anche il modo di vestire, alla moda, era simile al suo. Le somigliava, e la cosa la sconvolse. Nei tratti di quell'estranea morente rivide i propri: ora c'era lei lì, sul pavimento, morente fra il suo stesso sangue, senza un perché, osservata da un'incredula se stessa gemella. Fu come vedere la propria morte.
Quel lunghissimo delirio sospeso nel tempo non durò che pochi secondi, poi vide spirare la coetanea. Il custode si portò le mani rosse ai capelli e gli sfuggì un sospiro forte, di sofferenza. Il mondo prese a girarle intorno. Non riuscì a non svenire.
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La macchia nel cuore
Tajemnica / ThrillerNel cuore di ogni uomo c'è un assassino: si nasconde nei suoi ricordi più amari, nei suoi segreti più inconfessabili, nei suoi sogni infranti, nel suo rancore. Un serial killer terrorizza la città, e la soluzione del caso si trova nella memoria di u...