42 capitolo

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I secondi passano dannatamente veloci, i nostri respiri sincronizzati suggeriscono l'amore che abbiamo provato l'uno per l'altra.
La nostra pelle fusa è il simbolo del nostro amarci follemente.
E poi sul collo, vicino la clavicola, un marchio, il mio.
Noah ieri sera mi ha fatto diventare sua , e quel marchio ne è la prova.
Emano il suo odore.
Provo i suoi sentimenti.
Conosco la sua psicologia.
Conosco il suo amore per me.

Le braccia di Noah mi stringono come se potessi scappare, ma non lo farei mai.
Il suo ciuffo nero si poggia sopra la mia spalla, le sue labbra sopra la mia guancia.

Io non volevo essere felicissima, questo no, volevo... salvarmi ecco, salvarmi.
Non potevo immaginare che quel giorno, in quel momento sarebbe successo, ma è successo.

Dei rumori fanno svegliare di soprassalto Noah, e mi fanno tremare, non può essere, e invece sì.

Dei passi pesanti, troppi passi per una decina di persone.
Entrano nelle mie orecchie e vedo la fine del nostro amore.
I nostri occhi annegano, i suoi nel terrore, i miei nella speranza che sopravviveremmo.

Lui si alza come una furia e dice esasperato
«Come hanno fatto a trovarci? Loro non potevano, no no no, ancora no.
Dobbiamo scappare mettiti dei vestiti, veloce»tutto questo tirandosi i capelli.

Io balzo dal letto e riesco solo a mettermi un paio di mutande e una maglietta larga che spaccano senza pietà la porta, afferrano Noah e lo colpiscono con pugni irregolari, quelle manacce fanno male.
Lo so, fanno male.

Cerco in tutti i modi di salvarlo, ma sono fragile rispetto a quei mostri.

Uno di loro mi afferra i fianchi troppo forte da farmi gettare al vento un urlo.
Mi volto verso Noah, le sua grida cessano, sviene, è la fine.

Un uomo alto e grosso mi colpisce e le mie palpebre si calano lentamente, abbastanza da farmi vedere il viso distrutto di Noah.

Com'è svenire?
Ecco... sembra che si è in un limbo, non controllo il corpo, sembra che sei morta, ma sei viva.
Non ti puoi muovere sei indifesa.
Volevo salvarmi? Ecco l'ho fatto.
Ho mantenuta la mia idea sugli omega, perché considerarli diversi? Perché magari hanno gli occhi diversi?
State scherzando...
Parlavano di razza pura, sì avete ragione, ma non siete voi "razza pura" loro lo sono, voi siete una "razza di incapaci" ecco cosa siete.
Uccidere la gente, ma il sangue vi rende felici?

Un calore potente raggiunge il mio viso, che come ricordo era sul pavimento gelido.

Apro gli occhi e vedo un fuoco scoppiettare davanti me, le sue fiamme sono il suo corpo, un corpo ardente che brilla nella notte.
Il fuoco è come noi, bruciamo tutto quello che è dentro di noi tramutandolo in cenere, che vola al vento.

«Ben risvegliata tesoro»dice una voce roca nascosta dall'immensa oscurità di questa enorme casa.

E chi è questa volta?

La figura massiccia emerge dall'oscurità, riconosco le labbra, i capelli scuri, gli occhi che hanno visto la propria moglie morire, quegli occhi che mi hanno vista scappare da casa.

Zio Arthur.

Lo guardo curiosa, ma anche imbarazzata, con lui non ho mai avuto un rapporto da zio e nipote, lui è stato sempre distante, staccato, gelido.

Ma... il sui volto si riempie di lacrime, il suo viso si contrae e si mette in ginocchio con le mani unite.

«Perdonami Soraya, sono stato uno stronzo, dalla morte di tua zia ho capito molte cose.
Ti trattavo così perché non volevo affezionarmi più a nessuno, non volevo soffrire più dopo la morte di tua madre, mia sorella, perdonami per come ti ho trattato»dice con le lacrime che solcano i suoi zigomi alti, e con la bocca tremante.

«Sono senza parole» sussurro.

La promessa sposa dell'alpha.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora