XVI.

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-Allora?! Dai. Non guardatemi così. Ditelo che sono orrenda e passiamo ad altro.-

Ci sono mia madre, nonna Molly, zia Ginny, Lily, Anna, e Dominique con me.

Siamo nella Londra Babbana, nel negozio di abiti da sposa in cui mia madre venne trent'anni fa per il suo vestito.

Sto provando abiti da due ore ormai. E nessuno di questi sembra essere adatto a me, ai miei capelli, o alla mia pelle o ad altri fattori che non ho ben capito ancora.

Questo è il dodicesimo abito che provo.

È semplice, con una scollatura a cuore, le maniche a tre quarti, ed un nastro argento a vita alta. Poi scivola giù morbido, con uno spacco che parte da metà coscia.
Indosso anche un paio di tacchi, color argento, che sinceramente vorrei tanto togliere, ma quando ho provato a suggerirlo mi hanno guardato davvero molto male.

E adesso se ne stanno lì, imbambolate, senza dire una parola.

-Dai...-

Nonna Molly si alza, un po' acciaccata per via dell'età. Mi viene incontro con un sorriso lacrimoso.

-Sei perfetta.- mi dice.

E poi mi abbraccia.

Ritorno bambina, quando piangevo, e lei mi prendeva in braccio, e si sedeva sulla sedia a dondolo in cortile, e cominciava a cantare, con la sua voce un po' arrochita dall'età, per calmarmi.

Guardo le altre da sopra la sua spalla e le vedo annuire e sorridere.

Perfino Anna si alza in piedi, tenendo le mani sulla pancia, che nonostante sia ancora di quattro mesi, è bella grossa.

Usciamo di lì, ed arriviamo fino al paiolo magico, al di fuori del quale è parcheggiata la mia macchina, che ho magicamente allargato per farci entrare tutte.

Arriviamo alla Tana che ormai è quasi sera, ma nonna Molly si mette subito a cucinare per tutti.

-Tutto bene?- mi chiede Scorpius, non appena mi vede entrare.

-Si.- gli rispondo, buttandomi fra le sue braccia.

Gli do un bacio veloce, poi vado a visitare Anna.

Ci spostiamo in salotto dove non c'è nessuno, e la faccio sedere sulla poltrona più larga.

-Ti prego, la mia ginecologa era una buona a nulla...-

-Hei... Io sono Rose.- le dico facendo l'occhiolino.

Mi sterilizzo le mani ed infilo i guanti.

Dopo averla esaminata, ho un gran sorriso stampato sulla faccia.

-Rose.. Perché ridi in quel modo? Cosa succede?-

In quel momento entra Albus, che si mette una mani davanti agli occhi, come se non avesse mai visto Anna un po' scoperta.

-Vieni qui idiota.- gli dico.

Si avvicina un po' pauroso. E meno male che è a capo di una squadra speciale di Auror.

-Avanti, Rose!- esclama la mia amica.

Mi alzo e butto i guanti nel cestino.

Poi mi giro verso di loro.

-Beh.. Cari amici miei. La gravidanza procede benissimo. I vostri figli stanno bene.-

Sospirano di sollievo, poi si guardano. E poi guardano me.

Il mio sorriso si allarga.

-Si. Aspettate due gemelli.- confermo.

-Wow.- è l'ultima esclamazione di Albus, prima di svenire e cadere a terra.

Accorrono tutti.

-Che è successo?- esclamano zio Harry e mio padre, anche se li vedo ridere sotto i baffi.

-Rose gli ha appena comunicato che aspettiamo due gemelli.- sospira Anna, mantenendo la calma e sedendosi sulla poltrona.

Il salotto della Tana diventa un putiferio di  applausi, fischi di apprezzamento e urla di zia Ginny che prende a schiaffi il suo secondogenito per farlo riprendere.

Scorpius si avvicina a me.

-Non vedo l'ora di svenire anch'io per una notizia del genere.- mi dice abbracciandomi.

-Calma i bollenti spiriti biondastro.- gli dico, dandogli una gomitata.

 
E lui ride, e mi fa davvero bene al cuore.

Nonna Molly ci chiama. La cena è pronta, tutti quanti ci dirigiamo in cucina.

*

-Sono felice per Albus ed Anna! Non vedo l'ora di diventare zia.-

Parlo a Scorpius che è sotto la doccia, mentre mi lavo i denti

-Tecnicamente, sei la loro cugina di secondo grado.- mi dice.

Esce dalla doccia e si avvolge un asciugamani attorno alla vita.

Come fa ad essere così bello in qualsiasi cosa che fa?

-Sarò la loro zia!- esclamo.

Poco convinta, visto che non faccio altro che guardare i muscoli del suo petto contrarsi da Dio, mentre cerca di asciugarsi i capelli.

Incrocia il mio sguardo famelico e sorride.

-Allora..- esordisce, buttando a terra l'asciugamani -Non vorremmo lasciare i due gemelli da soli.-

Mi trovo, come sempre, incastrata tra la parete gelida del bagno e il suo corpo nudo e caldo.

-Co..Cosa vuoi dire?-

Incredibile.

Riesce a farmi ancora questo effetto?
Dopo sette anni, riesce ancora a farmi annaspare come una adolescente?

-Che dovremmo..- mi bacia il collo, sensuale ed eccitante come solo lui sa fare -Allargare anche noi la nostra famiglia.-

Poggia le mani sulla parete, ai lati della mia testa.

Voglio toccarlo.

Ma resto immobile.

Mi guarda.

-Ma se non siamo ancora sposati..-

Lui ghigna.

-Qualche giorno e lo saremo, piccola.-

Sposta una mano dal muro alla mia vita. Slaccia la cintura dell'accappatoio e poggia la sua mano grande sui miei fianchi.

Mi tendo impercettibilmente.

Dio.

Come fa ad essere disarmante ogni singola volta?

-Nel frattempo...- sussurra, sulle mie labbra -La pratica è importantissima.-

Toglie del tutto il mio accappatoio, e anche la sua asciugamani finisce sul pavimento.

Non resisto. Gli butto le braccia al collo e mi solleva, portandomi le gambe attorno alla sua vita.

-Mi piace questa pratica...- gli dico, muovendomi contro di lui.

-Non sai quanto piaccia a me, piccola..-

E ancora una volta, siamo una cosa sola.

Meant to Be.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora