✎・fourteen・✎

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Nei sedili posteriori di un taxi, un raggio di sole illuminava il mio viso.

Guardavo fuori dal finestrino, anche se non vi era nulla di tanto interessante da osservare.
Sotto la mia vista scorrevano velocemente palazzi, solo palazzi e strade.

Non mi capacitavo ancora di quello che avevo fatto.

Il mio nome era Millie Bobby Brown, e avevo trovato la forza di recuperare la mia vita.

Le mie riflessioni vennero interrotte da un fastidioso trillo, sobbalzai.

Nel silenzioso veicolo, solo quel trillo e il sordo rumore delle ruota sull'asfalto risuonavano.

Cercai frettolosamente il telefono nella borsa, e guardai lo schermo.

«Finn» sussurrai.

Risposi immediatamente, sfiorando con il dito il piccolo simbolo verde, e portando velocemente il palmare all'orecchio.

«Millie!» urlò.

«Mille, Iris! Iris, lei, lei è-»

Deglutii, temendo il peggio.

Rimasi muta, in breve attesa.

«Lei è viva!» esclamò. Sembrava quasi stesse piangendo.

Sorrisi.

«ne sono felice»

«Oh mio Dio, Millie! Tu-non-io-ero così-così preoccupato io-»

«Finn, calmati» ridacchiai.

«vuoi-raggiungerci?» chiese, questa volta.

Arrossii.

«io-non credo sia il caso...»

«Iris ci tiene»

«dammi l'indirizzo»

Mi presentai alla soglia di casa con il cuore in gola, non ero mai entrata nella abitazione di Iris Apatow, e per di più, temevo lei potesse essere gelosa di me e Finn.

Me e Finn che altro non eravamo che amici, sia chiaro.

Presi un respiro e posai l'indice sul campanello.

Secondi di silenzio.

Mi maledii, ma oramai ero davanti la soglia, il dado era tratto.

Poi, dei passi avvicinarsi.

La porta si spalancò.

«Ehy, Millie» mi salutò la bionda, lasciandomi entrare in casa.

«Millie!» mi abbracciò Finn, radioso.

Scorsi la ragazza lanciarci un'occhiata. Era un'occhiata neutra, ma mi allontanai dal ragazzo lo stesso.

Gli sorrisi, poi, feci un passo verso Iris.

«tutto bene?» chiesi.

«si. Scusami per quella sera, scusa per avervi fatto preoccupare tanto...»

«Iris, mi dispiace davvero. Sono io il problema qui e-»

«no» sorrise lievemente, un sorriso quasi nostalgico.

«spero tu e Finn siate tornati in buoni rapporti...»

Un attimo di silenzio tombale.
Non dovevo dirlo.

Invece il corvino mi guardò, i ricci spettinati non conoscevano l'ordine.

«siamo amici» disse.

«oh...scusate-io, mi sto intromettendo in faccende private. Magari tolgo il disturbo-»

I due si lanciarono uno sguardo.

«no, no, no!» mi fermò Iris.
«resta un po con noi, dai»

Sospirai e sorrisi, muta.

La bionda preparò un tè per tutti.

Mentre osservavo la calda nuvoletta di vapore lasciare la tazza bianca in decorazioni floreali, il mio pensiero si scostò nuovamente sulla faccenda Jacob.

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Ho appena letto una di quelle  fanfiction che ti fanno abbassare l'autostima e partono i

"Si ma io scrivo di schifo"

"Ma come si fa"

"È un robot con intelligenza superiore alla media"

"Dai Carla tu sei ancora piccola per scrivere così"

"Porco Jacob ha solo tre anni in più a me"

Niente alle mie occhiaie soltanto non è piaciuta

actors [fillie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora