Capitolo 3

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Karmen mise una mano sulla maniglia della porta per aprirla e annunciare che la cena era pronta. Quando, però, fece capolino nella stanza e vide quell'immagine che da troppo tempo aspettava di osservare, non ebbe il coraggio di svegliare sua figlia. Richiuse cautamente la porta e ritornò in cucina, un piccolo sorriso le increspava le labbra.

Appena si lasciò cadere su una sedia, tuttavia, il sorriso svanì lasciando spazio a un pensiero che oramai non le faceva neanche chiudere occhio.

Perché doveva fare tutto ciò? Perché non poteva dire solo la verità?
Sarebbe stato molto più semplice. Purtroppo la voce del dottore non smetteva di tormentarla.

Ma era possibile? Come poteva mentire a sua figlia? L'avrebbe sicuramente odiata e non poteva sopportarlo.

Questa situazione le ricordò molto i tempi passati, solo a ruoli invertiti. Anche lei per lungo tempo aveva odiato i suoi genitori, finché non aveva deciso di andarsene.

Non aveva mai dimenticato il viso di sua madre, nonostante fossero passati oramai quasi trent'anni. Aveva visto impresso su di lei il dolore, ma a quel tempo non poteva ancora capire. Era troppo giovane. Sapeva solo che non voleva seguire i passi di suo padre e diventare la proprietaria dell'azienda di profumi, e neanche lavorare nella boutique di moda di sua madre. In realtà, ripensandoci, a quel tempo non avrebbe voluto fare nulla, solo uscire con le amiche ogni sera e divertirsi, come era giusto che ogni ragazza di diciotto anni dovesse fare.

Ma lei, nata in una delle più prestigiose e rinomate famiglie di Francia, non poteva pensare a ciò. Secondo i suoi genitori doveva solo studiare, studiare e studiare. Neanche pensare ai ragazzi era possibile. Secondo suo padre erano una fonte di distrazione continua, e poi, era troppo giovane e immatura per poter capire quale fosse l'uomo giusto per sé. A quel tempo le sembrò solo una emerita stupidaggine, ma adesso avrebbe concordato appieno con lui. Era stata troppo avventata e ingenua. Non si era accorta del grosso errore che stava commettendo. Scappare con il primo ragazzo che le aveva rubato il cuore... Che stupida che era stata!
Conosceva solo gli amori visti nei film e credeva che sarebbe potuto essere così anche per lei.
Come darle torto? Chi non vuole incontrare il tanto atteso principe azzurro e vivere per sempre felice e contento?

La vita purtroppo è un tantino diversa. Più imprevedibile e piena di sorprese. A volte possono fare male, questo è ovvio, ma se non fosse così, che senso avrebbe vivere?

Alcuni errori possono però costare molto caro e lei ne era stata testimone. Infatti, dopo aver abbandonato la sua famiglia per andare a vivere in Italia era rimasta incinta ma, invece di trovare accanto a sé quel ragazzo che tanto aveva amato e idealizzato, era rimasta sola.
«Non sono pronto ad avere un figlio» le aveva detto.

Ma lei allora? Lo era forse? Non sapeva badare a se stessa, come poteva occuparsi anche di qualcun altro?

Per la prima volta aveva avuto paura. Era sempre stata abituata a una vita ricca. Niente le era mai mancato e all'improvviso si era ritrovata con neanche un posto dove dormire.

Voleva tornare in Francia, ma non ne aveva il coraggio. Sapeva di aver deluso molto i suoi genitori quando era scappata, e aveva timore della loro reazione. Decise perciò di studiare l'italiano e cercare un lavoro.

Non fu facile perché nessuno voleva assumerla nelle sue condizioni e con una difficoltà evidente nella lingua.
Ci vollero parecchi rifiuti e delusioni, ma altrettanti sforzi da parte sua nel non abbattersi. E poi, finalmente, come il sole dopo la tempesta, qualcuno l'assunse benché avrebbe lavorato solo per un paio di mesi e poi sarebbe andata in maternità. Quel qualcuno era Stefano, suo futuro marito, che l'aveva amata nonostante le due gemelle che aveva e il suo passato, di cui tanto si vergognava.

Lui le aveva insegnato il vero significato della parola amore. Non più l'amore dei film, ma quello della sua vita e, per questo motivo, non avrebbe mai voluto tornare indietro per cambiare il suo destino.

Il rumore di una serratura la fece risvegliare dai suoi ricordi. Alzò la testa e poco dopo vide Stefano fare capolino alla fine di un estenuante giorno di lavoro. I suoi capelli color carbone, con rade ciocche grigie alle tempie sebbene avesse passato i cinquanta, erano unici e subito riconoscibili, come i suoi splendidi occhi smeraldo.

Lui la salutò, avvicinandosi e schioccando un bacio sulla nuca della sua amata. Karmen si aprì in un caldo e amorevole sorriso, alzandosi e abbracciandolo, felice del suo ritorno. Lo aiutò a togliersi la giacca e poi andò a scolare la pasta divenuta stracotta a causa dell'attesa. La condì con del normale pomodoro e la mise in tavola proprio quando Stefano arrivò in cucina con addosso il completo del pigiama, come era solito fare a casa.

Iniziarono a mangiare conversando sulla giornata di lavoro appena trascorsa e sul ritorno a casa della figlia. Stefano si scusò più e più volte per non esserci stato quando l'avevano dimessa, ma l'azienda stava iniziando ad avere i primi segni di cedimento. Ormai i prodotti che vendevano erano di gran lunga superati da oggetti più moderni e all'avanguardia e le strategie che stavano adottando non sembravano dare frutti soddisfacenti.

L'uomo però cambiò argomento in fretta: pensare al lavoro una volta a casa e trasferire tutte le sue angosce sulla moglie era l'ultima cosa che avrebbe voluto. In particolare dopo tutto quello che aveva dovuto subire in poco tempo.

Finita la cena, e dopo aver sparecchiato e pulito le stoviglie, si concedettero un po' di riposo davanti alla televisione.
Proprio in quel momento, forse per la vicinanza con Stefano che la teneva tra le sue braccia, o per un semplice sfogo, Karmen espresse tutte le sue preoccupazioni.

«Credi sia giusto mentire così a nostra figlia? Non pensi che abbia anche lei il diritto di sapere?» domandò apprensiva guardando suo marito.

Lui rimase qualche secondo in silenzio, concentrato sui suoi pensieri.

«Se il medico ha raccomandato di non dire niente», scosse la testa, «noi non parleremo. Ricorda: è meglio non sforzarla» rispose rammentando quello che gli era stato detto. «Ha perso la memoria per dimenticare. Saperlo potrebbe distruggerla».

Non del tutto convinta, Karmen ritornò a guardare il film senza però ascoltare veramente. Credeva che quella innocente bugia avrebbe potuto provocare un uragano.
E non aveva tutti i torti.

Questa volta abbiamo fatto un veloce salto nel passato, nella vita di Karmen, che non è stata di certo semplice. Le numerose sfide che ha dovuto affrontare l'hanno costretta ad essere più forte di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Ed ora è davanti a un'ulteriore prova.

Infatti alla fine la sensazione di Marianne era fondata: i genitori le stanno veramente nascondendo qualcosa, ma questo turba Karmen che ha paura di essere odiata dalla figlia per questo.
Come finirà?

Il Suono della Passione [Completa; in Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora