Mi sembravano così lontani gli anni in cui lavoravo al games stop di Chieri e rubavo i giochi per rivenderli. Coi soldi ci compravo la gangia, fumavo e speravo, qualcosa che cambiasse, una guerra che scoppiasse, un'epidemia, un olocausto nucleare...qualsiasi cosa purché non fossi più costretto ad alzarmi alle 5:34 del mattino, raggiungere via Napione e aspettare il 23. I super magnati e capi ai vertici dell'azienda avrebbero saputo fare di meglio?
Adesso lavoravo sulla Barceloneta e dovevo fare la differenziata del vetro e mettere le bottiglie di coca-cola con quelle di coca-cola, quelle della dell'acqua gasata con quelle dell'acqua gasata e così via. È che c'era un disegno dietro tutto ciò; c'era un motivo per cui la coca-cola poteva farsi mettere le cazzo di bottiglie da parte mentre tutti gli altri no: questo motivo era economico e di nessunissima altra natura. Ecco spiegata la mia non adempienza al progetto. Ecco spiegato perché le bottiglie di coca finivano nel comunissimo bidone della raccolta vetro. La coca-cola S.p.A. si sarebbe dovuta ripagare le proprie bottiglie se le voleva indietro. Equità signori, quel che ci vuole è l'equità.
Mi licenziarono, il che conciliava perfettamente col mio progetto. Quale progetto?
Solo uno, la strada.
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Diario Di Uno Stronzo
Short StoryATTENZIONE: contenuto per adulti e linguaggio esplicito. Alcool, droghe e sesso...la strada per l'inferno è lastricata di piacevoli ostacoli.