29 capitolo

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Quando il fatidico "Ma" esce dalle labbra rosee di Loris il mio cuore si ferma, i secondi sembrano passare sempre più lenti, il cuore battere meno veloce.

Mi sono fermata, il mio pensare si è fermato: mi hanno scambiato per Faima, i dubbi mi assalgono.

Potrei dire che io sono Soraya e così essere libera, non essere la prigioniera degli omega, ma decido di non farlo.

«Sì, io sono Faima, ma non otterrete nulla da me» quelle parole mi escono automaticamente, la dovevo proteggere.

Il mio corpo tremava come una foglia che sta per cadere spinta dai forti venti freddi che annunziano l'arrivo dell'autunno, la mia anima però non ha lo stesso colore delle foglie secche, no la mia anima è rigogliosa.

Io amo la vita e nessuno potrà staccare il nostro legame, lo giuro.

«Omega allontanatevi, non vi impossesserete di cose non vostre, io posso farvi uccidere in pochi secondi, allontanatevi o morirete»la voce di Loris es e come un filo spinato pronto a graffiare le anime più deboli.

Sento la mia pelle bruciare, sento il mio corpo reagire a qualcosa di soprannaturale, le gambe mi tremano.
Il mio sguardo si alza fino a raggiungere quello che volevano vedere fin dal principio, Noah.

Il suo sguardo crea mille squilibri in me, mi sento strana, gli voglio un bene assoluto, forse si chiama amore.
Quante volte gli ho detto le parole "ti amo" e le ho pronunziate inconsapevolmente.

Adesso sono qui , sorvolata dai miei dubbi e le mie angosce.
Ho un bisogno dannato di lui, del suo sguardo come fuoco su di me, delle sue labbra morbide sulle mie, sono il pezzo mancante della mia anima, lui non l'ha uguale alla mia, non è la mia anima gemella, lui è la mia anima.

Con uno strattone vengo allontanata dalle case degli omega, Loris mi ha appena preso la mano e comincia a camminare, rivolgo l'ultimo sguardo a Noah, il suo è distrutto, sembra impedito perché non riesce a completarsi, non riesce a voler fare quello che pensa.

Mi volto per andare lontano, oltre tutte i limiti, i miei capelli oscillano per il leggero venticello che c'è nell'aria, il nero che li costituisce svolazza in un modo tranquillo e piacevole come un corvo che prende il volo, così delicato, così puro.

Ci siamo allontanati un bel po', non ricordo dove siamo adesso, ma mi fido di Loris.

«Loris come hai fatto a sapere dov'ero?»quella domanda esce spontanea dalle mie labbra come viene spontaneo respirare.

Lascia la mia mano per sgranchirsi, poi mi guarda con quegli occhi neri come la pece, tanto letali quanto dolci.

«Alla villa è arrivato l'alpha, Maria non sapeva dove trovarti ed io ho seguito il tuo odore grazie al mio olfatto».

«perché volevano Faima?»un'altra domanda riempie la testa di Loris, mi dispiace farlo sentire in un certo modo stressato, ma ho bisogno di sapere verità non menzogne.

«è la destra di Mark, peró non so quale scopo avessero in testa, forse quello di chiedere qualcosa in cambio sequestrandola, posso fare solo ipotesi» dice come se tutto questo fosse normale.

La promessa sposa dell'alpha.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora