38. Odio questo aeroporto

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Come previsto passo la notte a pensare a cosa starà facendo Claudio con la sua amica ritrovata, a controllare se questa posta qualcos'altro sui social, ad arrovellarmi il cervello.
Come sempre.
Io lo sapevo.
I congressi portano guai.
Alle 7.30 mi arriva un messaggio di Claudio.
"Bongiorno, dormito bene?"
Vorrei scrivergli "prendi per il culo?"
Inizio anche a scriverlo ma poi decido di aspettare un attimo.
Respiro.
Altro messaggio.
"Il mio aereo atterra alle 20.05, sempre che sia puntuale. Vieni a prendermi?"
Che faccia tosta.
È là a spassarsela.
Ecco perché fa tutto il carino.
Vorrei dirgli tutto quello che penso di lui in questo momento.
Ma.... aspetto.
Magari sto esagerando.
Sta scrivendo. Di nuovo.
"Che succede? Tutto bene?"
Tutto bene un corno!
"Vado. Mi aspetta una mattinata noiosissima. Mi manchi. Buona giornata."
Sì noiosissima....
Respira Alice.
Non ho voglia di litigare.
Ma non credo che riuscirò a fare finta di niente.
Per ora decido di fare l'indifferente e con enorme fatica gli scrivo "Sì tutto bene. Buona giornata anche a te."
"Mmm. Poi però mi spieghi che hai."

A metà mattina compaiono altre foto della nuova vecchia amica che li ritrae belli e sorridenti, durante la pausa caffè, nel meraviglioso parco dell'hotel.
Ecco. Ora non ce la faccio più ed esplodo.
"Noiosissima mattinata vero?"
Dopo qualche minuto mi risponde.
"Sì. Questo congresso è una palla mostruosa e praticamente inutile"
"Infatti vedo come ti annoi"
"In che senso?"
"Mi sembra che tu sia in ottima compagnia"
Pausa.
Sta scrivendo... Poi non scrive più... Poi sta scrivendo di nuovo.
Passano alcuni minuti, durante i quali la mia rabbia cresce in modo esponenziale.
"Che c'è? Non sai cosa dire?"
"No. Non capisco a chi ti stia riferendo?"
Ecco... ora espodo!
"Davvero? Bè la prossima volta dì alla tua amica di divertirsi un po' meno sui social se vuoi farla franca."
"Alice ma che stai dicendo, sei impazzita?"
"Forse... Ma la colpa è  solo tua! Ma ora basta. Non ho nessuna voglia di discutere con uno che non ha il coraggio di ammettere la verità nemmeno quando è evidente."
Sono sconvolta dalla rabbia.
Il fatto che non mi abbia detto nulla di questa Valentina conferma i miei sospetti.
Dopo neanche 5 minuti mi chiama.
Non rispondo.
Sono veramente arrabbiata.
"Alice, rispondi a quel cazzo di telefono!"
Mmm... forse anche lui è un po' arrabbiato.
Richiama.
Ma io non ho nessuna intenzione di dargliela vinta.
"Alice mi stai veramente facendo incazzare. Dovrei essere a seguire questo maledetto congresso invece sono qui, a cercare di parlare con te di chissà quale film ti sei fatta stavolta, e neanche rispondi?"
Richiama di nuovo.
Rispondo.
"Ecco ti ho risposto."
"Si può sapere di che diavolo stai parlando?"
È veramente arrabbiato!
"C'è anche bisogno che te lo dica?"
"Sì grazie, perché non ci arrivo"
"Sto parlando della tua vecchia amica Valentina. Pare che vi stiate divertendo parecchio."
Silenzio.
Ecco.
Non sa cosa dire perché non si aspettava di essere beccato.
"Stai parlando seriamente?"
"Sono serissima"
Sospira rumorosamente.
"Cioè mi stai dicendo che siamo qui a litigare  al telefono perché ho incontrato una vecchia amica?"
"Da quello che ha pubblicato mi è sembrata un po' troppo entusiasta del vostro incontro per essere solo una vecchia amica."
Sospira di nuovo.
"Senti" percepisco che sta facendo uno sforzo enorme per cercare di mantenere la calma "io non so perché tu non riesca ad avere un briciolo di fiducia in me. Ma non è possibile che, ogni volta che una donna si trova a qualche metro da me, tu pensi che io voglia portarmela a letto o magari che lo abbia già fatto. Questa cosa comincia a diventare davvero insostenibile."
"Quindi. Che vuoi dire? Che ti sei stancato di me?"
"Io non ho detto nulla del genere! Ma ne dobbiamo parlare. Ma non ora al telefono."
"E così sarebbe solo colpa mia. Non pensi che se ho tutti questi dubbi forse potrebbe essere anche un po' colpa tua?"
"Ora devo tornare dentro. Ne parliamo stasera."
"Certo che è comodo così. Volevi che ti rispondessi. Poi, quando le cose diventano difficili, chiudi il discorso con la scusa del congresso."
"Non è una scusa. Ti ho detto che ne parliamo stasera."
"Bè non so se stasera avrò voglia di parlare con te!"
"Fai un po' come vuoi Alice".
E chiude la telefonata.

L'allieva.... quattro anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora