2. Rimettere insieme i cocci

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Bene e ora da dove comincio....
Non so nemmeno io come sono arrivata a questo punto.
Quattro anni fa, alla fine del mio primo anno di specializzazione, ho deciso di lasciare Roma, di lasciare il "mio" Istituto, di lasciarmi alle spalle i miei sentimenti per Claudio, di allontanarmi dalla mia famiglia e dai miei amici.
Perché l'ho fatto?
Per seguire Arthur a Parigi.
Lui mi aveva anche detto che sarebbe rimasto a Roma, se io glielo avessi chiesto, ma io sapevo che, se fossi rimasta qui a lavorare con lui ogni giorno, non sarei stata in grado di dimenticare quello che c'era stato con Claudio.
Ripensandoci ora, mi rendo conto di quanto di sbagliato ci fosse già alla base di questa mia decisione.
Ma, in quel momento, mi sono sentita in dovere di provarci, forse a causa dei miei mal sopiti sensi di colpa o forse perché mi ero talmente convinta di volere passare la mia vita con Arthur, che questa mi era sembrata l'unica decisione possibile.
Ed ora mi ritrovo qui, davanti ad una pizza che non ho nessuna voglia di mangiare, a spiegare a Lara come tutto sia, pian piano, giorno dopo giorno, andato a rotoli.
"Non ci sarà nessun matrimonio" esordisco. E Lara sgrana gli occhi rischiando di soffocare con la pizza.
"Come??? Ma Arthur è tornato a Roma con te vero?" mi chiede Lara esterrefatta.
"No Lara, tra me e Arthur è finita già da più di un anno ormai. E questa volta definitivamente."
La mia amica è incredula, mi guarda con un'espressione tra lo sconvolto e il perplesso.
Ed io fatico molto a farle capire cosa sia successo di così grave da fare crollare tutto.
Forse basterebbe dire che è stato un grosso errore pensare che i nostri problemi sarebbero svaniti solo cambiando città e che la verità era solo una: non eravamo fatti per stare insieme o ancora più semplicemente non ci amavamo abbastanza.
All'inizio le cose sembravano funzionare alla grande, una nuova bellissima città, una nuova università, un nuovo lavoro, amici nuovi, nuove abitudini, la nostra nuova vita insieme.
Ma con il passare dei mesi, quando tutto questo aveva iniziato a diventare la nostra quotidianità, erano ricominciati i problemi.
A me mancavano Roma, i miei veri amici, la mia famiglia e soprattutto, anche se non volevo ammetterlo nemmeno a me stessa (figuriamoci se sarei disposta a confessarlo ora a Lara) il pensiero di Claudio, rimasto sopito in un angolo del mio cuore, cominciava a tornare fuori sempre più prepotentemente.
Arthur, dal canto suo, era insoddisfatto del suo lavoro, e pian piano aveva ricominciato ad andare a fare reportage in zone di guerra, prima saltuariamente poi sempre più frequentemente.
Abbiamo trascinato stancamente la nostra routine per ben due anni, fino a quando non mi sono accorta che lui aveva una storia con una collega.
Ci siamo fatti molto male.
Ci siamo lasciati rovesciandoci addosso tutte le conseguenze di un rapporto sbagliato in partenza.
Così una volta presa la specializzazione ho deciso di tornare a Roma e di provare a rimettere insieme i cocci della mia vita.

Mentre racconto tutto questo alla mia amica, che mi guarda come se fossi un'extraterreste, ci accorgiamo che è ora di tornare in Istituto per le prove orali.
I colloqui sono condotti dalla professoressa Boschi, dal professor Anceschi e da un nuovo docente, il dottor Enrico Cortesi.
Con sollievo scopro che Claudio non fa parte della commissione d'esame. Anche se in realtà mi sarebbe piaciuto dimostrare anche a lui che in questi anni mi sono impegnata molto, raggiungendo una buona preparazione.

Al termine del colloquio posso finalmente rilassarmi.
Quel che è fatto è fatto e ora non resta che aspettare l'esito delle prove.
Mi dirigo all'uscita per andare verso il mio vecchio appartamento, occupato durante la mia assenza da mio fratello Marco e da Yukino, che dovranno riabituarsi ad avermi tra i piedi.
Non faccio in tempo però ad arrivare all'uscita.
"Alice che piacere rivederti! Non mi dire che sei tornata all'ovile? Il dottor Conforti non mi ha detto niente!" l'ispettore Calligaris mi incrocia davanti al portone.
"Buon pomeriggio ispettore! Diciamo che ci sto provando!"
"Mi fa molto piacere! Mi siete molto mancati tu ed il tuo intuito in questi anni! Spero che torneremo a collaborare insieme"
"Grazie ispettore, lo spero tanto anche io"
Proprio in quel momento veniamo raggiunti da Claudio, anche lui diretto all'uscita.
"Claudio perché non mi hai detto che Alice sarebbe tornata?" lo apostrofa Calligaris con un sorriso sornione.
"Ah... dev'essermi passato di mente. Buona serata a tutti" risponde Claudio, con totale indifferenza, senza nemmeno fermarsi.
E queste sue poche parole mi gelano l'anima.

L'allieva.... quattro anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora