28 capitolo

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Sto a terra piano piano muovo il mio corpo intorpidito, allungo le mie gambe e mi alzo con un balzo.

La corda lega le mie mani a tal punto da farmi male, non so cosa ho fatto per trovarmi qua, però non è nulla di buono.

Il mio istinto mi suggerisce di scappare, ma io del resto sono calma, come se qua fosse casa mia, la mia stessa aria.
Però sento qualcuno che si sta preoccupando per me, Maria, ma come vorrei sentire questo brivido che scende dalla schiena, causato da Noah.

D'un tratto le mani cominciano a formicolare, i piedi hanno bisogno di muoversi ed io ho bisogno di uscire da questa stanza.

Sento degli spari, perforano le mie orecchie e sento odore di morte, così terribile quanto letale.

I miei occhi si affinano e non so sembrano mutare il loro colore, con uno strattone spezzo la corda, mi bilancio in indietro e con un calcio apro la porta di legno, subito un'aria fresca e la luce del sole che mi é stata negata per qualche ora mi colpisce la faccia, a tal punto da far socchiudere i miei occhi.

Ma gli spari non si fermano.
Mi avvicino verso la fonte di questo rumore che grida morte da tutti i pori, e spalanco gli occhi, quel ciuffo rosso oscilla avanti e indietro in direzione del vento, i suoi occhi neri si posano su di me e in lui si diffonde un senso di pace.

Attorno a Loris una massa di persone intente ad ucciderlo, fra loro anche il mio omega, ma della sua appartenenza a me no ne sono proprio sicura, adesso.

Il grosso omega si avvicina desideroso di morte e sangue, con suo passo felpato e sicuro degno di un alpha, ma lui non lo è, lui è un omega.

"Vattene immediatamente da qui, non sei il benvenuto"dice il grosso uomo

"Voi dovete sparire dalla faccia della terra, non io" le parole di Loris mi fanno male, sono senza cuore dette col veleno sulle labbra.

A questo punto l'uomo avanza sempre più veloce verso Loris e quest'ultimo non pensa e gli spara un colpo alla spalla.

Il proiettile si conficca nelle carni e il sangue sgocciola dalla camicia a quadretti del grosso uomo, la sua faccia prende una tonalità di rosso ed è tutto in slow motion.

Il mio sguardo incontra quello di Loris mi dice qualcosa, ma non riesco a capirla, lui rialza la pistola puntando alla testa, ma questa volta non posso permetterglielo, non alla persona che sta puntando, Noah.

I miei piedi raggiungono quelli del mio omega, il suo odore da vicino mi crea un malessere profondo, ma allo stesso tempo un senso di desiderio verso le sue labbra.

Lo sguardo di Loris è indescrivibile

"Allontanati da lui"dice con fare autoritario, nel frattempo Noah mi spinge dietro di lui, ma io glielo impedisco.

Mi sussurra
"Mi dispiace, ma togliti da qua"

Mi volto verso Noah e gli mando uno sguardo intenso, lui lo ha percepito infatti ricambia.

Poi le mie gambe si distendono e corro verso Loris.

"Andiamo a casa"dico, ma una voce supera la mia

"Tu non vai da nessuna parte" l'uomo grosso dice queste parole che fanno tremare di rabbia tutti.

"Trevor lasciali andare"dice Noah mettendosi in pericolo per me.

"Zitto Noah, la ragazza Faima deve restare qui"dice Trevor autoritario.

Dalla bocca di Loris esce solo un
"Ma..."

La promessa sposa dell'alpha.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora