9. Si sistemerà tutto

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Mi sveglio nel letto di Claudio.
Lui è di fianco a me, appoggiato su un braccio e mi guarda.
È spettinato, bellissimo come quella notte lontana in cui siamo stati insieme per la prima volta.
Mi guarda e mi sorride.
"Buongiorno" mi dice e appoggia un bacio delicato sulle mie labbra
"Buongiorno" rispondo io, un po' imbarazzata, "sei sveglio da molto?"
"Un po'."
"Perché non mi hai svegliata?"
"Perché avrei dovuto? È presto ed è bellissimo guardarti dormire qui di fianco a me. Non sai quanto l'ho desiderato. "
Non so cosa dire, mi sta mostrando un Claudio che non conosco, ma che mi piace molto scoprire.

"Mmm ..... e così siete arrivati insieme anche stamattina eh?" Lara non mi da tregua.
"Lara... ancora con questa storia?"
"Si vabbè, per non parlare del fatto che sei sempre con la testa tra le nuvole, più del solito intendo."
Veniamo interrotte dalla professoressa Boschi che mi convoca nel suo ufficio.
E la cosa non mi piace per niente.

"Dottoressa Allevi, mi dica, sono vere le voci che circolano?"
"Quali voci professoressa?"
Mi guarda con profondo disprezzo.
"Cos'è, dato che il professor Malcomess è andato in pensione, e che quindi non può più esserle di aiuto, ha pensato bene di lasciar perdere suo figlio, sostituendolo con il dottor Conforti, visto che io non ho figli?"
Io mi sento mancare la terra sotto i piedi.
"Anche se non c'è in Istituto una regola che lo vieti, sappia che io non approvo affatto questa storia."
È talmente arrabbiata che gli occhi sembrano uscirele dalle orbite.
"E visto che non voglio in alcun modo aiutarla nei sui intrallazzi, ho deciso di sollevarla dall'incarico che le avevo affidato di affiancare il dottor Conforti nella sua ricerca"
Io non riesco a proferire parola, sento gli occhi che mi si stanno riempiendo di lacrime, ma non voglio dare al grande rospo la soddisfazione di scoppiare a piangere davanti a lei.

Non so cosa fare, vorrei andare da Claudio e buttarmi fra le sue braccia, ma purtroppo è uscito per un impegno in procura.
Possibile che Lara sia stata così stronza da mettere in giro queste voci.
Devo saperlo, così vado nel nostro ufficio.
Sono sconvolta. Lara mi guarda preoccupata, Erika invece sembra quasi compiaciuta.
"Ali andiamo a pranzo?" mi chiede Lara.
Nonostante mangiare sia l'ultimo dei miei pensieri, accetto perché ho bisogno di parlare con qualcuno.

"Ma che è successo? È appena passa la Wally e ha comunicato ad Erika che da questo momento sarà lei ad affiancare Conforti. Avete litigato di nuovo?"
A questo questo punto mi è tutto chiaro.
Spiego a Lara come stanno le cose, tanto ormai peggio di così non potrebbe andare.
Lei mi guarda stravolta.
"Hai capito la santarellina! Sembra buona buona e invece è la degna erede dell'Ape Regina! Mi dispiace, un po' è anche colpa mia. Con le mie domande e insinuazioni l'ho istigata"
"Non ti preoccupare Lara. Comunque lei è veramente stronza!"
"Ma Conforti lo sa?"
"Non lo so, non credo. È da tutta la mattina che è fuori"

Ora che non sono più impegnata con la ricerca, la strega mi rifila tutti i compiti più noiosi e inutili. Sto sistemando le scorte di laboratorio, quando entra Claudio e mi abbraccia da dietro, baciandomi sul collo.
Sento tutta la tensione sciogliersi in quell'abbraccio, ma avrei mille domande da fargli su di noi, di come sopravviveremo in quel covo di serpi.
Così mi giro e lo guardo, ma lui mi anticipa.
"Stai tranquilla. Si sistemerà tutto." Mi dice dolce, ma sicuro di sé.
Le lacrime, trattenute per tutto il giorno, iniziano ad uscire senza che io possa controllarle.
Mi stringo a lui e lui mi avvolge in un caldo abbraccio.
"Quella strega mi ha detto delle cose orribili. Non so come potrò continuare a lavorare qui"
"Posso immaginare.....Dai ora basta. Per fortuna è venerdì e ci aspetta un bel week end insieme. Lunedì vedrai tutto sotto un'altra luce."
Spero che abbia ragione ma in questo momento vorrei solo uscire da qui per non tornarci mai più.
"Claudio ho bisogno di passare da casa. Ho gli stessi vestiti da due giorni"
"Bene, prenditi su un po' di cose perché non ti mollo almeno fino a lunedì mattina. " mi dice con uno sguardo malandrino. "E non metterci una vita"

"Che vuoi fare stasera?"
"Non lo so. È stata una giornata terribile.... ho bisogno di un po' di tranquillità e di dormire."
"Dormire?" Mi guarda alzando un sopracciglio "Sei con la persona sbagliata!" Mi dice con il suo tipico sorriso da canaglia. "Ma conosco modi migliori del sonno per farti dimenticare la tua giornataccia"
Come sempre sa essere molto persuasivo.
Siamo ancora in ascensore quando inizia a baciarmi con foga.
"Claudio..... aspetta....."
"Ti ho aspettata per anni, ora non ho più voglia di aspettare" dice sulle mie labbra, con la voce roca e il fiato corto.
Ed in effetti aveva ragione, mi lascio completamente travolgere da lui e dalle sensazioni che mi fa provare. Ormai gli avvenimenti della giornata sono solo un lontano ricordo.
Non mi sono mai sentita come con lui.
Solo lui riesce a farmi  perdere completamente il controllo e ad annullare tutto il mondo che ci circonda, come se esistessimo solo noi e le nostre emozioni.

Più tardi, mentre aspettiamo le pizze, riparliamo dell'accaduto.
Gli racconto quello che mi ha detto la Wally e che penso che sia stata Erika a parlare con la strega.
"Non credevo che fosse così cattiva" gli dico.
"Quella non si da per vinta, ma ora dovrà vedersela con me. Le farò pentire di aver fatto la stronza"
A me invece non va proprio giù che ora passeranno un sacco di tempo insieme.
Lei ci sta provando da quando lo ha conosciuto e purtroppo è anche carina.
"Mmm.... si.... vedremo"
Lui mi guarda e sorride. "Gelosa eh!"
"Sì tantissimo!" Confesso "Mi piaceva l'idea di lavorare insieme. E poi ora chissà cosa si inventerà quella per farmi vedere i sorci verdi"
"Anche a me dispiace Alice, lavoriamo bene insieme."
Lo guardo poco convinta.
"Dico davvero" è serio "Ma vediamo il lato positivo. Avremo più cose da raccontarci la sera"

Il fine settimana purtroppo passa in un lampo ed è già domenica sera.
Siamo abbracciati sul suo divano di pelle nera e a me sta già venendo l'ansia pensando all'indomani.
"Che hai?"
"Niente"
Mi guarda in modo interrogativo.
"È che il fine settimana è già finito e domani dovrò tornare da quell'arpia"
"Be abbiamo ancora tutta la sera e la notte" mi dice malizioso.
"Siamo stati bene, no?" Mi chiede tornando serio.
"Benissimo, è per questo che mi dispiace così tanto che sia finito"
"Ce ne saranno altri! E comunque non ho intenzione di scomparire domani mattina" mi bacia la fronte. "Usciamo dai! Altrimenti ti intristisci troppo!"
È una bellissima serata, l'aria è ancora tiepida e, con lui al mio fianco, Roma non mi è mai sembrata così bella.

L'allieva.... quattro anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora