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- sex, drugs and rock n' roll.

Erano passate quasi due settimane, ormai non andavo più dai Guns N' Roses ed evitavo di incrociare lo sguardo con qualcuno di loro, ma con Slash stava diventando impossibile. Mi mancavano, mi mancava lui.
Era doloroso e poco dignitoso ammetterlo, ma non riuscivo a smettere di pensare alle labbra di quel chitarrista e al suo corpo, al suo sorriso e alla sua voce.
Il giorno dopo di quella "festa" che avevano fatto, non sono andata per niente da loro e Slash era venuto più volte a bussare alla mia porta, ma io l'ho ignorato. Avevo deciso che non avrei avuto più niente a che fare con loro. Stavo male a guardarli mentre si drogavano e si ubriacavano ogni ora del giorno, esageravano con il sesso e con tutto ciò che poteva creare dipendenza. Steven si era addirittura sentito male per l'alcol ed ero sicura che anche a Izzy sarebbe successa la stessa cosa con la droga, per non parlare di Slash.
L'ambiente in cui vivevano e in cui avevano trascinato  anche me, mi stava distruggendo, ogni volta rischiavo di essere stuprata oppure drogata, ero costretta a vedere cosa facevano con quelle ragazze che ogni giorno si portavano a letto. Tutto quello mi stava rovinando e avevo deciso che prima di toccare il fondo, ne sarei uscita.
Così ho fatto. Ho abbandonato la mia vita con loro, ho deciso di prendere una strada diversa perché sapevo che in quel modo mi sarei rovinata anch'io, sapevo che mi avrebbero trascinato giù con loro e che alla fine mi sarei ritrovata in giro per il modo con una bottiglia di Jack Daniels in mano e una sigaretta tra le labbra. E io non volevo finire in quel modo.
Stavo andando a lavoro, mentre stavo chiudendo la porta a chiave, ho visto Slash che usciva dal suo appartamento, aveva una maglia e dei jeans, strano per lui.

«Jen...stavo morendo dalla voglia di vederti.»

L'ho guardato per un secondo, poi ho abbassato la testa e l'ho sorpassato, senza dirgli niente, stavo scendendo le scale con velocità e sentivo i passi di Slash dietro di me mentre lui mi chiamava.
Quando sono arrivata fuori, ho continuato a camminare verso il Sick n' Gone, ignorando Slash che mi chiamava, sentivo le lacrime che stavano per uscire, morivo dalla voglia di girarmi e andare a baciarlo:

«Jen, aspetta un attimo! Parliamo!»

Ho chiuso gli occhi e ho sospirato, continuando per la mia strada.
Appena ho finito il mio turno, sono tornata a casa, mentre mangiavo qualcosa per cena, ho sentito qualcuno bussare alla mia porta, l'ho aperta e mi sono trovata Slash davanti, era ubriaco. Ho alzato gli occhi al cielo e ho chiuso la porta, poi mi ci sono poggiata contro per sentire cosa avesse da dirmi:

«Jen, per favore apri.» ha sbuffato «Lo so che cosa ho fatto quella sera. So che ho esagerato. Ti prego, ascoltami. Mi manchi, Jen.»

Ho chiuso gli occhi e ho stretto i denti, non ce la facevo più. Poi Slash ha lanciato la bottiglia dalle scale ed è tornato a casa sua. Mi sono spostata dalla porta e sono andata a sedermi sul divano, ho acceso la televisione e ho cambiato ripetutamente canale, poi ho trovato un servizio  in cui parlavano di band emergenti:

"E adesso, parliamo di loro, cinque ragazzi con tanta voglia di vivere e fare rock! La loro band è chiamata Guns N' Roses e stanno già riscuotendo molto successo..."

Ho cambiato subito canale, non volevo vederli, perché sapevo che se avessi visto uno di loro, sarei caduta tra le loro braccia di nuovo. Avevano uno strano effetto su di me, forse era per quel carisma che riuscivano a trasmettere quelle cose alle persone e a far piacere la loro musica. Oppure era semplicemente il loro talento e l'amore che provavo per ognuno di loro.
La mattina dopo, mi sono ritrovata mezza addormentata sul divano, con la televisione ancora accesa. L'ho spenta e mi sono alzata, andando in bagno per prepararmi.
Quando sono tornata nel salone, ho sentito qualcuno bussare alla mia porta, ho chiuso gli occhi e mi sono fatta coraggio, sono andata verso l'entrata e ho detto:

«Slash basta. Sono due settimane che mi vieni a cercare.»

«Jen, non sono Slash.» quella era la voce di Izzy, quando l'ho sentita, il mio cuore ha perso un battito.

Ho aperto lentamente la porta e l'ho visto mentre stava appoggiato allo stipite, aveva i capelli scuri scapigliati e stava finendo di fumare una sigaretta, l'ha buttata a terra e l'ha schiacciata, poi mi ha guardato:

«Posso entrare?»

Io ho annuito e lui è entrato, l'ho fatto sedere sul divano e mi sono seduta accanto a lui, poi mi ha guardato e ha sospirato:

«Slash mi ha detto che non vuoi avere più niente a che fare con noi.»

«Io...quella sera è stata un incubo, Izzy.»

«Sì, lo so. Scusa se ti abbiamo trascinato nel nostro inferno» ha detto, abbassando la testa «ma sei importante per noi. Soprattutto per Slash e per Axl. E poi...»

«E poi..?» l'ho guardato con curiosità, sembrava davvero dispiaciuto e distrutto.

«E poi io ho bisogno di te.» mi ha sorriso e ha continuato «Altrimenti chi me la toglie l'eroina dalle mani?»

Ci siamo messi a ridere con malinconia, era passato tanto tempo da quel giorno e quasi non credevo che Axl ancora non sapeva che io e Izzy ci eravamo baciati. L'ho guardato negli occhi, lui mi ha spostato una ciocca di capelli dal viso e mi ha sorriso, poi si è alzato e mi ha teso la mano:

«Vuoi venire, sweet child

Quando ho sentito quelle parole, Sweet child o' mine è esplosa nella mia testa, il riff di Slash ha completamente cambiato la mia decisione. Ho preso la mano di Izzy e mi sono alzata:

«Andiamo da quei pazzi.»

Izzy mi ha sorriso e mi ha abbracciato, stringendomi a lui, io l'ho stretto a mia volta, poi siamo usciti e siamo andati nell'appartamento accanto al mio.

Give me a rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora