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- sweet child o' mine.

Mentre ci scioglievamo dall'abbraccio, ho capito che in fondo non potevo più separarmi da loro. Axl mi ha guardato fiducioso e poi ha detto:

«Domani potresti passare un attimo da noi?»

«Perchè?» ho chiesto, non che non volessi andare, sapevo già che mi sarebbero mancati nell'esatto momento in cui avrei varcato la soglia di casa mia.

«Perchè devo farti sentire la canzone che ho scritto per te.»

In quel momento ho sentito una sensazione magnifica allargarsi nel mio petto, come se le parole di Axl mi avessero fatto riaffiorare alla mente tutti i momenti meravigliosi che avevo passato con lui. In quelle situazioni, volevo solo fiondarmi tra le sue braccia e baciarlo fino alla fine dei miei giorni.

«Non vedo l'ora.» ho semplicemente detto, sorridendo e cercando di mantenere la  calma, Slash ha abbassato la testa e ha detto:

«Ho scritto un riff per quella canzone che penso diventerà il più famoso di tutti i tempi.» mi ha sorriso con soddisfazione e io gli ho sorriso di rimando, non avevo dubbi sulle sue doti da chitarrista.
Ci siamo salutati e poi io sono entrata in casa, mi sono appoggiata contro la porta e ho sospirato, scendendo lentamente per terra, ho chiuso gli occhi e ho sussurrato:

«Una canzone per me.» li ho riaperti e ho sorriso al vuoto «Oh, Axl.»

Sono andata a dormire con il pensiero fisso di sentire quella canzone e il riff di Slash. Quest'ultimo era entrato nei miei pensieri in maniera fissa, ormai sentivo che si era creato un legame tra me e il chitarrista che con il passare del tempo si sarebbe rafforzato sempre di più.
La mattina dopo mi sono svegliata presto perché non riuscivo più a dormire, ho pulito il mio piccolo appartamento, che per questo reputo fortunato, e poi ho preparato velocemente qualcosa da mangiare per pranzo. Appena finito, sono uscita e sono andata a bussare nell'appartamento affianco al mio.
Duff mi ha aperto la porta e mi ha sorriso:

«Jen! Axl non vedeva l'ora di farti sentire la canzone.»

Sono entrata e ho visto Slash che accordava la chitarra con Izzy, appena mi ha visto, mi ha sorriso, poi Axl e Steven sono spuntati e si sono avvicinati ai loro strumenti, Duff ha preso il basso e lo ha collegato all'amplificatore. Axl mi ha sorriso e, prendendo il microfono in mano, ha detto:

«Sei pronta?»

Io ho annuito e mi sono seduta a guardarli, Axl ha fatto un sorriso malizioso e si è sistemato la bandana sulla fronte:

«Questa è Sweet child o' mine.»

Slash ha attaccato con il riff, e aveva ragione. Quelle note non si erano più tolte dalla mia testa, si erano inculcate come un pensiero fisso e ogni volta che mi ritrovavo a rilassarmi, sentivo il riff di Sweet child o' mine sparato a mille nelle mie orecchie. Axl ha iniziato a cantare e io ho iniziato ad ascoltare attentamente le sue parole.
Quella canzone era magnifica e avevo la netta sensazione che avrebbe fatto molto successo. Appena hanno terminato di suonare, mi sono rimasti a guardare, io sono rimasta bloccata. Sentivo qualche lacrima rigarmi le guance, i ragazzi mi guardavano preoccupati. Poi ho sorriso e mi sono avvicinata ad Axl, l'ho abbracciato con forza:

«Axl...come hai fatto a scrivere una cosa del genere?» ho detto, immersa nel suo profumo, lui mi teneva stretta a sè.

«Ho semplicemente pensato a te.» mi ha guardato e ha cercato di baciarmi, ma non ce l'ho fatta e mi sono spostata.
Mi sono sciolta dall'abbraccio e l'ho guardato, era ora di parlare. Gli altri quattro ragazzi della band lo hanno capito e si sono lentamente sparsi per l'appartamento, cercando di non fare caso a me e Axl.
Ci siamo seduti sul divano e abbiamo iniziato a parlare:

«Axl, l'altra sera sei stato crudele. Io non riuscivo più a guardarti e se pensavo che tu e io...» ho abbassato gli occhi, lui mi ha preso la mano per farmi forza «siamo andati a letto insieme, mi veniva da piangere. Ma le cose passano e adesso non provo più tutto quel rimpianto.»

«Quindi, mi vuoi ancora bene?» mi ha chiesto lui, con gli occhi illuminati.

«Certo, ti voglio bene come voglio bene agli altri. Ma volevo dirti che...» era un po' duro come argomento.

«Che non mi ami più come prima.» ha continuato lui, lasciandomi la mano e abbassando lo sguardo «Anche per me è così, dopo quello che ti ho detto, non sono più riuscito a perdonarmi.»

«Quindi finisce così?» ho detto, un po' rammaricata, lui mi ha sorriso e poi ci siamo abbracciati. Avevo perso per sempre Axl Rose.

Mentre i ragazzi si riposavano, sono andata in camera da Slash, per parlare di quello che succedeva tra di noi. Slash stava allungato sul letto e aveva appena finito di fumare un po' di eroina, ho fatto finta di non vedere e mi sono seduta accanto a lui:

«Slash, dobbiamo parlare.»

«Decisamente.» mi ha detto lui, si è sistemato i jeans slacciati e poi si è messo davanti a me «Jen, io so che ti ho baciato l'altra sera, però ero ubriaco.»

«Sì, infatti. Il problema è un altro» ho detto, guardandolo negli occhi e caricando il mio sguardo di significato «cioè quelle cose che mi hai detto.»

Slash ha abbassato la testa e si è spostato la criniera dal viso, poi ha fumato un po' dalla sigaretta e ha detto:

«Quelle cose erano vere. Non volevo che le sapessi così, ma un giorno te le avrei dette, magari da sobrio.»

L'ho guardato intensamente, quindi gli piacevo davvero così tanto come mi aveva fatto capire quella sera? Gli ho tolto lentamente la sigaretta dalle labbra e l'ho spenta nel posacenere, poi gli ho messo una mano sulla guancia e l'ho accarezzata, sorridendo dolcemente. Lui ha guardato prima i miei occhi e poi le mie labbra, ha deglutito rumorosamente e mi ha baciato. Ma quel bacio era completamente diverso dal primo che mi aveva dato. Quello era dolce e gentile, morbido e completamente stupendo. Le sue labbra erano fatte apposta per essere baciate.

Give me a rose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora