✎・twenty four・✎

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«Sei uno stronzo!» urlai.

«ma cosa ti prende?» esclamò, turbato.

«Sei sempre stato falso con me, per tutto questo tempo!»

«Cosa vuoi dire, Millie?»

«Non hai mai voluto consolarmi, o essere mio amico. Eri solo una stupida spietta!»

«Non so di cosa tu stia parlando-»

«Oh, certo che lo sai, Cole. Tu hai fatto tutto quello che Jacob ti ha obbligato a fare.
Controllarmi, hackerarmi e cancellare quell'audio» dissi, indignata.

«Sei stata tu la stronza, a lasciarlo per quel ricciolino schifoso!»

Gli mollai uno schiaffo, e si ammutolì.

«non provare a parlarmi mai più» borbottai a denti stretti quasi con tono minaccioso, allontanandomi.

Mi seguì con lo sguardo, la mano sulla guancia arrossata, le sopracciglia inarcate come per esprimere la sua rabbia, le labbra serrate.

Raggiunsi Finn, era accanto i camerini.

«Ehy» mi salutò sorridendo, avvolgendomi in un'abbraccio.

Rimasi impietrita.

«cosa c'è che non va?» chiese, lasciandomi un bacio sulla fronte prima di sciogliere la stretta in cui mi avvolgeva.

Arrossii, sorridendo lievemente. Quel ragazzo riusciva a farmi tornare il buon umore alla sola sua vista.

Fui richiamata dalla truccatrice, e dovetti salutare Finn.

«L'avevo percepito» sorrise Sarah, riscaldando le mie ciocche castane con una piastra, e facendole scendere leggiadre lungo le mie spalle.

«Percepito cosa?» chiesi.

«L'elettricità. Quella tra te e Finn»

Sorrisi, anche io.

«credo tu rimarrai per sempre la mia fillie shipper preferita»

«Fai bene, Millie. Ricorda che io ho ipotizzato la vostra relazione sin dal primo giorno»

Ridacchiai.

Il vento oltrepassava i suoi capelli bruni, i ricci di Colten erano smossi dalla brezza.

Lui era al volante, gli occhiali da sole, guardava la strada. Non aveva idea di dove si stavano dirigendo.

«uhm, dove siamo diretti?»

«vado dove mi porta il cuore» sorrise.

«Quindi stai prendendo strade a caso?»

«Esattamente, Grace»

«Figo»

Silenzio.

Solo il vento sulla sua pelle e tra le sue ciocche.

«torneremo a casa in un paio di giorni» la ragazza rise appena, quasi malinconicamente.

«tu dici?»

«Io dico»

Silenzio, ancora. Un raggio di sole sfiorava le sue gote.

La tranquillità del momento fu interrotta da un fastidioso trillare.

Aveva già una decina di chiamate perse da Brian, da aggiungere a quelle dal lavoro.

Alzò gli occhi al cielo, ed afferrò il cellulare.

Grace aprì completamente il finestrino e, con un determinato e veloce gesto, il trillo terminò all'istante.

Fu liberatorio gettare letteralmente il cellulare dall'auto.

Colten le lanciò degli sguardi, incredulo.

«Hai davvero-»

«Mh, non ne avevo bisogno»

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Credo Grace sia la mia rappresentazione quando

"Dis isNt a filli edit dei ar giast friends stap scipping fillie if u scip dem gliu ev mental problems!!!!!"

actors [fillie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora