IV.

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Quello che abbiamo davanti non è un archivio.

Quello che abbiamo davanti è il Caos originario.

Scaffali a pezzi, fogli sparsi dappertutto, diversi centimetri di polvere che si sollevano ad ogni passo che facciamo.

Mi viene da piangere.

-Beh. Ci sarà da divertirsi per davvero.- dice Scorpius.

Poi vede la mia espressione e ride ancora di più.

-Dai, cominciamo.- dice.

Mi prende per mano e mi trascina fino all'ultima sezione dell'archivio, quella che si è salvata durante la Battaglia di Hogwarts.

Sento una scossa elettrica invadermi dalla mano per tutto il corpo, non appena lo fa.

Ci facciamo spazio fra tutto questo disordine. Sembra di stare in una giungla con tanti rami di Tentacula Velenosa.

-Hogwarts 1997/1998- dice Scorpius, leggendo la targhetta sudicia dello scaffale di fronte a noi.

-Mettiamoci a lavoro.-dico io, con un sospiro.

Decidiamo di ordinare prima i fascicoli per mese. Così, venti minuti dopo, ci troviamo di fronte a quattro pile di documenti che arrivano quasi a metà scaffale.

Ci dividiamo e cominciamo ad ordinarli per giorni.

Questo è l'anno in cui Voldemort era al potere, l'anno in cui Hogwarts era alla mercé della violenza, del razzismo e delle punizioni indiscriminate.

Mentre i miei genitori e mio zio Harry erano fuori a cercare pezzi di anima di Voldemort, era qui che si organizzava la resistenza.

Mamma mi ha parlato dell'esercito di Silente. 'Un gruppo di ragazzini che osa sfidarlo, mentre nessuno ne ha mai avuto il coraggio.'
Diceva che così li definiva zio Fred.

Non ho mai conosciuto il gemello di zio George, eppure penso che la mia famiglia abbia perso una parte di sé stessa con la sua morte.

Zio Fred era uno dei cinquanta caduti, uno di quegli eroi valorosi, grazie al quale oggi possiamo dormire sonni tranquilli, che è morto combattendo e sorridendo...

Mi asciugo frettolosamente una lacrima.

Scorpius mi guarda, ma non dice nulla.

Ed io mi ritrovo a riordinare una serie di fascicoli che vedono protagonisti zia Ginny, zia Luna e zio Neville.

Mi scappa un sorriso. Domani dovremo ricopiarli, perché sono troppo sbiaditi.

Cosa preziosa il tempo, eppure così terribile.

Manca un quarto d'ora alle otto, ed abbiamo finito di riordinare questa sezione senza avere però il tempo di ricopiarla.

Alzo lo sguardo e vedo che sono rimaste due cartelle lì sopra.

-Vado io.- dice Malfoy.

-No, faccio io.- gli dico.

Lui sbuffa.

-Sei così testarda.- mi dice e scuote la testa.

Me lo dicono in tanti, e a me è sempre sembrato un complimento.

Salgo su uno sgabello e da lì su un tavolino a tre gambe molto fatiscente, che sembra appena uscito dalla soffitta della Cooman.

Scricchiola un po' ma non credo mi abbandonerà.

Mi sporgo sullo scaffale per prendere il fascicolo, e ce l'ho quasi fatta, quando il tavolino fa un rumore brusco e si frantuma.

Mi aspetto di finire col sedere a terra, e già mi immagino le dolorose medicazioni di Madama Chips, i suoi intrugli vomitosi e molesti.

Meant to Be.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora