III

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Mi svegliai in ritardo, ero pieni di impegni, tra studio e uscite mi tenevo ben occupato. Molto spesso si dice che più la mente è occupata più non pensa, ma la realtà non è così. Anzi, è l'esatto opposto. I pensieri sono belli proprio per questo, ma proprio per questo sono brutti. Quel giorno mi sentivo strano, anche se non dovevo combinare nulla di che. Dovevo semplicemente uscire con Giorgia per un semplice caffè.

Giorgia era strana, forse era per questo che era mia amica. Era fidanzata con un ragazzo geloso, con un certo Fernando. Ma non era una relazione sentita. Lei si che ne ha avuti di ragazzi, lei è una di quelle persone che non sa stare da sola, una persona che odia la solitudine. Io non la odio, io la apprezzo. La solitudine serve nella vita, ti fa crescere, ti fa diventare grande. Ti cambia dentro, ti fa mutare in un qualcosa di diverso. Ti fa crescere. Ecco io nella mia vita sono riuscito ad apprezzarla, lei no.

Ci dovevamo vedere verso le 16.00 nella Nostra piazza. Quella piazza ne ha viste di cose, dalle cose allegre, alle cose più brutte. Ho buttato tanti pomeriggi in quella piazza, a bere caffè dalla mattina alla sera e comportandomi da psicologo anche se io di psicologo non ho niente. Comunque dovevamo andare in centro, in un bar illustre di Torino. Bellissimo e molto ricercato, ma soprattutto caro, ma a noi piaceva fare i grandi in un mondo dove i grandi non ci sono o che non si comportano da tali. I discorsi che facevamo a me personalmente non piacevano, anche perché raramente si parlava di me, ma si parlava dei problemi che aveva con il suo ragazzo, o le mancanze che aveva e via dicendo. Ma non quel giorno. Quel giorno fu diverso. Mi domandò se ero interessato a qualcuna e mi consiglio di "provarci" con una sua amica.

Non ho mai supportato il termine "provarci". Il termine provarci, per come la vedo io, bisogna utilizzarlo per una sfida, per un lavoro, ma non per l'amore. Per l'amore bisogna utilizzare il termine corteggiare. Una donna bisogna corteggiarla, ogni donna vuole essere corteggiata, e se non la si conteggia, non è amore vero. Corteggiare non significa per forza far regali, comprarle la borsa firmata o cose così, anche perché se fosse cosi significherebbe che l'amore è per ricchi, ma la vita ci insegna che l'amore è per tutti. Quindi cosa significa corteggiare una donna? Per come la vedo io corteggiare significa mettere una persona su un piedistallo, al di sopra di tutto e di tutti.

Ecco questo significa corteggiare una persona.

La sua amica la conoscevo di vista, era una persona che a primo impatto mi ha colpito. Si vedeva che aveva tanta forza da vendere, e si vedeva che stava passando un brutto periodo. Io accettai l'invito di Giorgia, ovviamente da amica fidata mi ha raccontato per filo e per segno cosa stava vivendo Nancy.

Nancy si era appena lasciata da una storia di 3 anni. Era distrutta e voleva starsene da sola. Io avevo paura di essere inadatto, io che ero solo, io che non avevo mai avuto una relazione. Io che sono semplicemente un ragazzo che ascolta e che non commento che ci stava provando o che aveva l'idea di corteggiare una ragazza. Io che stavo incominciando a cambiare, che mi stavo incamminando verso un qualcosa più grande di me. Ma io sono in grado di contenere un amore?

Quando si è soli per tanto tempo si incomincia a pensare che la colpa è la nostra, che siamo noi che vogliamo una situazione così. La solitudine porta a fare un percorso interno, porta a pensare a se stessi. Questo è il segreto. Pensare a se stessi, perché solo quando mi incomincia a pensare a se stessi possiamo mettere un'altra persona al centro del proprio mondo.

A me stava succedendo questo, anche se ovviamente io non lo sapevo ancora.

Crepe d'armaturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora