Tre || Il Primo Giorno

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"BECCA ALZATI FAREMO TARDI PER LA PRIMA LEZIONE!" gridai per la quarta volta dalla mi stanza mentre frugavo nel mio guardaroba, alla ricerca di qualcosa di decente da indossare il primo giorno di università.

Sono un tipo piuttosto abitudinario e mi è sempre piaciuto avere la situazione sotto controllo, i 'primi giorni' mi hanno sempre reso abbastanza nervosa, quindi ho sempre bisogno di concentrazione e tempo extra perché sia tutto perfetto e in ordine - solo mi piace sapere tutto quello che succederà in anticipo per non avere soprese e non agitarmi inutilmente - ma Becca, al contrario, è tutt'altro che abitudinaria.

Quando Becca non mi rispose sbuffai rumorosamente e mi avviai a passi pesanti verso la sua stanza, accanto alla mia. Munita di un cuscino e di un bicchiere d'acqua irruppi nella sua camera - Becca, come pensavo, era sotterrata a pancia i giù sotto a coperte e cuscini ignara di quello che stava per succederle - e mi avvicinai al bordo del suo letto colpendola violentemente col cuscino. Lei rilasciò un lamento girandosi a pancia in su, a quel punto, senza dire un parola, rovesciai una goccia alla volta il bicchiere d'acqua sul suo viso rilassato.

"TI VUOI SVEGLIARE BECCA!!" gridai per l'ultima volta prima di andarmene di nuovo dalla piccola stanza.

"Uhm" mugugnò lei, la sentii alzarsi lentamente dal letto.

"Avanti dai, faremo tardi ed è solo il primo giorno" le ricordai appoggiando sul mio letto un vestito verde acido con un paio di vans nere.

"Okay okay..mi sto alzando" rispose lei con voce assonnata e frustrata.

***

Mi feci velocemente una doccia, prima di asciugare i capelli e arricciare leggermente le punte con l'arricciacapelli, applicare una sottile linea di eyeliner blu scuro sulla palpebra superiore e un po' di mascara dello stesso colore e un velo di lucidalabbra che faceva sembrare le mie labbra molto più carnose e voluminose.

Scivolai nell'abito verde che avevo preparato prima e nelle mie vans, completai il look con un paio di catenine attorno al collo afferrando la borsa con i libri per le classi di oggi e cercai Becca nella sua stanza, trovandola pronta per uscire - stranamente in orario.

***

Appoggiai la testa al finestrino della macchina di Becca lasciandomi cullare dall'andamento della corsa.

*

"come mai non ti ho mai vista da queste parti dolcezza?" mi chiede lui, l'angolo destro della sua bocca piegato all'insù in un sorrisetto.

Mi aggancio il reggiseno sollevando le spalline nere sulle mie spalle e faccio scivolare le mutandine lungo le mie cosce afferrando quel che resta del mio abbigliamento sul pavimento.

"Mi s-sono appena trasferita da Washington" rispondo evitando di guardarlo negli occhi, o in faccia. Quel sorrisetto è stampato sul suo volto da tutta la serata e sono troppo ubriaca per apprezzarlo e invece mi sta irritando sempre di più.

"La città o lo stato?" mi domanda appoggiandosi allo stipite della porta e passandosi un mano tra i capelli appiccicati dal sudore.

"I-io..l-lo..st-stato" balbetto sbandando verso la porta per andarmene al più presto da questo tipo che mi in qualche modo convinto a gettare all'aria la mi avita.

Lui afferra il mio braccio prima che cada ai suoi piedi sorreggendomi - perché è così gentile con me? - e mi trovo a pochi centimetri da lui, il suo respiro soffia contro il mio viso e io stessa lo respiro.

Ricatto d'Amore || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora