XIX.

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-Ti ho detto che posso?-

-No che non puoi.-

Punto i piedi a terra. Scorpius mi fissa, a metà tra l'esasperato ed l'isterico.

Siamo nel bel mezzo del marciapiede e la gente ci guarda stranita.

-Non puoi andare a lavorare. Non in queste condizioni.-

Alzo gli occhi al cielo.

-Essere incinta non significa essere malata.- gli dico.

Gli passo accanto e inizio di nuovo a camminare.

-Essere incinta all'ottavo mese e mezzo ed andare ad eseguire interventi lunghi ore ed ore non è da persone sane di mente.-

Non ho voluto la maternità. Da quando ho scoperto di essere incinta, non ho smesso un giorno di andare a lavoro.

Nonostante le proteste di mia madre, mio padre, Scorpius e compagnia cantante.

Okay, forse dovrei riposare un po', ma non vedo perché non possa andare a lavorare.

Sto benissimo.

-Rose...-

Scorpius mi ha raggiunto in pochi passi, e adesso cammina accanto a me.

-Stai mettendo a rischio la tua vita, la vostra vita.- dice.

Okay. Prendi un bel respiro Rose. Stai calma. Non perdere la calma.

-E che mi dici di Wendy Lancaster?-

Mi guarda scettico.

-È una ragazza di sedici anni. Aspetta da anni un trapianto di cuore.- gli dico, puntando le mani sui fianchi -Glielo abbiamo trovato, con il 98% di probabilità che l'organismo non lo rigetti. Sono l'unico medico che le ha dato qualche speranza, l'unico medico di cui si fida. E tu mi stai dicendo di anteporre il mio riposo alla sua vita?-

-Non intendevo questo, lo sai.. Io..-

-Ho fatto un giuramento tre anni fa, e non ho intenzione di venire meno alla parola data.-

Lui mi guarda.

Mi avvicino, per quanto me lo permetta il dirigibile che ho al posto della pancia.

Gli prendo le mani fra le mie.

-Starò bene... Giuro che domani mi metto in congedo.-

Gli accarezzo la guancia e lui chiude gli occhi.

-Sei così testarda..- sussurra

-Ma è per questo che mi ami.-

Mi da un bacio.

-Per questo e per tutto il resto.- mi dice. E sorride come sa fare soltanto lui.

Mi lascia all'ingresso del pronto soccorso e poi va via.

Il dirigibile si muove. Scalcia da paura.

Non abbiamo voluto sapere il sesso del bambino. Sappiamo che sta bene, che sarà bellissimo o bellissima, che ha due genitori che lo aspettano con ansia, e che speriamo crescerà felice.

-Dottoressa! Dottoressa!-

Harvey mi viene incontro.

-L'abbiamo preparata. È già in presala. Stiamo aspettando solo lei.- mi dice.

È entusiasta. Ha dato l'esame per passare al secondo anno qualche giorno fa. E questo sarà il suo primo intervento da primo assistente vero e proprio.

-Andiamo a lavarci.-

-È sicura di farcela, dottoressa?- mi chiede.

Annuisco. -Non sarà una gravidanza a fermarmi.-

Meant to Be.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora