Meant to Be.

XI

Mi chiudo la porta alle spalle e mi lascio andare ad un lungo sospiro.

Che storia!

Mi butto sul letto e cerco di non pensare alle labbra di Scorpius sulle mie, a me che sono stata la prima al farlo... Cerco di non pensare nemmeno a quanto, inconsapevolmente, io abbia cercato il suo sguardo per tutta la notte.

L'orologio batte le tre proprio in questo momento.

'Guardami negli occhi e dimmi che non hai sentito niente. Dimmelo, ma guardami negli occhi.'

Oh, Malfoy.

Non è vero. Non è vero affatto che non ho provato niente.
E posso anche non dirglielo. Posso anche far finta di niente davanti a lui.
Ma non davanti a me stessa.

Di fronte a ciò che sei, dovrai fare sempre i conti con ciò che senti, prima o poi.

Ma che cosa sento?

Dio. Io e Malfoy ci odiamo. Da una vita.

Eppure, se penso che qualche mese fa avrei fatto volentieri qualche giretto ad Azkaban pur di cruciarlo o schiantarlo, adesso mi viene da ridere.

No. Non voglio più cruciarlo o schiantarlo.

E allora cosa vuoi?

L'immagine di Scorpius Malfoy che mi bacia mentre siamo al mare mi passa per la mente come un flash.

Mi prendo la testa fra le mani.

È complicato. Eppure per alcuni è così semplice.

Ma sono io a rendere tutto complicato? Forse sì.

È che non mi è mai piaciuto niente che si potesse ottenere senza sforzo, niente di facile. Non ho mai pensato al fatto che potrebbe essere giusto, opportuno, anche ciò che c'è di più semplice.

E Malfoy non rientra in nessuna di queste categorie.

Ma è proprio Malfoy che voglio?

Pochi metri separano le nostre stanze.

Le mie gambe si muovono da sole.

Mi dirigo verso la porta e la apro silenziosamente, nonostante su questo corridoio non ci sia nessuno.

La porta affianco alla mia è socchiusa, così non fa nemmeno rumore quando entro dentro.

Malfoy non c'è. Sbuffo, prima di sentire lo scroscio dell'acqua provenire dal bagno della stanza.

Apro la porta.

Malfoy sussulta e per poco non si mette a gridare.

Chiudo e mi avvicino.

-Ma sei pazza!?- esclama -Vuoi farmi prendere un infarto?-

Prende un asciugamani, se lo avvolge attorno alla vita ed esce dalla doccia.

Eh, Merlino... Non ho mai visto niente di più bello.

Sembra una scultura greca, il Doriforo di Policleto.

Si accorge di come lo guardo, e sorride in quel modo così bello che mi fa venir voglia di baciarlo.

Rose!

-Cosa vuoi?- mi chiede.

Mi sorpassa ed esce dal bagno, prendendo un secondo asciugamani.

Lo seguo.

Mi guarda, aspettando che io gli risponda.

La verità è che non so da dove iniziare.

Mi passo una mano tra i capelli, in preda alla frustrazione.