II

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Appena suonata la sveglia ero già in ritardo per la mia routine monotona. Appena arrivato a scuola Giorgio mi salutò lanciandomi uno sguardo.

Giorgio sapeva cosa stavo passando, ripensandoci non sapeva niente ma non doveva esser così visto che ne era coinvolto anche lui. Amico lo si può definire? Si e no. Per alcuni versi lo si può definire così, per altri no. Subdolo, manipolatore e saccente. Pensa di esser il migliore, il più forte e il più coerente ma non è per niente così.

Appena il professore iniziò l'appello entro Walter e in modo frettoloso si mise accanto a me, come ogni giorno. Ma non era un giorno come gli altri. Walter non mi rivolse la parola per tutto il tempo, atteggiamento più che normale visto che il giorno prima avevo litigato con la sua ragazza. Per molto tempo non mi rivolse la parola ripensandoci, ma io come mio solito fare ci sono andato sopra.

Di come mi sentivo non lo sapeva nessuno eccetto il mio diario, ma passando le giornate in solitudine mi sono avvicinato a due persone: Anna e Giorgia. Loro erano le uniche persone che mi ascoltavano.

Io non ho mai avuto tanti amici, ho imparato a stare per conto mio in solitudine. Molte persone reputano la solitudine come un sentimento negativo, ma non è per niente così. Serve a farti crescere, a renderti più forte. Ti fa guardare in faccia alla realtà, spogliandoti di tutte le debolezze che si hanno.

Anna era più bassa di me, aveva i capelli color marrone anche se adesso ce li ha biondi. Fa finta di essere forte, ma in realtà è debole. Ha tantissime corazze addosso che non apre mai, neanche con la persona con la quale si fida di più. Dice le cosa in faccia, ed è un suo lato che amo. Con la sua schiettezza ti fa riportare alla realtà, nella vita vera. Ne ha passate tante, sia con la sua famiglia sia sentimentalmente, ma nonostante tutto lei è andata avanti.

Nancy invece, è l'esatto opposta ad Anna, ma è identica a me. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda, ma lei è piena di amici. La solitudine non sa neanche cosa sia. Cambia colore di capelli in continuazione, dal biondo al viola, senza un criterio logico.

Loro sono le mie migliori amiche. Mi hanno sostenuto e dato la forza di andare avanti.

Tutti mi dicono che le mie amiche sono fortunate ad avermi, ma non è così. Io non faccio niente, ho solo la capacità di ascoltare. Mi da fastidio quando due persone litigano, quando due persone non si parlano. Certo so benissimo che è impossibile che tutti siano felici, ma non riesco a capire molti atteggiamenti. Io voglio aiutare il più possibile, ma so bene che il mio voler aiutare mi fa mettere sempre nei casini. Ma con loro è diverso. La nostra amicizia è diversa dalle altre. Ci diciamo tutto, ma non abbiamo il timore di dirlo. Il timore di sbagliare ad aprirci. Non ci vediamo quasi mai, ma nonostante tutto ci siamo l'uno per l'altro. Siamo fatti così. Siamo particolari, e nella nostra particolarità ci troviamo benissimo.

I mesi passarono molto velocemente, ma non così velocemente mi ripresi dalla litigata di Ottobre. Le litigate possono aiutarti a farti aprire gli occhi. Ti fanno capire cosa è importante e cosa non lo è. Ti permettono di scrutare l'anima vera delle persone che ti ci sono vicino.

Walter era una persona molto lunatica, una persona molto permalosa. Viveva per lui, o per le cose che gli possono causare piacere. Diverse volte ha litigato con i miei compagni per motivi. Motivi che apparentemente possono sembrare stupidi come per esempio le programmate di Storia, ma che per lui erano importantissimi se non stavamo al di sotto del suo giudizio. Non confondete, non era autoritario, era preponete, questo si, ma alla fine non lo consideravamo molto. Era ridicolo il suo modo di fare da capo padrone. Nonostante questi difetti, io mi trovavo bene con lui, quando non era sballato o incazzato era anche simpatico. Però la litigata con la sua ragazza mi ha fatto aprire gli occhi su di lui.

Da quella litigata era cambiato completamente nei miei confronti. Non mi rivolgeva la parola, mi prendeva di mira e non mi ascoltava. Nonostante tutto quello che ho fatto per lui. Carpe diem. Cogli l'attimo e vivi giorno per giorno no? Ecco mi sa che la sua filosofia sia questa, sempre se sa cosa sia una filosofia ovviamente... Mentre la mia è Panta Rhei. Tutto scorre, i momenti non si dimenticano. Io ho fatto conoscere Lei con Walter, io mi sono fatto usare da lui per renderlo felice. Ma per le persone è tutto dovuto. Anche l'amore.

Crepe d'armaturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora