Capitolo 1 - parte 1

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Sono ormai due settimane che lavoro come ragazza alla pari per una strana famiglia: i Bartholy.
Li definisco strani perché oltre al fatto che la loro villa sarebbe una location perfetta per un film horror, loro sono... particolari.
Primo, c'è Nicolae, il fratello più grande, il quale si occupa dei fratelli durante l'assenza del loro padre. Sembra provenire direttamente da un altro periodo storico. La sua galanteria, le sue maniere, e il suo modo di parlare non hanno nulla in comune con i ragazzi d'oggi...
Poi c'è Drogo, il fratello più piccolo. Una vera bomba a orologeria. É il tipo che appare come un tifone per dirti qualcosa di cattivo, per poi sparire subito dopo. É fastidioso, orgoglioso e completamente imprevedibile, come la sorellina più piccola, Lorie, la bambina di cui mi prendo cura. Sospetto che la piccola stia facendo il possibile per farmi crollare...
Chissà, magari tutte le sue tate sono finite al manicomio?
E poi c'è l'autore di questa melodia inebriante che invade spesso i corridoi della villa.
Il dolce e malinconico Peter...
Sospiro e chiudo gli occhi, godendomi la musica. Peter non abbandona i miei pensieri. Da quando mi sono trasferita dai Bartholy, riesco a pensare solo a lui.

Non so perché Peter mi sconvolga. É così bello e al tempo stesso, così riservato, che é difficile iniziare una conversazione con lui.
Un vero e proprio alieno in questa famiglia. Sembra sempre al di sopra di tutto. Come se le cose del nostro mondo non gli interessassero. È come se anche lui provenisse da un altro tempo. Da un altro pianeta...
Per ora non mi sono ancora azzardata a parlare con lui... Probabilmente dovrei prendere il coraggio a due mani e andare a bussare alla sua porta.
Mi alzo dal letto, determinata ad andare a parlare con il mio bel pianista, quando una piccola furia invade la mia camera!
Lorie:" I bambini a scuola sono tutti stupidi!"
Si stende sul mio letto, gambe e braccia spalancate.
Grace:" Sono stati cattivi con te?"
Lorie mi guarda. Sembra indecisa se rispondermi o meno.

Un sorriso teso sulle labbra, recito mentalmente un mantra per cercare di mantenere la calma.
L:" C'è un bambino che mi infastidisce... Continua a ridere di me!"
Con un sorriso complice, le rispondo:"Sai, quando un bambino ti prende in giro, spesso è perché gli piaci!"
Lei mi guarda per un momento, occhi spalancati e gote arrossate. Poi riprende velocemente il suo broncio annoiato.
L:" Dici stupidaggini! Che ne puoi sapere? Non hai neanche il ragazzo! "
Con la vita complicata, non ho davvero avuto il tempo di pensarci... Ma non dispero!
G:" Vuoi giocare? "
Potrebbe essere un buon modo per distrarla è riportarla nella sua stanza. Sospira, come se la mia proposta la annoiasse profondamente.
L:" No, vieni."
A volte mi sembra di lavorare con un dittatore in gonnella. Lorie ha solo 6 anni, ma ha la sicurezza di una donna.
Mi fa entrare nella sua stanza e ci dirigiamo direttamente alla sua enorme cabina armadio...
Lorie:" Mi devo preparare per il ballo della signora Appuntita e del signor Senza Testa. Mi serve un bel vestito..."

Sorrido.

G:" Credevo che il signor Senza Testa avesse tagliato la gola alla signora Appuntita..."
L:" Oh... Hanno fatto pace! "

Bisogna constatare che ci sarebbero meno divorzi, se vivessimo nel mondo di Lorie...
Quindi eccomi qui, ad annuire in approvazione per la sua scelta di vestito, mentre prego che si stanchi velocemente di questo gioco.
Dopo un'ora mi dice di averne abbastanza, e mi chiede di lasciarla da sola. Quando torno nella mia stanza, mi accorgo di non essere sola in corridoio.
È Drogo. Come ogni volta che lo incontro, stringo i pugni e contraggo la mascella.
D:" Calma, cosina. Mi è stato ordinato di comportarmi bene."
Mi lancia un'occhiata di scherno. Mi si avvicina con tanta grazia che sembra quasi stia galleggiando sul suolo.
D:" Magari ti mangerò più tardi, quando non avrò più San Nicolae alle calcagna..."
Sono sconvolta: cosa dovrei pensare? Svanisce con disinvoltura in fondo al corridoio. Sono davvero strani in questa famiglia!
Un po' scossa, torno nella mia stanza.
Non mi lascerò abbattere.
Ho superato abbastanza difficoltà nella mia vita, per lasciarmi sconfiggere da quei due!

Il tempo passa e cala la notte. Il maniero è silenzioso, scuro.
Dalla mia finestra riesco a malapena a vedere la strada più in basso. Mi perdo un attimo nei miei pensieri quando di colpo, sento nuovamente un suono, dolce e melodioso, fa eco alla mia malinconia notturna.
Peter sta suonando... Dio, è così accattivante questo pezzo che suona al piano!

Bene! Ora basta! Ho fantasticato su di lui per giorni! Devo sforzarmi di parlare con lui!
Nervosa, apro la porta della mia stanza per capire da dove arrivi questo suono. Non vorrei bussare alla porta di Drogo per sbaglio...
La melodia proviene da una delle stanze un po' più lontane del corridoio. La porta della stanza è leggermente socchiusa, e riesco a vedere una luce soffusa. Mi avvicino silenziosamente, come ipnotizzata.
Non ho mai sentito una musica tanto triste e bella. È come se ogni nota si avvolgesse attorno al mio cuore, dolcemente, quasi con tenerezza.

Mi è sempre piaciuto il suono del piano...

Amo la musica classica, così sobria e tormentata. É una musica eterna. Senza fare rumore, sbircio dentro la stanza.
È poco illuminata. Vedo una grande libreria e alcuni poster, sparsi qua e là sulle pareti. Ma i miei occhi vengono immediatamente attratti dal piano sul retro della stanza, e dal ragazzo che lo sta suonando.
La sua schiena è ampia, la vita stretta e ben definita. Riesco solo a vedere i suoi capelli d'ebano, spettinati, che gli accarezzano il collo.
Bene, è il momento di lanciarsi!

Mi intimidisce un pó.

È un po' strano, non parla quasi mai e non partecipa alle attività della casa.
Rimango un attimo a guardarlo suonare, catturata dalla sua musica, malinconica e delicata.
La sua testa si agita a ritmo delle note, come se il resto del mondo non esistesse più.
Solo lui e il suo dolore, che esprime con le sue dita che scivolano sui tasti.
In realtà dovrei andarmene! Non è proprio il momento di conoscerci meglio. Quindi indietreggio lentamente. (Codarda!)
Il pavimento scricchiola sotto i miei piedi. (Merda!)

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