XVII.

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Bussano alla porta.

Mio fratello Hugo irrompe nella mia stanza a casa dei nostri genitori.

Resta a bocca aperta non appena posa gli occhi su di me.

-Merlino..-

Gli sorrido. Anche lui non è affatto male.

È sempre stato bello, fin da bambino. Crescendo, lo è diventato ancor di più.

E non perché è mio fratello, sia chiaro.

-Sei.. Uno schianto!- mi dice, venendomi incontro.

Oggi è il grande giorno.

Mi sposo. Mi sposo per davvero.

Io, Rose Weasley.

Ho permesso soltanto a mia madre e mia  nonna di aiutarmi.

La mamma mi ha truccata, mentre la nonna ha acconciato i miei capelli con la stessa attenzione, la stessa cura che ha messo nel crescere e amare ognuno di noi.

Poi mi hanno aiutato ad infilare il vestito, ed i trampoli mortali color argento.

-Allora..?-

-Oh.. Ehm, si..-

Mi porge il braccio, mentre con l'altra mano apre la porta.

-Tieni.- mi dice -Questo è per te. Li ho scelti io.-

Mi porge il bouquet. Rose Rosse.

-Un nome, una garanzia.- mi sussurra, complice.

Ed io scoppio a ridere.

Scendiamo le scale, ed attraversiamo il soggiorno.

Vicino alla portafinestra si trova il primo uomo più importante della mia vita.

Mio padre mi sta aspettando, rigido e un po' impacciato come sempre.

Lascio il braccio di mio fratello e afferro quello di mio padre, che mi da un bacio leggero sulla guancia.

-Sei meravigliosa, bambina mia.-

Non devo piangere.

Usciamo in un giardino che non riconosco più.

È stato ampliato sicuramente.

L'erba è verdissima e curatissima. File di sedie bianche si dispongono ai lati del tappeto bordeaux che sto percorrendo.

È pieno di gente. Alla mia sinistra, in fondo, c'è anche Hagrid, che sta soffiandosi il naso con forza, e che copre quasi tutta la sagoma dei gazebo allestiti dietro di lui.

Ma il mio sguardo è unicamente per una sola persona.

Sotto un'arcata di Rose rosse ed elleboro rampicante, si trova Scorpius Malfoy.

È perfetto, oggi più che mai, nel suo abito nero, e ha i capelli sistemati all'indietro.

Porta una rosa rossa all'occhiello, e non posso fare a meno di sorridere, pensando a quello che mi disse ieri mattina.

'Così, come ti porto io, dalla pelle al cuore.'

Non devo assolutamente piangere.

Mio padre mi lascia sull'altare.

-Abbi cura della mia bambina.- Si rivolge direttamente a Scorpius.

-Lo faccio da sette anni, e lo farò per sempre.- conferma lui.

Non ascolto il sermone del celebrante.

Non riesco a fare a meno di guardare nei suoi occhi, e perdermi in tutti i ricordi che abbiamo.

Meant to Be.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora