I primi mesi di una relazione sono i più frenetici. Non tanto per le attività che ci sono, ma per le varie novità che ci posso avere. Una di questa è il conoscere le rispettive famiglie.
Io sono sempre andato molto d'accordo con i genitori dei miei amici, ma qua non si trattava di amici. Si trattava di qualcosa di più, si trattava di lei. Non conobbi subito i suoi genitori, ma conobbi prima sua fratello. Era la sera del suo compleanno e lei aveva organizzato una cena con i suoi amici più intimi. L'intruso ero io, non sapevo cosa dire e che cosa fare. Non sapevo se il mio regalo era azzeccato o era inadatto. Ci siamo visti nel pomeriggio intorno alle 16.00, io e lei. Andammo in centro a passeggiare, fino alle 19.00 quando ci avviammo al ristorante. Il ristorante lo conoscevo, ci eravamo già andati e la sua specialità erano i ravioli.
I compleanni sono strani, cambiano nel tempo. Quando si è piccoli li si festeggiano per forza, ma quando si cresce è diverso. Quando si è piccoli si vogliono avere tante persone, tanti regali. Quando si è grandi invece no, i regali vengono messi in secondo piano e non si vogliono avere tante persone, ma solo quelli improntanti.
Io ero una di quelle persone per lei, mi voleva accanto. Eravamo in sei in totale. Dopo i primi attimi di imbarazzo mi misero subito a mio agio. Suo fratello era simpatico ed era accompagnato dalla sua ragazza. Gli amici in realtà erano la ragazza di un loro cugino e ovviamente loro cugino. Si vedeva che la coppia "cugino" era diversa dalla coppia "fratello", ma nonostante ciò erano molto unito.
Nancy sorrideva, per la prima volta era al centro del mondo. Per la prima volta aveva delle attenzioni. Vere attenzioni.
Il giorno dopo mi confesso che piacevo a suo fratello e ai suoi amici/parenti e che questa cosa gli piaceva molto.
Piacere agli amici e alla famiglia di una persona è essenziale. Giocano un ruolo essenziale nella costruzione di una relazione. È sempre una mia paura il non piacere alle persone, far allontanare le persone per il mio modo di fare.
Dovevo ancora conoscere le fondamenta della sua famiglia cioè sua mamma e suo papà. Suo papà, dai discorsi che mi faceva, era una persona che amava il suo lavoro. Sua mamma era molto simile alla mia, era protettiva nei confronti dei loro figli. Inizialmente erano silenziosi con me, ma poi col tempo presero confidenza.
Lei invece, ha dovuto aspettare qualche mese prima di conoscere la mia famiglia. Dovevo essere pronto, dovevo aspettare il momento giusto. Io non avevo mai portato nessuno a casa mia, lei sarebbe stata la prima. Come era la prima di tante cose.
Mi faceva provare tante cose per la prima volta. I sentimenti che provavo in quei giorni per me erano nuovi. Ero paragonabile a un bambino che si addentra nella quotidianità della vita. Un bambino se vede una persona volare non mi spaventa perché non sa cosa è giusto o sbagliato, mentre un adulto che si vede una persona volare si spaventa. Un adulto è abituato alla monotonia della vita. Io ero un bimbo, ero un bambino che non sapeva niente di amore, ma che stava incominciando ad addentrarsi in un mondo meno solo.
Non sapevo come stavo provando, ma era una cosa nuova. Mi stavo innamorando, volevo gridarlo al mondo, ma la prima persona che volevo rendere partecipe del mio essere innamorato era proprio lei.
Quarta crepa d'armatura.
«Sai una cosa? Io non so dirti se il mio è essere innamorati o meno, non l'ho mai capito per davvero come si faccia a capire, so per certo che io per te provo qualcosa di forte e qualcosa di dannatamente bello e puro...io quando sto con te sto troppo bene, sento che è la cosa giusta e che non potrei passare il tempo in maniera migliore..tu sei la mia felicità e mi hai fatto ritrovare emozioni e sentimenti che non avrei più sperato di incontrare.»
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Crepe d'armatura
ChickLitQuesta è la mia storia, la storia del mio amore. Ognuno di noi ha delle armature, dei muri che impediscono il passaggio delle emozioni. Queste armature però si possono abbattere, attraverso il battito, le emozioni. Semplicemente grazie all'amore.