I mesi passarono più o meno velocemente e con un battito di ciglia eravamo alle porte del Natale. Ogni ragazzo, bambino ama il Natale. Lo ama per il clima che si crea, per la neve, le emozioni, i regali. Le feste di natale, in generale le feste, sono un trauma, soprattutto se non sai con chi passarle. Il momento degli scambi dei regali, dei cenoni con la tua famiglia e con quella che hai creato è una cosa bellissima, ma ciò non accade se non si hanno molte persone affianco.
Io non le sopportavo le feste, non sopportavo il non aver nessuno. Ho passato tanto tempo da solo e il vedere le persone in compagnia mi faceva stare male. Ero invidioso, ma un pò tutti vogliono avere un qualcosa che non possono avere. Ecco io per tutta la vita volevo solamente non essere solo, e ci ero riuscito finalmente. Le settimane prima di quel Natale sono state frenetiche, dovevo essere perfetto. Lei era una principessa, lei era la principessa del Natale. Lo amava tutto. Dai particolari più insignificanti a quelli più corposi. Era ossessionata dalle palle di natale e dai regali. Io dovevo regalargli un qualcosa di importante. Decisi per optare nel viaggio, di un week-end lungo dovevo potavamo concederci. Si era giunto il momento e ne avevamo parlato più e più volte. Lei era sicura di volerlo fare, e anche io, ma io volevo aspettare. Io volevo concedermi a lei in maniera diversa, doveva essere speciale. Quale occasione migliore di un viaggio? La decisione della meta era stata semplice per me, la bellissima Verona simbolo dell'amore. Ovviamente non ce la feci a tenerlo nascosto, non potevo tenerlo nascosto a Lei, in questo lei era molto più brava di me. Non si è fatta scappare niente del mio regalo. Inizialmente mi confesso che era un regalo legato alla scrittura, ma era una falsa pista. Mi regalò un orologio. Un bellissimo orologio. Mi piacciono gli orologi, mi ricordano che ogni momento, ogni attimo si può imprimere nella memoria. Il tempo scorre più lentamente se ti si annoi e più velocemente se di diverte. Era ed è un aspetto che non ho mai sopportato del tempo. Con lei il tempo correva, troppo, non mi bastava mai. Ne volevo di più, sempre di più. Dovevamo partire.
La luce del Natale la rendeva ancora più bella. La neve si appoggiava sulla sua pelle bianca confondendosi con lei. Io l'amavo sempre di più, amavo i suoi occhi e amavo il suo sorriso bianchissimo.
Nel mese di dicembre avevamo deciso di limitare anche i nostri momenti di intimità, non perché non volevamo stare da soli, ma per intensificare la prima volta. Verona doveva essere tutto perfetto, doveva essere un film, il mio film.
Lei mi aveva dato tanto e io dovevo darle altrettanto. Mi chiedevo spesso cosa l'avesse fatta innamorare di me, e me lo chiedo tuttora oggi, di sicuro io mi sono innamorato di lei per i suoi modi di fare, per i suoi occhi, ma soprattutto per il suo essere vera.
Non ci interessava degli altri, non mi interessava dell'università o dei problemi. Volevamo solo stare insieme. Ci cercavamo con gli occhi quando ci vedevamo o con i messaggi quando eravamo distanti.
Io che odiavo le feste, io che odiavo l'atmosfera del natale lo stava amando più di tutti. Lei era magica, l'ho sempre detto. Lei era il mio tormentone, la mia canzone preferita. Lei era la mia perfezione. Finalmente ero felice, finemente non ero solo e i problemi non mi toccavano.
Lei era la mia festa, il mio rosso fuoco, il mio cuore. Lei era il rumore della città e la tranquillità del bosco.
Probabilmente alcuni miei atteggiamenti possono sembrare da idioti totale, ma con lei dovevo essere vero, mi veniva naturale esserlo.
Sesta crepa.
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Crepe d'armatura
ChickLitQuesta è la mia storia, la storia del mio amore. Ognuno di noi ha delle armature, dei muri che impediscono il passaggio delle emozioni. Queste armature però si possono abbattere, attraverso il battito, le emozioni. Semplicemente grazie all'amore.