Capitolo 1 - parte 13 "So la verità"

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(Non gliene parlerò qui fuori, in corridoio!)
Dopo un'interminabile attesa, finalmente capisce cosa gli stia chiedendo implicitamente e mi fa entrare nella sua stanza.

Anche se l'atmosfera intima e soffusa mi impressiona un pó, so perché sono venuta, e intendo andare fino in fondo!
P:" Cosa vuoi? Se è per Loan..."
G:" Non sono venuta per parlare di lui. Anche se trovo il suo comportamento intollerabile, sono certa che tu sia capace di occupartene da solo."
Sembra sorpreso dalla mia risposta. So che, se lui e Loan dovessero combattere, tutta la facoltà scommetterebbe sul secondo. So anche che perderebbero tutti.
G:" Sono venuta a parlarti di qualcosa di importante. Qualcosa di speciale. Da quando vivo qui, ho notato parecchie cose strane..."
Si poggia contro la sua scrivania. Il suo petto muscoloso e il suo fascino misterioso mi fanno dimenticare per un attimo perché sono venuta.
Mi riprendo velocemente.
G:" Riguarda te e i tuoi fratelli... Sto per dire qualcosa di strano ma, dato che vivo con voi, ho bisogno di essere chiara..."
I suoi occhi mi intimidiscono. Sembra quasi annoiato... Prendo il coraggio in entrambe le mani!
G:" Non mangiate, odiate il sole, avete una forza incredibile, e i vostri occhi a volte cambiano colore. Andrò dritta al punto:
so che siete dei vampiri. "
Su queste parole, Peter si solleva, facendo cadere un libro dalla sua scrivania.
Mi sovrasta in tutta la sua altezza, i suoi occhi non abbandonano i miei, e il silenzio nella stanza è tale che sento solo il suono del mio respiro.
P:" Dei vampiri? Davvero..."

Anche se il suo tono è condiscendente, so che sta solo fingendo.
I miei occhi non abbandonano i suoi, nel tentativo di percepire le sue emozioni.
Sembra impassibile, ma i suoi occhi parlano per lui.
So che sta mentendo.
G:" Anche se ti prendi gioco di me, non mi farai cambiare idea.
Non mi aspettavo che mi rispondessi affermativamente.
Volevo solo farti sapere che so la verità, e che ho deciso di rimanere comunque."
Sto per lasciare la stanza quando, improvvisamente mi blocca la strada, un braccio poggiato contro il muro.
Alzo lo sguardo, sorpresa.
P:" Credi che siamo dei vampiri, eppure vuoi rimanere qui comunque? Sembra una decisione davvero stupida, non credi? "
I suoi occhi verdi brillano come due smeraldi, e sento il suo profumo virile avvolgermi.
La sua prossimità mi turba profondamente.

G:" Non mi fate paura, e non ho nulla da perdere."
P:" Voi umani avete sempre qualcosa da perdere, o delle scelte da compiere."
Si avvicina ulteriormente, e la sua voce si trasforma in un sussurro.
P:" Avete ancora delle ragioni per combattere le vostre battaglie.
Non credere di avere le nostre stesse preoccupazioni. Dopotutto, noi siamo già morti..."
(Lo sapevo! Oh mio Dio!)
Ha appena ammesso di essere un vampiro, ma non è questo che sembra turbarlo maggiormente.
Avvicina il viso al mio.
Ora i suoi occhi sono rosso sangue, e i suoi canini si sono fatti più lunghi.

☆SCENA SEGRETA☆

I suoi occhi scarlatti, la sua pelle bianca, il suo odore particolare, il suo fiato sul mio viso.
Mi sento completamente affascinata da lui.
P:" Non hai paura? Non hai un minimo d'istinto di sopravvivenza?"
G:" Te lo ripeto, non ho paura di te, Peter. Voglio conoscerti meglio, capire perché sei sempre così distaccato..."
P:" Dovresti avere paura di me. Non perché sono un vampiro, ma perché sono una fonte di delusione per chi mi sta attorno."
Peter sospira. Sembra lottare con se stesso, e vedo passare nei suoi occhi affascinanti diverse emozioni.
Mi guarda, e ogni suo dubbio sembra svanire nel nulla.

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