La promessa sposa dell'alpha.

48 capitolo

Iniziò a correre come una forsennata, ho bisogno di spazio, di aria.

Grazie a quella formula il mio amore per Ethan è stato represso.
Io devo capire che ormai sono stata marchiata da Noah, solo lui.
Ma io non sono sicura che provo per lui le stesse cose.

Passano ore e ore, e arrivo davanti la mega villa di Dario, chissà che fine avrà fatto.

Annuso l'aria come se non ci fosse un domani, devo trovarlo, voglio capirmi una volta, almeno una volta, voglio capire cosa voglio.

Mi dirigo verso le prigioni, lo sento, il suo odore è dentro le mie narici.
Corro sempre più.
La porta viene buttata a terra da un mio calcio, con mia immensa sorpresa al suo interno non trovo anima viva.
C'é un silenzio che mi spezza i timpani, il sangue a terra non lascia spazio all'immaginazione di cosa ebbero subito quei poveri disgraziati.

Sento delle voci dietro me, sembrano dei ragazzini.
Mi avvicino sempre più a loro.
Avranno otto o nove anni.
Appaio davanti a loro, tanto silenziosamente da spaventarli a morte, infatti uno si spaventa, l'altro no e rimane impassibile.

«Calma, non vi faró niente, ma sapete dove sono finiti gli omega»domando dicendogli fun troppe informazioni.

I due bisbigliano troppo velocemente che io non capii niente.
I loro occhi si incrociavano troppo velocemente da farmi venire i brividi.

«Non lo sa»
«sisi credo che non lo sappia» sussurrano

«Cosa non so?»chiedo con fare frustrato.

Il ragazzo più grande si avvicina, i miei occhi incontrano i suoi celesti, omega.
Ma non erano stati catturati tutti?
Stanno scappando? Non sembra affatto.

«Gli alpha si sono riuniti e hanno deciso di lasciare liberi gli omega, una tregua di anni ed anni, quindi siamo stati tutti liberati»dice per poi aggiungere

«Noi dobbiamo andare, nostra madre dci cerca»dopo di ciò scapparono via come il vento, sono liberi.

Tutti gli omega hanno nuovamente la possibilità di rivivere, di essere felici.

Comincio a camminare, col passo molto veloce.

Tu ami Ethan perchè il tuo omega è morto.
Noah è morto.

Il ricordo di quella visione mi fa soffrire tanto, io ho lasciato morire Noah?
Io sento che è vivo, ma il destino non gioca a mio favore.
Ormai sono di Noah, devo dimenticare Ethan, ma mi brucia il cuore, io lo amo, ma ormai sono di un altro, lui mi ha marchiata, ma io non ho marchiato lui.

Io sono sua, ma lui non è mio.

Scossa da questi terribili pensieri, mi risveglio dalla mia strana trance per ritrovarmi ai piedini di una cittadina.
Mi inoltro tranquillamente, vado incontro ad un signore, lui mi guarda con i suoi occhi azzurri, tiene stretto a sè una bambina con gli stessi occhi.

Lo sorpasso e vado incontro ad una donna con gli occhi colore oceano, la sua pelle candida e i suoi capelli neri mi fanno riemergere i ricordi che ho con Noah, mentre mi stringeva, mentre lo baciavo, mentre lo tranquillizzavo, mentre mi diceva "ti amo" con le lacrime agli occhi.

È una città di omega, questo pensiero mi da un sollievo enorme.
Qui troverò Noah?
Sono assetata di verità.

Cammino svelta, pensierosa, poi sento ridere

Mi dirigo verso quel suono melodioso.
Proviene da un giardino, entro dentro il cancello e comincio a sbirciare.

Inizialmente vedo una donna bionda con gli occhi azzurri, un omega.
Le sue curve farebbero impazzire qualunque uomo, ma non pensavo anche a lui.
La sua figura esile, ma muscolosa la stringe da dietro, Noah.
La donna ha un cuoricino in pancia, sta generando una vita, diventerà madre.

Esco allo scoperto, i suoi occhi si riempiono di emozione nel vedermi.

Corre incontro al mio corpo inerme, mi stringe forte.
«Ti devo parlare»sussurro, così che lo possa sentire solo lui.

«Amore, ma chi è?»domanda la donna.

«Una grandissima amica» quando una persona ama un'altra persona, con questa frase dovrebbe sentirsi morta, col cuore spezzato, ma perle è stato un sollievo.

«Io sono Michelle»si presenta la donna ed io le strade ho al nano presentandomi.

Entriamo in quella piccola casa dalle mura grezze.

«Ti sei rifatto una vita»sussurrò
Lui non mi ha pensato, poteva dirmi di rifarmi una vita, io mi sentivo quasi costretta a vedere come stesse.
«Ho trovato la mia compagna, Soraya io non ti ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che hai fatto per me.
Io ti amavo seriamente, tutti i miei gesti, le mie parole erano vere»dice in un monologo, non aspetta risposta.

Si avvicina a me, mi prende il viso fra le sue mani, avvicina il suo viso al mio e mi bacia, un bacio che esprime tutta la sua ammirazione nei miei confronti.
Un bacio di ringraziamento.

Gli sorrido e lui fa lo stesso.
«Addio Soraya»sussurra
«Addio Noah»sussurrò