VIII

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Riesco a mormorare un -Grazie.-

Mi rimette in piedi con insolita delicatezza.

Ci guardiamo per un po', senza dire una parola.
 
I suoi occhi invece parlano. O meglio, sembrano voler dire un sacco di cose. Sembrano torbidi e caotici come un uragano.

Ma lui non mi dice nulla.

Raccolgo la mia borsa da terra.

Dopo averlo salutato con un cenno del capo, mi giro per andarmene.

Ancora una volta sento il mio braccio tirare.

-Aspetta.- mi dice.

Ed io aspetto, giuro.

Non perché me lo abbia detto lui, sia chiaro. Ma aspetto perché voglio sapere che cosa succede.

Sembra passare un tempo infinito, in cui il silenzio sembra addensarsi nell'aria, solidificandosi e pesando su noi.

-Non ci siamo più parlati.- dice, alla fine.

Che cosa?

-Non abbiamo mai avuto niente di particolare da dirci, noi due.- gli rispondo io.

Incrocio le braccia al petto, e lo guardo.

Lui non dice nulla, ma si avvicina di qualche passo.

Non ci faccio caso, guardandolo esclusivamente negli occhi.

-Un punto per te, Weasley. Eppure..- dice, avvicinandosi ancora un po', tanto che devo inclinare un po' la testa per guardarlo -Eppure non ho fatto altro che pensarti.-

Ehi. Ehi. Ehi.

Che cosa ho appena sentito?

Sta mentendo. Non può dire queste cose. Non ne ha il diritto.

-Okay. Cosa hai fumato?- sbotto.

Lui scoppia a ridere, ed io non posso fare a meno di non notare che sorridere lo faccia rendere di più.

Riprenditi Rose!

Mi schiaffeggio mentalmente, prima di tornare a guardarlo.

-Non ho fumato nulla Weasley, non oggi almeno.- dice -Quello che ho detto è la verità.-

Okay. Adesso basta. Ne ho davvero abbastanza.

-Non sembrava così difficile dopotutto. Jeanine Travers, Dora Carroll, Marguerite Hougron, Cheryl Leigh... Le altre non le ricordo... Ma comunque, non mi sembravano preoccupate per questo tuo dissidio interiore quando avevi la lingua infilata nelle loro bocche neanche fossi la piovra gigante.-

Lui non dice nulla. Ed io mi sistemo la borsa in spalla e me ne vado.

Neanche giro l'angolo che mi afferra per un braccio e mi trascina in uno stanzino per le scope dimenticato da dio e dagli uomini.

Mi trovo costretta tra il muro ed il suo corpo.
Scioccamente mi trovo a pensare che dentro mi sento così, fredda come i muri di pietra, e allo stesso tempo, calda come il suo corpo vicino al mio.

Datti un tono, Weasley.

-Non fare l'idiota. Lasciami andare.-

Non sembra nemmeno ascoltare le mie parole.

-Sei gelosa.- dice, ed io lo vedo sorridere nella penombra.

-Ma fammi il piacere. Spostati. Fammi passare.- gli rispondo.

Poggio le mani sul suo petto e cerco di spingere con tutta la forza che ho. Ma lui non si muove nemmeno un centimetro.

-Dimmi cosa devo fare per convincerti di star dicendo la verità.-

Meant to Be.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora