IX

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La decisione della proposta la presi da solo. Senza chiedere aiuto a nessuno, senza chiedere pareri soprattutto. Dopo il pseudo-rifiuto decisi di dirlo alle persone più importanti che mi erano vicine in quel periodo: Anna e Giorgia. Decisi di parlarne con loro perché speravo in un appoggio, ma l'appoggio non c'è stato. Non riuscivano a capire, secondo loro avevo sbagliato soprattutto perché non c'era stato ancora un bacio.

I baci sono importanti a quanto pare in una relazione, ma secondo me non è molto importanti. Non fraintendetemi non li reputo inutili, ma in una coppia ci sono cose più importanti come i ricordi, come i sorrisi.

Oggi giorno i baci, l'amore e tutta la sfera sessuale viene sopravvalutata. Infatti tutti mi hanno deriso, dicendomi che non ci sapevo fare. Avevano ragione, ma io sono io e non mi posso cambiare.

Nonostante i commenti dei miei compagni di classe, io ci stavo male. Non tanto perché non c'era stavo ancora un bacio, ma perché avevo ricevuto un no.

Di no ne avevo ricevuti tanti ed erano tutti diversi. Ero abituato ormai, ma faceva sentire sempre sbagliato un no. Per questo io non dico mai di no anche se significa fare le cose controvoglia.

Il sabato seguente dovevamo uscire. La meta era il cinema. Ci piaceva andare al cinema, ma quella volta fu diversa. Si era creata una strana atmosfera. Durante il film cominciammo a scherzare, i nostri gesti cominciavano a unirsi e le nostre labbra si avvicinarono concedendoci un dolce, ma deciso bacio. Ero al settimo cielo, il momento era arrivato e i miei occhi finalmente cominciarono a vivere. Mi piacevano le sue labbra, ogni bacio mi trasmetteva il suo profumo. Il suo profumo era bellissimo, non so descriverlo. Tutte le cose belle non si possono descrivere, non sempre le parole raggiungono la perfezione.

Dopo il cinema ci concedemmo una cena in un ristorante tra le vie del centro. Sorrideva tra un boccone e l'altro ed era bellissimo osservarla immaginando che si era concessa a me.

La seconda crepa sulle nostre armature si era appena creata e noi ci sentivamo leggeri. Io mi sentivo leggere, come non lo sono mai stato.

L'accompagnai a casa e non ci sono stati abbracci, ma lunghi e appassionati baci. Le nostre lingue si intrecciavano, le nostre mani pure. I suoi occhi cominciarono a brillare e la sua bocca fece la stessa cosa. Mi piaceva mettere le mie mani sul suo viso e portarlo a me. Mi piaceva chiudere gli occhi e lasciarmi trasportare nel suo profumo.

I messaggi dopo quel bacio furono diversi. Non eravamo fidanzati, ma ci comportavamo da tali. Eravamo in un limbo e la nostra armatura era ancora troppo completa.

I giorni seguenti voleva vederla, volevo vivere di nuovo quelle emozioni. Io volevo riviverle e lei? Questa fu una delle mie paure, una paura sciocca, ma pur sempre una paura. Avere una relazione significa essere egoisti e io egoista non lo sono. Non so come si ci comporta, ma con lei mi veniva naturale esserlo. Decisi di fregarmene, di fregarmene delle mie paura e di decidermi a me però un me che ha lei.

Mi presentai con una rosa sotto casa sua, lei la prese e mi ringraziò con un bacio. Con un bacio vero.

Quando una persona ti cambia, non puoi nasconderlo. Non ci riuscì io a nascondere quello che stava capitando a chi mi stava attorno, e mi confessò che neanche lei ci riuscì. Dopo il primo, vero bacio cambio. La sua famiglia lo notò la sera stessa. Probabilmente la famiglia lo capisce quando la felicità ti sta cambiando ed era quello che stava capitando a noi.

Crepe d'armaturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora