Parte 22

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La polizia circondava la casa. Gli agenti tenevano le pistole puntate, un paio addirittura dei fucili di precisione. Era ancora buio pesto, la luce dell'alba era di là da venire. Il commissario Germani urlò nel megafono: - Vieni fuori lentamente e con le mani alzate! –

La sua voce forte e chiara si fece udire a grande distanza. Non si sa davvero cosa aspettarsi da una chiamata del genere. Ci si può trovare davanti a qualunque cosa. In certi casi non si può essere sicuri di niente.

Giovanni Farelli lo guardava con ansia trattenuta a malapena. Era teso come una corda di violino, e ne era dolorosamente consapevole. Si aspettava il peggio. Erano venuti a prelevarlo appena mezz'ora prima, e aveva faticato a svegliarsi del tutto. I fumi dell'alcool l'avevano finalmente abbandonato solo una volta giunto lì, davanti a quella realtà inaspettata, rendendolo conscio della tragedia di cui era messo a parte. Gli era stato permesso di stare accanto al commissario solo in virtù dell'eccezionalità della situazione.

Dalla casa non venne risposta alcuna. Passarono un paio di minuti, poi Germani decise di riprovare. Stava per portare il megafono alle labbra, quando videro aprirsi la porta. Ne uscì una creatura sconvolta.

Era Linda.

Su ordine del commissario i poliziotti abbassarono le armi. Avanzava lentamente verso di loro, barcollando quasi. Teneva le braccia abbandonate, inerti lungo i fianchi. Aveva uno sguardo fisso, allucinato, che vedeva oltre tutti loro, oltre la realtà, un qualcosa che esisteva solo nella sua mente. Piegò la testa di lato, quasi a toccare la spalla, in un gesto infantile, da bambina, e si fermò a metà strada.

Farelli guardò Germani, che gli rispose con un gesto, come a dire "va' pure da lei". Le andò incontro e la chiamò per nome. Linda parve riaversi. Rialzò il capo. Guardava lui ora, non il nulla.

- Linda, sta' tranquilla, è finita. Capisci? E' finita! – le disse rassicurante.

Un lampo di consapevolezza attraversò fugace gli occhi della ragazza. La sua faccia cambiò, l'orrore le uscì da dentro.

"Mio Dio, sembra una vecchia" ebbe il tempo di pensare Giovanni, e l'orrore che da lei usciva entrò un po' anche in lui.

- Finita? – disse stolidamente Linda – Finita!? – ripetè come una stupida. Gli mostrò le mani, coi palmi in alto, gliele fece vedere.

Erano sporche di sangue.

- Non è finita! Non è finita!! – gridò disperata alla notte. A quella lì fuori, e a quella che le nasceva dentro.

La macchia nel cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora