Capitolo 4 - parte 3 "È dura starti lontani..."

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Manca un giorno al festival!
I corridoi del college sono affollati di persone.
Gli studenti si impegnano in ogni modo per rendere questo giorno qualcosa di straordinario.
Non vedo l'ora!
Vedere Sarah ballare, Peter suonare il piano...
Sarà una giornata magica!
Nel frattempo dobbiamo continuare con i preparativi...

Non ho più parlato con Sarah, dalla nostra lite di ieri.
Vorrei dirle cos'è accaduto con Loan...

Sono arrivata prima di lei.
Mi ha lanciato un'occhiata triste per poi passarmi accanto e ignorarmi, seguita dai suoi amici.
Sto davvero male per lei...
Sarah è il mio piccolo raggio di sole. Senza di lei, qui, a Mystery Spell, mi sento completamente persa...
Dovrei scusarmi? Aspettare che le passi?
Anche se non sono completamente nel torto, dovrei scusarmi per essermi lasciata trasportare.
Tengo molto a Sarah.
Dovrò fare dei compromessi se voglio che la nostra amicizia sopravviva.

Rimango un pó per conto mio, non sapendo davvero cosa fare. Noto Peter avvicinarsi, lentamente, come se temesse di disturbare un mio momento di tranquillità.
Gli faccio un bel sorriso, felice di avere un pó di compagnia (soprattutto la sua!).

P:" Hai l'aria un triste, Grace. Qualcosa non va?"

Si nota così tanto?

G:" So che non ti piace troppo, ma ho litigato con Sarah, e mi dispiace."
Peter sembra diviso tra la sua ostilità verso Sarah e la compassione nei miei confronti.
P:" Perché avete litigato? Di solito andate così d'accordo..."

Lo dice con una punta di fastidio nella voce, come se non gli piacesse affatto l'idea.
Sospiro, non troppo sicura di volergli confidare la causa del nostro litigio.
Ma alla fine, perché non dovrei? Se voglio avvicinarmi a lui, dovrò esprimergli i miei sentimenti, prima o poi.

G:" Abbiamo discusso a causa tua..."
Sembra sorpreso. Spalanca gli occhi.
P:" A causa... mia?"
G:" Non le piace quando parlo di te... Quando le dico che mi piacerebbe approfondire il mio rapporto con te."

(Ecco, non avrei potuto dirlo con maggior chiarezza!)
Sono contenta di aver messo le cose in chiaro, sia con lui che con Sarah.
Sono attratta da lui, ma lui tende a mettere così tante barriere...

Deglutisco con fatica, in attesa di una sua reazione.
Fissa i suoi magnifici occhi verdi su di me. Ci vedo una gamma di emozioni che faccio fatica a interpretare.
Cosa si nasconde dietro a quelle lunghe ciglia scure?

P:" Mi dispiace che abbiate litigato a causa mia. Allo stesso tempo, non so perché, ma la cosa mi rende... felice."

Il mio cuore salta un battito.
Il fatto che voglia avvicinarmi a lui lo rende felice? Non gli dà fastidio?
Radiosa, gli rivolgo un grande sorriso.
Si passa una mano fra i capelli, ma posso vedere un sorrisetto all'angolo delle sue labbra perfette.
Rimaniamo così per un momento, felici di essere l'uno con l'altra, appoggiati contro l'armadietto.

G:" Quindi suonerai il piano di fronte a tutti, domani? Sei nervoso?"
Mi guarda con un sorrisetto malizioso.
È così raro da parte sua che non posso fare a meno di sorridere a mia volta.
P:" Ho suonato di fronte a molte più persone, in passato."
G:" Intendi, quando eri umano?"

Di colpo, sul suo volto si forma una maschera glaciale.

P:" Si, quando ero umano."
Pronuncia queste parole con voce profonda, priva di ogni sentimento.
Eppure sento che questa parte della sua vita lo tormenta ancora oggi.
G:" In tutti i casi, non vedo l'ora di sentirti suonare domani!"
Il suo volto si addolcisce leggermente.
Sembra più rilassato, visibilmente rassicurato dal fatto che non cerchi di saperne di più al riguardo. Spero che un giorno si senta abbastanza a suo agio dal parlarmene.
P:" Riguardo a Sarah, sono certo tornerà. È dura starti lontani, Grace."

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