18 capitolo

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Busso al grande portone di legno e osservo meglio i due leoni all'estremità, così maestosi quanto finti.

Uno scricchiolio segna l'apertura della porta, all'ingresso una donna con la solita cipolla di capelli biondi in testa e occhi verdi che esprimono tutta la sua preoccupazione, Maria.

I suoi occhi prima ricolmi di preoccupazione in seguito di terrore, guarda basita i miei vesti bagnati quasi congelati, avvicina la sua mano con le unghia smaltate di verde alla mia maglietta se ancora si può chiamare così, sembra uno straccio.

La sua voce esce dolce e sensibile
«Gioia che hai combinato?»
«Mi dispiace»riesco solo a far uscire quelle due parole dalle mie labbra violacee dovute al freddo.

Insieme andiamo in uno dei vari bagni che si sono in questa villa, Maria mi porge dei vestiti asciutti e mi indica la doccia, poi mi dice
«Soraya lavati poi ti raggiungerò nella tua stanza dobbiamo parlare»si tocca la tempie, le sue guance sono rosse e le labbra le tremano.

Non ho il coraggio di chiederle se andasse tutto bene, non riuscivo a parlare, le mie corde vocali sembrano non esistere.

Entro nella grande doccia e finalmente dell'acqua bollente che scotta il mio corpo arriva, alzo la testa il liquido scorre libero, le mie gambe tremano penso ancora a Noah, al suo bacio, non vedo l'ora di rivederlo, dovrò solo escogitare qualcosa per uscire ed entrare inosservata.

Esco dalla doccia e asciugo il mio corpo arrossato con l'accappatoio caldo.
Mi appoggio al muro per prendere una stabilità mentale più che fisica.
Tutti hanno bisogno del loro spazio libero dove ognuno può essere se stessa non spaventandosi di essere giudicata proprio da se stessa.
È una cosa molto contraddittoria, ma è la verità: una ragazza o ragazzo quando è con le altre persone cerca di apparire adeguato, anche se quelle persone non lo giudicherebbero mai.

Per me è così.

Mi vesto con gli indumenti portati da Maria, lei è così dolce, così materna, però il suo carattere non è ancora chiaro ai miei occhi, cerca spesso di dissimulare le sue emozioni .

Entro nella mia stanza, non prima di aver prestato attenzione al quadro della bambina:Graece, in un certo modo mi affascina la sua storia, essa è così mistica, ma allo stesso tempo spaventosa.

Sento bussare alla porta e corro ad aprire, all'estremità una Maria seria e decisa.

Chissà cosa dovrà dirmi.

Lei si siede sul letto adagiandosi lentamente e dolcemente come fa di solito.

Ci guardiamo negli occhi e per incitarla a parlare le sorrido, non è un sorriso finto, ma è riemerso dal cuore alle labbra.

«Soraya, ti devo parlare di alcune cose che tu non sai, te le vorrei dire ora, dopo sarebbe troppo tardi»dice con gli occhi che cercano di uscire fuori da questa stanza.

«Dimmi pure Maria, ti ascolto»dico seria e pronta a sentire qualcosa che non mi piacerà.

«Riguarda l'alpha, sai che è molto potente? Sai che è stato innamorato? Sai perché vuole una donna a tutti i costi? Vuole veramente una donna o quella donna a tutti i costi?»una serie di domande, così mi parla mettendomi ancora più in ansia, provocandomi brividi di terrore anche se non so per cosa.
La guardo con due occhi che formano un grande punto interrogativo.

Maria prende fiato decisa ad affrontare e finire questo discorso, ma un bussare costantemente alla porta offre una via di fuga a Maria che la accoglie a braccia aperte.
Sbuca dalla porta una testa all'uscita di Maria.

«Loris che stai facendo?»

La promessa sposa dell'alpha.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora