Al Tuo Tormento

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Te l'avranno detto in molti che sei bello,
Eppur non mi basta pensarti bello;
Vorrei saperti disegnare come la tua anima,
Non come il tuo involucro,
Bella o brutta che quella sia.
Magari sei orrendo,
Rabbiosamente freddo e distaccato,
Eppur potrei, nonostante questo, volerti bene.

Chissà cosa cerchi
Con i tuoi vacui sguardi,
Che ignorano le forme del mio cuore
E bramano il dolore della mia pelle
E strappano la mia luce a morsi.
Chissà di cos'hai bisogno
Nei tuoi silenzi incommensurabili,
Interrotti per una parvenza di presenza,
Per far contenta me,
Che mi sento disturbata
Dalla lunga assenza di parole,
Che mi paiono disegnare una distanza fra di noi.
Chissà la ragione
Della serietà dei tuoi occhi
E della durezza delle tue labbra,
E l'immobilità delle tue mani,
Che stringo fra le mie, sperando di dar loro, morte, un po' di vita.

E dimmi perché, nonostante tutto questo,
Poi sorridi?
Sorridi e scopri i denti,
Porte invitanti nel tuo mondo,
Gettandomi dentro la tua gola,
Fino al debole fuoco nel cristallo del tuo petto.
Sorridi ad una mia battuta,
Ad una stupida frase,
Al mio mostrarti la lingua in modo infantile,
E mi fai sentire parte di qualcosa di nostro,
Qualcosa di raro,
Che viene concesso di rado,
E viene concesso proprio a me.
E poi torni serio
E i tuoi occhi si fanno d'avorio
Come una bella statua oltre tempo.

Non lascerei che altri mi facessero male,
Ma tu, tu lo fai perché soffri,
È il tuo dolore sulla mia pelle,
E il tuo godimento del mio dolore, che è il tuo dolore,
Mi intenerisce;
I miei seni ti accolgano
E ti offrano riparo dai cupi pensieri,
Dalle tue tenebre che ti hanno porto la mano,
Offrendoti apparente amicizia,
Mentre ti trascinavano nell'oblio più profondo.
I miei baci ti dicano l'amore che meriti,
Quello che ancora non puoi percepire,
Ma che è qui, è tuo.
Le mie cosce ti posseggano
Tanto quanto basta a non farti scivolare via,
Tanto quanto basta a impedirti di perdere te stesso.
Il mio abbraccio ti stringa forte,
Talmente forte da farti tornare bambino,
Riparando il tuo inconscio,
La tua infanzia a me ignota.

Sono qui,
Con tutta l'energia che ti posso dare,
Affinché tu possa sempre sollevare
I tuoi piedi immersi nel fango
Dal fango,
Affinché tu riesca a guardarti allo specchio
E vedere la luce;
E forse poi non avrai più bisogno di me,
E mi scarterai perché ti basterai.
Posso accettarlo.
Posso accettare anche questo dolore.
Posso sacrificare me,
Per salvare te,
Bell'anima triste.

Parole sputate, per esser più leggera, per stare ancora a gallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora