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- you're driving me crazy.

Siamo tornati all'angolo tra la Cienega e la Fountain, Axl ha tirato fuori le chiavi dell'appartamento e poi ha aperto la porta. Duff, Izzy e Steven sono subito andati a letto con quelle ragazze che avevano adocchiato al locale, Slash si era seduto a tavolo con una bottiglia di Jack Daniels e una di Vodka, mentre io e Axl stavamo allungati sul divano.

«Ma non sta bevendo troppo?» ho chiesto, guardando Slash, Axl lo ha guardato a sua volta.

«Lui beve sempre troppo. È inutile andargli a litigare, ma fino a quando non fa qualche danno grave, non mi interessa.» ha risposto Axl, accarezzandomi la gamba.
Io mi preoccupavo di più per la sua salute, invece che dei danni che poteva fare da ubriaco, ma a quanto pare Axl non voleva dare a vedere quanto tenesse ai suoi compagni.
Axl ha iniziato a baciarmi, mi ha fatto allungare sul divano e poi si è allungato sopra di me, mi ha iniziato a baciare il collo e io stavo giocando con la sua bandana. Poi ho aperto gli occhi e, mentre baciavo Axl, ho visto Slash che stringeva con forza la bottiglia di vodka mentre ci osservava con rabbia. Il fumo della sigaretta gli usciva lentamente dalla bocca, mentre vedevo la sua mascella serrarsi nel guardare me e Axl baciarci sul divano.
Izzy era uscito dalla camera e si era affacciato a chiamare Axl:

«Axl, puoi scopare anche più tardi. Dobbiamo andare a riprendere gli strumenti.»

Axl mi ha guardato, mi ha dato un ultimo bacio e poi si è alzato, Duff e Steven ci hanno raggiunto nel salone, mentre le tre ragazze se ne andavano. Axl ha guardato Slash con occhi affranti e ha detto:

«Slash vuoi venire?»

Il chitarrista ha alzato lo sguardo dalla bottiglia e, con gli occhi completamente coperti dai ricci, ha scosso la testa, forse non aveva neanche capito la domanda. Ho provato un grande senso di tristezza nel vedere un ragazzo come Slash rovinarsi in quel modo.

«Axl, io resto qui con Slash.» ho detto, alzandomi e mettendo una mano sul braccio di Axl.

«Sicura?» mi ha chiesto lui, con sguardo preoccupato. Io ho annuito e gli ho dato un bacio sulla guancia, poi lui e gli altri tre sono usciti.

Sono rimasta per un po' a vedere Slash che si scolava un'intera bottiglia di vodka, mi sono alzata e sono andata verso di lui, ho controllato un po' in giro e ho visto due bottiglie vuote di Jack Daniels per terra, una era rotta. Quella di vodka che aveva tra le mani stava per terminare, io mi sono avvicinata a lui e gliel'ho allontanata lentamente. Slash ha alzato lo sguardo verso di me e ha spostato i capelli dal viso, fumando la sua sigaretta:

«Jen...» ha spostato la mano dalla bottiglia alla mia mano, l'ha presa e l'ha stretta.
Io l'ho guardato e ho provato tenerezza per lui, mi ci ero affezionata e volevo aiutarlo, mi sono seduta accanto a lui e gli ho messo una mano sulla spalla:

«Slash, voglio aiutarti a smettere. A smettere di drogarti e di bere.» gli ho spostato un riccio dal viso e gli ho sorriso «Voglio salvarti.»

«Nessuno può salvarmi.» ha detto lui, la sua voce era più rauca del solito, ha finito di fumare la sigaretta e l'ha spenta nel posacenere.
Io mi sono alzata e ho sbuffato, poi l'ho preso per mano e l'ho costretto ad alzarsi, l'ho spinto nella sala e l'ho preso per le spalle, costringendolo a guardarmi:

«Tu devi starmi a sentire. Adesso vai a farti una doccia e poi vai a dormire.»

Lui mi ha guardato e improvvisamente si è scrollato di dosso le mie mani, ha iniziato a camminare avanti e indietro, è andato a prendere la bottiglia di vodka e ha iniziato a fumare un'altra sigaretta:

«Tu...» mi ha indicato, ha bevuto un sorso dalla bottiglia e poi ha preso un po' di fumo «...è colpa tua. Da quando sei entrata qua dentro, io non ragiono più. Neanche la fottutissima cocaina mi calma, ti rendi conto?»

«Slash...» ho cercato di avvicinarmi a lui per farlo calmare, ma lui si è allontanato.

«No, adesso stai zitta. Sei tu che mi hai fatto rovinare, mi guardi in quel modo e io non capisco più un cazzo. Quando prima stavo facendo l'ultimo assolo, quando stavo in ginocchio, lo sai a chi stavo pensando?»

Lo sapevo eccome, da quello che avevo visto mentre si muoveva contro la chitarra. Ma non ho proferito parola.

«Stavo pensando a te e a come ti avrei scopato. Perché sì, voglio sbatterti su quel letto fino a quando non mi dici di smetterla.» ha bevuto l'ultimo sorso di vodka e poi ha fumato dalla sigaretta «E non mi interessa di Axl e di come mi prenderà a pugni quando ci vedrà a letto insieme, perché io quando voglio una cosa la voglio e basta. Valeva lo stesso per la chitarra e per il successo.»

Io ho iniziato ad avere un po' di paura, stava sputando tutto quello che provava addosso a me e mi ero accorta di quanto fosse arrabbiato. Mi sono allontanata verso il muro della cucina e l'ho visto mentre stringeva i pugni con rabbia e lanciava contro il muro accanto a me la bottiglia, che si è infranta in mille pezzi di vetro. Io mi sono coperta e sono caduta a terra in ginocchio, appoggiandomi contro il muro. Slash si è portato la sigaretta sulle labbra e ha continuato:

«Jen, lo so che provi qualcosa per me. Non guardi mai nessuno in quel modo, a parte Axl. E ti giuro che un giorno riuscirò a farti dimenticare di lui.» Slash si è abbassato verso di me e mi ha spostato una ciocca di capelli dal viso. Mi ha sorriso e si è seduto davanti a me. Era tornato lo Slash di sempre. Mi sono tranquillizzata nel vederlo così e mi sono alzata, poi lui mi ha seguito e si è messo davanti a me:

«Jen...» ha sussurrato mentre mi accarezzava la guancia, poi si è improvvisamente fiondato sulle mie labbra.

Give me a rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora