22 capitolo

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«Noah, noi dobbiamo parlare»dico decisa.
Faccio un passo avanti e lui rimane impassibile, è così diverso.

«Dimmi tutto quello che vuoi sapere Soraya»dalle sue dolci labbra che ho passato pomeriggi a baciare escono solo queste parole fredde.

«Chi è quella ragazza? Giulia?»domando quasi aspra, pentendomi subito dopo del mio tono, lui in risposta mi alza le sopracciglia poi

«È una ragazza che abita con noi, la sua famiglia è stata sterminata essendo degli omega»respira adesso pesantemente.

«Perché non ha gli occhi azzurri come il resto degli omega?»domando sempre più ansiosa, ogni parola che esce dalla mia bocca sembra trafiggermi.

«Lei non è un omega pura, suo padre non lo era, i miei genitori ed io viviamo in una casa che ospita i rifugiati e lì l'ho incontrata»dice chiaro guardandomi.

Ha innalzato delle mura dura contro di me, lo guardo non capendo bene le sue parole.

Mi riprometto di restare calma di non essere agitata, di porre una sola, l'ultima domanda.

«Perché è con te? È importante per te?»domando speranzosa di sentire arrivare la risposta che il mio cuore desidera.

«Ascolta Soraya»dice avvicinandosi velocemente e agilmente.

«Nessuno é più importante di te, lei ha un bisogno disperato di me ed io mi sento quasi in obbligo di aiutarla e consolarla»dice annegando nei miei occhi.
Poggia le sue mani calde sul mio viso, abbasso la testa e i muscoli del mio viso si contraggo cercando di non far fuoriuscire delle lacrime amare, ma che permettono al tuo corpo di rilassarlo.

Alzo la testa allontanandomi da lui, quest'ultimo ancora con le mani a penzoloni.

Con la voce incrinata a causa dell'imminente sfogo dico tremolante, ma decisa, quello sempre
«Bene, ma ricordati che anche io ho bisogno di te»mi volto e i miei piedi cominciano ad acquisire un passo veloce, la mia mente mi proietta lontano, felice.

Essere dipendente da qualcuno è più disastroso di esserlo di una cosa, perché quella cosa non prenderà una decisone, non ti farà del male morale, solamente fisico.

Sento dei passi pesanti rincorrermi, sento le foglie scricchiolare sotto il mio e il suo peso.
Vorrei che fosse Noah a rincorrermi, ma so che non è così, sono nelle zone più controllate dalle truppe.

Mi sento afferrare dalle spalle, quelle mani dolci li riconosco subito, Loris.

Mi giro e lo stringo in un abbraccio, mi è mancato, vorrei raccontargli tutto, liberami, ma non posso giocare, ne rimarrebbe distrutta la famiglia di Noah.

«Soraya! Ehi ehi, cosa è successo?»domanda nascondendo qualcosa, lo leggo nei suoi occhi.

«Non mentirmi ti prego»dico quasi in una supplica.

«Vi ho sentiti, tutto»dice guardandomi e basta.
Mi fa paura, mi fa paura leggere gli occhi di Loris e non poterlo fare con gli occhi di Noah.

«Ti prego, non ucciderlo, io lo amo»dico, questo pensiero mi sfugge dalla mente e vola via lontano dalle mie catene, senza il mio consenso spicca il volo.

La promessa sposa dell'alpha.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora