XVIII.

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Cala il silenzio.

Tutto il chicchiericcio ed il fracasso cessano di esistere.

Mio padre ed i miei zii smettono di fare i giullari e di bere.

Albus interrompe i suoi discorsi sul fatto che diventerà padre di due bellissimi bambini supergiocatori di Quidditch.

Perfino Draco Malfoy alza lo sguardo dal suo calice di vino elfico.

Vedo mia cugina Dominique avanzare verso James.

Zio Bill fa un passo avanti.

-Che cosa significa tutto questo?-

Domi guarda suo padre con tanto amore e tanta tristezza, poi guarda Jamie.

Ed io finalmente capisco.

Tutti quegli sguardi, tutte quelle attenzioni, tutte quelle volte in cui, sin da bambini alla Tana, ci addormentavamo in soffitta e loro lo facevano mano nella mano.

Ora finalmente mi è tutto un po' più chiaro.

Mio cugino e mia cugina.

Da vent'anni.

Mi sembra strano. Eppure non riesco a non sorridere.

Saranno gli ormoni della gravidanza.

Afferro il braccio di Scorpius.

Lui mi guarda con un sorriso.

È davvero la cosa più bella che abbia mai visto.

James scende dal tavolo ed avanza verso Dominique.

Contemporaneamente, anche zio Bill si muove, staccandosi con uno strattone da zia Fleur.

Si avvicina ai ragazzi, ed io sento un impeto di orgoglio quando vedo James mettersi davanti a Dominique come a voler proteggerla.

-Lei non c'entra nulla.. Io.. Se vuoi prendertela con qualcuno, fallo con me.. Lei non c'entra niente.-

Per un attimo penso che zio Bill prenda davvero in considerazione l'idea di prenderlo a schiaffi.

-Da quanto tempo va avanti questa storia?-

Domi si asciuga le lacrime, e prende James per mano.

Lui fa per parlare, ma lei lo blocca.

-Da circa una vita papà.- dice, con la voce rotta.

Incredibile, come il tempo sembra fermarsi. E sembra farlo proprio e specialmente in momenti come questi.

-È da circa una vita che va avanti, ed è da altrettanto tempo che cerchiamo di reprimerlo invano, da quando abbiamo l'uso della ragione, da quando la realtà nuda e cruda ci ha sbattuto in faccia la sua verità.-

Nessuno si muove. Zio Bill stringe i pugni.

È un bell'uomo, zio Bill. Dentro e fuori.

È, dopo zio George, colui che è sempre stato in mezzo a noi, che ci ha sempre difesi con gli adulti, che ci montava la tenda in spiaggia a villa conchiglia ed accendeva il fuoco per il falò, che ci portava in barca fino a largo per farci vedere i delfini scorrazzare liberi nell'oceano.

Ho visto i suoi capelli farsi più chiari e bianchi, ma il suo modo di fare e di essere rimanere intatto nel tempo.

Ma lo capisco. Insomma... Non capita tutti i giorni di vedere la propria figlia amare il proprio nipote.

Succede in tante famiglie purosangue, è vero.

Eppure non penso sia questo a scioccare zio Bill. E forse anche tutti noi.

Meant to Be.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora