15. Regalo di Natale

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Lunedì è Natale, e oggi è giovedì! Questo vuol dire che  ho tre giorni per i regali e, come tutti gli anni, sono indietrissimo!!
Il giorno di Natale l'ho sempre passato dai miei, così come la vigilia e Santo Stefano.
Quest'anno non so come comportarmi.
Claudio odia il Natale e non ha nessuna intenzione di festeggiare, ma io non vorrei stare senza di lui per ben tre giorni e poi mi dispiace lasciarlo da solo.
Inoltre, nonostante lui mi abbia detto chiaramente di non volerne assolutamente, io vorrei fagli un piccolo regalo.
Secondo me trascorrere il Natale senza scartare neanche un regalo è un sacrilegio!
Non abbiamo ancora parlato di cosa faremo in questi giorni di festa e io non ho il coraggio di entrare in argomento.

"Che cosa farai a Natale? Ti immagino già  immersa nella tua bella famigliola." Mi chiede venerdì sera a cena. Siamo in una pizzeria del centro, molto carina, perfettamente immersa nell'atmosfera natalizia.
"Non ho ancora deciso, tu che programmi hai?"
"Nessuno, lo sai che non lo festeggio. Gli altri anni andavo a sciare con i miei amici, ma quest'anno non me la sento di abbandonare mia madre.  Ora sta molto meglio, ma non si sa mai".
"Immagino. Senti Claudio, lo so che non è la tua massima aspirazione ma, se ti andasse di passare il Natale con noi a Sacrofano, saresti il benvenuto." Mi guarda alzando un sopracciglio. Meglio lasciar perdere.
Io però non posso fare a meno di rimanerci un po' male perché, in fondo, non è cambiato niente.
Lui cerca sempre in qualche modo di mantenere le distanze.
"Dai non prendertela. Non sono il tipo da festa in famiglia, lo sai" mi dice lui bonariamente.
"Sì, lo so" ammetto, intristita.
In momenti come questo mi rendo conto di quanto siamo diversi e mi chiedo se potrà mai davvero funzionare tra noi.
Per quanto sarò disposta ad accettare questa sua insofferenza alla famiglia, all'ufficializzare in qualche modo quello che c'è tra noi?
Non lo so. Forse ora è davvero troppo presto, ma lui mi sembra molto fermo nella sua posizione.
Claudio, che si è accorto del mio cambiamento di umore, mi guarda pensieroso.
"Vabbè vorrà dire che festeggerai il tuo Natale come sempre e poi a Santo Stefano faremo qualcosa noi"
"Sì va bene" gli rispondo, ma non riesco a tornare a sorridergli.
"Che entusiasmo!" Mi dice lui, un po' risentito. "Se vuoi possiamo vederci direttamente il 27" mi dice alzandosi stizzito "andiamo?".
Abbiamo lasciato la macchina a circa un chilometro di distanza. Camminiamo in silenzio. Tra noi è calato il gelo.
 "Andiamo da me?" Mi chiede quando arriviamo alla sua auto.
"No Claudio, sono molto stanca e poi domani mattina ho dei giri da fare. Preferirei andare a casa."
"Come vuoi."
Ferma la macchina di fronte a casa mia e si gira a guardarmi. Sembra voler dire qualcosa, ma si limita a darmi la buonanotte con un bacio sulla fronte.

Entro in casa triste e amareggiata. Forse ho un po' esagerato. Non posso pensare che cambi le sue abitudini da un giorno alll'altro.
Ma non  mi sembra neanche che lasci spiragli di speranza.
La sua giustificazione è  sempre la stessa: 'sono fatto così'.

Sabato. Sono assolutamente intenzionata a chiudere con i regali di Natale oggi.
Ho pensato molto se fare o meno un regalo a Claudio, ma dopo ieri sera ho deciso di no.
Se non vuole festeggiare il Natale non posso essere io a costringerlo.

Alle due del pomeriggio ho finito con gli acquisti. Sono molto soddisfatta.
Claudio stamattina non si è fatto vivo per niente.
Io non saprei cosa dirgli, quindi evito di chiamarlo.
A metà pomeriggio mi manda un Whatsapp: "Ci vediamo stasera?"
"No.... stasera ho la tradizionale cena degli auguri con le mie amiche"
"Va bene, ma domani sera stiamo insieme. Non vorrai lasciarmi da solo fino a martedì?"
"Ok! Allora ci vediamo domani sera"
La nostra comunicazione si chiude così.
Ed io sento che siamo di nuovo distanti.

La serata tra amiche è sempre rigenerante.
Ricordare i tempi passati, ridere, aprire i regali insieme è un po' come tornare ragazzine.
Alla fine della serata mi sento leggera e di buon umore.
Non so cosa stia facendo Claudio, non so se sia uscito o se sia a casa.
Vorrei abbracciarlo, tornare a sentirlo vicino a me.
Mi fa male la sua lontananza.
E non tanto essere lontani fisicamente, ma sentire che non riusciamo a capirci.

Domenica, la vigilia di Natale. Stranamente sono sola in casa.
Yukino e Marco sono già migrati a Sacrofano.
Lo squillo del mio cellulare rompe il silenzio e segnala l'arrivo di un messaggio.
"Buongiorno Sacrofano. È ora di svegliarsi. Ti passo a prendere fra mezz'ora. Vedi di non farmi aspettare."
Claudio. Mi sono persa qualcosa? Guardo la sveglia. Sono le 9.30 del mattino.
"Ma non dovevamo vederci per cena?" Rispondo io.
"Perché, hai da fare?"
"No"
"E allora non lamentarti, esci dal letto e preparati"
Sono piacevolmente sorpresa e mi precipito in bagno a prepararmi.
Non sapendo cosa ha in mente, decido per un abbigliamento sobrio e comodo.
Alle 10 in punto suona il citofono.
Scendo e lo trovo ad aspettarmi appoggiato alla sua macchina,  sorridente e bello come il sole che illumina questa mattinata che, più che la vigilia di Natale, sembra il primo giorno di primavera.
E di colpo tutti i dubbi e le preoccupazioni svaniscono.
Gli butto le braccia al collo e lo bacio con trasporto. Lui risponde al mio bacio con passione, stringendomi forte a sé.
"Andiamo" Mi dice con il fiato corto "altrimenti ti riporto di sopra"
Sorridiamo entrambi e saliamo in macchina.

"Dove mi porti?"
"Lo vedrai"
Claudio guida tranquillo e si dirige verso la periferia.
Io non ho idea di dove stia andando e sto morendo di curiosità.
"Dai dimmi dove andiamo!!"
"Curiosona!! Dovrai aspettare ancora un po'."
Anche lui è vestito in modo casual.
Ma proprio non ho idea di dove mi voglia portare.
Parcheggia davanti all'ingresso di un parco che non ho mai visto.
"Parco regionale dell'Appia antica" leggo sopra il cancello.
All'ingresso Claudio chiede due biciclette a noleggio.
Io lo guardo stranita.
"Non sapevo che ti piacessero le passeggiate in bicicletta"
"Ci sono molte cose che non sai di me. E alcune non le sapevo neppure io prima di conoscerti." Mi dice sorridendo.
"Dai vieni, non dirmi che non sei mai stata in questo parco?"
"No, non ne conoscevo l'esistenza"
"Bene, allora te lo farò scoprire io. Dai andiamo!"
Saliamo in bici e Claudio mi porta a scoprire un luogo meraviglioso.
Lui è rilassato e di ottimo umore ed io mi sento benissimo a pedalare al suo fianco.
Scopriamo una serie di angoli davvero magici.
Ci fermiamo a pranzo in un chioschetto molto rustico.
Il pomeriggio vola e quando si avvicina il tramonto l'atmosfera diventa ancora più  romantica.
Ci avviamo verso l'uscita che già  comincia ad imbrunire.
Sono piacevolmente stanca, di quel torpore tipico di quando si è passata una giornata freschina all'aria aperta.
"Grazie Claudio, è stata una giornata bellissima."
"Non ringraziarmi perché la giornata non è ancora finita"
"In che senso?"
"Non dimenticarti la nostra cena"
"Non l'avevo dimenticata. Però prima ho bisogno di farmi una doccia e cambiarmi."
"Va bene, posso anche concedertelo"
"Ti vengo a prendere alle otto" mi dice una volta arrivati a casa mia.
"Ok" un dolce bacio sulle labbra.
"A dopo"

"Dove andiamo?" Gli chiedo.
"Da me" mi risponde con uno sguardo sornione.
Quando entro nel suo appartamento rimango sbalordita.
Un albero di Natale, perfettamente addobbato, svetta in un angolo del soggiorno e la tavola è già apparecchiata per noi.
"Claudio.... ma..... tu non eri quello che odiava il Natale?"
"Si infatti"
"Mm.... e ..... cos'è cambiato?"
Mi giarda tenero "Che da oggi forse ho anche io qualcosa da festeggiare"
Io non so cosa dire.
Lo abbraccio più forte che posso mentre mi sento gli occhi riempirsi di lacrime.
Lui mi accarezza i capelli per un tempo indefinibile.

"Io sto morendo di fame" mi dice ad un certo punto.
"Hai anche cucinato per me?"
Scoppia a ridere.
"No, per tua fortuna! Ci ha pensato Maria, la signora che mi tiene in ordine la casa"
"Le candele però non le ho messe, non fanno proprio per me" mi dice sorridendo.
La cena è ottima ed io sono felice come una bambina.
Mi siedo sul divano ad ammirare l'albero.
Devo dire che è stato proprio bravo. Claudio si siede di fianco a me e mi porge un pacchetto.
"Buon Natale Alice"
Ecco ora io vorrei sprofondare.
"Claudio io non ti ho fatto nessun regalo!"
Mi sorride.
"Non ce n'era bisogno. E poi hai ancora tempo per rimediare! Ora aprilo." mi dice impaziente.
La curiosità mi divora, lo scarto.
E mi ritrovo tra le mani una scatola blu rettangolare, che potrebbe far pensare a quella di un orologio.
La apro e ci trovo dentro un mazzo di chiavi.
Lo guardo stupita.
"Vieni a vivere con me Alice" mi dice guardandomi dritto negli occhi.
Io rimango un attimo perplessa come se non credessi a quello che sto sentendo, mi tremano le mani.
"Dimmi di sì, io non posso più stare senza di te, nemmeno un giorno. Questo sarà il mio regalo di Natale"
Non riesco più a parlare. Annuisco scoppiando in lacrime tra le sue braccia.

L'allieva.... quattro anni dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora