XII

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Tutti noi vogliamo un amore da film. Uno di quelli che ti sconvolgono la vita, che te la rendono migliore. La vita però è ben diversa, può essere crudele, ti può togliere la cosa più preziosa che hai. Non era il mio caso. Io stavo vivendo un sogno, una perfezione assoluta anche se le nostre uscite erano limitate. Non potevamo vederci, doveva studiare per la maturità. Dovevo studiare anche io, ma io ho sempre avuto uno strano rapporto con lo studio. Lo amo, ma solo quando sono io a voler studiare. So bene che può sembrare una frase di una persona che non ha voglia di studiare, ma non è così. Mi incuriosiscono le varie materie, ogni materia ti permettere di conoscere bene una branca, e più branche insieme formano la società odierna. Purtroppo in questa società non puoi sviluppare una determinata passione verso un'unica materia, ma allo stesso tempo non puoi saperle tutte. L'università, infatti, ti da una preparazione complessiva su diversi campi, ma ovviamente si sofferma di più sulla branca dell'università.

Io avevo sviluppato una passione per la letteratura. La reputavo l'unica via di uscita in un mondo crudele. Si, il mondo non è stato molto gentile con me, in realtà non penso che sia gentile con le persone in generale. Il fato dà, ma il fato toglie e ti può far sentire inadatto. Nonostante ciò alcune volte ti toglie persone che non son adatte a te. Con me il fato si è era comportato da maligno inizialmente, ma si è ricreduto. Mi aveva dato lei, e lei mi ha dato passione. Mi ha acceso il cuore, mi intrigava il suo modo di fare. Era lunatica, lo è tuttora pensandoci. Come me non si valorizzava mai, ma si arrabbiava se non gli riconoscevano i meriti. Doveva essere l'eccellenza. Ma come si fa a essere l'eccellenza in un mondo in cui lei già l'eccellenza? Non lo capiva. Lei era perfetta in tutto, lo era per il mio mondo, per i miei occhi.

Lei era come la letteratura. La letteratura è intrigante. Intendo quella vera di letteratura, non quella che si studia a scuola. Non quella piena di date e vite di poeti. La vera letteratura è mistero, passione, tristezza, amore, felicità, famiglia e amicizia. La letteratura è vita, ognuno di noi ha una letteratura dentro di se. Lei era la mia. I versi erano le nostre chiacchierate davanti a un caffè.

Riuscivo sempre a farla ridere, in un modo o nell'altro. La sua risata, ormai era una droga per me. Quando rideva i suoi occhi sorridevano, riusciva a contagiarmi sempre. Mi mancava, mi mancavano i suoi occhi.

Per delle settimane non ci siamo visti, eravamo impegnati. La maturità doveva avere la precedenza. Lei aveva la precedenza e nel nostre uscite, per quanto piacevoli potevano essere, gli rubavano tempo. Tempo che non aveva. Quando ti diverti corre, mentre quando ti annoi sembra eterno. Lei voleva sapere tutto, io non volevo sapere nient'altro che lei. Si sentiva in colpa però. Secondo lei stava togliendo a noi, stava togliendo attimi alla nostra storia.

«Perché una brava fidanzata non si comporta così, una brava ragazza sta sempre con il proprio fidanzato e io invece non lo faccio e mi sento estremamente in colpa..e sai cosa mi fa stare più male? Non riuscire a dimostrarti quanto tu sei fondamentale per me, perché è così. Tu sei entrato nella mia vita, sei stato come il sole dopo settimane e settimane di tempesta e lo so che è una frase fatta, ma è così. Tu hai ridato vita alla Nancy di tempo fa, quella sempre pronta a ridere, ad essere se stessa e non lo so, mi piace come sono con te e ciò che provo con te e vorrei darti molto di più»

Lei mi dimostrava tantissimo e non sono mai stato arrabbiato con lei. Ogni mattina mi svegliava con un buongiorno, si interessava a come stavo. Mi raccontava la sua giornata, si confidava con me. Come facevo a essere arrabbiato con lei? Certo mi mancava, non lo metto in dubbio, ma non potevo togliere del tempo a Lei.

Lei era entrata nella mia vita. Lei era la mia vita. Lei era il mio primo pensiero che alla mattina non mi svegliava, ma che mi cullava in un sogno ancora più dolce. Lei era riuscita a prendermi e a dare un senso alla mia vita. Era dappertutto, era la mia luna.

Lei era arrivata, mi aveva scosso, mi aveva fatto innamorare e non potevo chiedere di meglio.

Lei era la mia salvezza. Decisi di dirglielo. In questi casi ci sono due paroline che permettono di sostituire parole superflue. Glielo dissi.

«Ti amo."

La sua risposta non è stata così confortevole nei mie confronti. Non mi disse ti amo, ma me lo fece intendere. Era una cosa che mi piaceva di lei. L'importanza che dava alle parole e ai gesti. Mi confessò di essere innamorata di me, ma non sapeva ancora se mi amava. So che non ha senso, ma senso ce l'ha proprio per questo. Una cosa programmata ha un senso, un senso che poi va a svenire, un sentimento che ci può essere, ma non è duraturo. Per come la vedo io, più una cosa è spontanea, più è vera e più è duratura.

«Solitamente ad un "ti amo" si risponde con un "anche io ti amo" e mi sento uno schifo a non dirtelo, ma devo essere sincera con me stessa e soprattutto con te..io sinceramente non so dirti se ti amo o meno, almeno, non so e non posso dirtelo ora perché ho paura di dirlo forse, di dirlo troppo presto probabilmente. Io provo per te qualcosa di veramente forte, non ti mento quando ti dico che non mi è mai successo di fare così difficoltà ad allontanarmi da una persona, non sono mai stata così me stessa con nessuno e tu tiri sempre fuori la parte migliore di me. Io credo che la mia sia solo paura, paura di dire quelle due paroline troppo presto e darle poi quasi per "scontate" e con questo non voglio dire che tu hai sbagliato a dirmelo, anzi...ti chiedo solo di perdonarmi se non riesco a dirtelo ora, se mi ci vorrà ancora del tempo per dirti veramente quel che provo per te..la cosa però di cui sono sicura al cento per cento è che sento di starmi innamorando di te e io ti giuro che sono la persona più felice del mondo quando penso ad un futuro con te accanto. Hai presente la frase "E ti chiedi come faccia il cuore a stare così comodo" è questo ciò che provo io per te, sento il cuore leggero, comodo perché so che con te è al sicuro. E mi dispiace se faccio sempre la parte della cattiva ahahahah sono pessima però io voglio poterti dire quel "ti amo" sicura di ciò che provo realmente per te e ti chiedo di non odiarmi»

Crepe d'armaturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora