Sobbalzai. Qualcuno bussò violentemente alla porta.
«Millie! Millie apri!» urlò.
Era Finn.
Mi presentai alla soglia, e non mi lasciò nemmeno chiedere cosa stesse succedendo.
«Millie, Iris! Iris ti ha scritto qualcosa?» entrò, agitato.
«tutto ok?»
«No, No! Devi soltanto dirmi se ti ha detto qualcosa!»
«S-si-»
Mi strappò il telefono di mano, la schermata ancora aperta sulla nostra chat.
Lesse ogni messaggio, una lacrima rigò le sue gote.
Rimasi muta, a fissarlo.
Il ragazzo si sedette sul letto, gli occhi rossi, le lacrime che non riusciva a trattenere scorrevano sul suo viso, una mano sulla fronte.
«puoi spiegarmi cosa succede?» Chiesi, con un filo di voce.
«ho paura» borbottò.
Mi sedetti accanto a lui.
«ho paura che-che» singhiozzò.
Lo abbracciai, accarezzandogli i ricci corvini.
«l'ho chiamata, nove volte e-e-ha il cellulare spento...»
Lo strinsi più forte.
«Millie» mi guardò.
«e se l'avesse fatto per colpa mia? Sono-sono un'assassino, una persona orribile»«Finn, hai fatto soltanto cosa pensavi fosse giusto fare. Sono sicura che sta bene, è una bella ed intelligente ragazza. É tutto ok Finn, é tutto ok»
Passammo un paio di minuti così, in silenzio, fin quando non mi accorsi che il corvino si era letteralmente addormentato.
Sorrisi lievemente a quella visione, ma il pensiero della ragazza tornò a tormentarmi.
Mentre con una mano giocavo con i ricci di Finn, l'altra cercava di contattarla attraverso il cellulare.
Colten era in coma, glielo aveva detto Tanya, in lacrime.
Grace sobbalzò, era stata colpa sua, suo quando aveva accettato l'invito, sua quando si era presentata.
Sgranò gli occhi e una goccia salata rigò il suo viso pallido.
Scappò via, appartandosi da tutto e tutti.
Colpa sua.
Quella mattina mi svegliai di soprassalto.
Arossii violentemente quando realizzai di essere sdraiata, Finn, poggiato ancora sulla mia spalla.
Balzai in piedi, ed il corvino aprì gli occhi.
Si guardò vagamente attorno, e si sedette sul letto.
«oh-ehm-ehi-cioé-scusami, ieri sera ti eri addormentato qui e non volevo disturbarti e-»
«buongiorno» borbottò, attonito, guardandosi ancora attorno con gli occhi socchiusi.
Fece per togliere la maglietta, quando lo bloccai.
«Finn, no, Finn. Sei già vestito» balbettai, posandomi davanti a lui.
Mi squadrò, confuso.
«Millie?»
«si, Finn. Ieri sera, ti sei addormentato qui all'improvviso e non volevo svegliarti e-»
Si alzò.
«ok» disse, i capelli spettinati.
Mi scappò una risatina.
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Niente è più bello di una puttanella come Finna al mattino
Comunque sono andata in crisi, non mi ricordavo come si scriveva 12 in inglese. Dal prossimo libro le numerazioni in italiano.
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actors [fillie]
FanfictionMillie Bobby Brown è oramai una star internazionale, sono passati tre anni dall'ultimo incontro con Finn Wolfhard, nonché sua prima cotta. Non l'aveva dimenticato, il suo volto appariva nostagicalmente nei suoi ricordi, come un lontano pezzo di infa...