Ventisette || Ho Bisogno di Aiuto

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*Alex*

È passata una settimana da quando sono andata da Luke e ancora nessuna chiamata, nessun messaggio, niente.

Non so cosa mi aspettassi, se un'altra dichiarazione, delle scuse o qualcos'altro, ma qualcosa mi aspettavo. Avevo una vaga speranza che Michael gli avesse detto qualcosa dopo che mi aveva vista piangere fuori da casa di Luke, o che almeno gli avesse chiesto qualcosa di me così da scoprire che non si ricordava nulla di tutto quello che era successo.

Ad ogni modo mi sentivo sempre peggio, non avevo il coraggio di affrontare di nuovo Luke per prima, sentivo che mi doveva di venire lui da me. Avevo passato la settimana a studiare per l'esame di fine semestre di economia aziendale: era davvero dura, considerando la mia distrazione degli ultimi tempi grazie alla quale avevo appena fatto in tempo a inquadrare l'argomento generale dell'esame.

Odiavo economia aziendale, era il corso che odiavo di più in realtà, ma ero costretta a frequentare almeno un corso che non fosse di materie umanistiche, ma con la mente occupata a studiare e a memorizzare formule era più facile non pensare a Luke e a tutto quello che gli stava intorno. Chiamai disperata Scott, che passò a casa mia un paio di volte per aiutarmi a capire come funziona la borsa e altre cose connesse ad essa - quale squalo della finanza che sarebbe diventato mi spiegò tutto con estrema semplicità tanto che capii persino più in fretta di quanto mi aspettassi.

Ogni volta che mi fermavo anche per qualche secondo e alzavo la testa dal libro sentivo un peso dentro di me, qualcosa di cui mi volevo liberare, avevo bisogno di parlarne con qualcuno, ma chi? Non avevo nessuno con cui confidarmi in quel momento, non potevo contare su Becca e non me la sentivo di raccontare di tutta la scenata di settimana scorsa a Emily.

Mi venne un lampo di genio e presi in mano il telefono digitando un messaggio per Michael; non so se era una buona idea, ma in fin dei conti lui mi poteva capire. Aveva assistito alla 'dichiarazione' di Luke e sapeva quello che era successo tra di noi, e cosa più importante non mi aveva giudicata per nessuna di quelle cose.

Rilessi il messaggio più e più volte e lo cancellai. Fissai il telefono tra le mie dita mordendomi il labbro, indecisa. Presi il coraggio a due mani e digitai il suo numero premendo il verde.

...

...

...

"pronto?" la sua voce rispose al quarto squillo.

"ciao Mickey s-sono Alex" dissi con un filo di voce - che cosa stavo facendo!?

"hey Alex...tutto ok? Stai bene?" il suo tono era preoccupato e mi chiesi il perché.

"sisi sto bene, non ti preoccupare" mi sentii di rassicurarlo. Ci fu un momento di silenzio finché non parlò di nuovo.

"hai parlato con Luke?" mi domandò con un tono più rigido di prima, ma con una nota di preoccupazione sempre presente.

"n-no non lo vedo quella volta, quando ci siamo incontrati" ammisi sentendomi arrossire al ricordo, anche se Michael non era davvero fisicamente li con me e non poteva vedermi.

"Alex se vuoi parlare io ci sono ok? Possiamo vederci se vuoi?" si affrettò a dire. Lo trovai davvero gentile e premuroso e tutto a un tratto sentii di potermi fidare di lui.

"uhm in effetti ti avevo chiamato per questo - uhm - volevo chiederti di vederci per p-parlare un po'"

"certo non c'è problema, ti passo a prendere domani a quest'ora?" la sua voce sembrava più alta e leggera. Guardai l'orologio a parete alle mie spalle: le 6.48 p.m.

"si è perfetto - uhm - grazie Michael"

"quando vuoi, davvero"

"ci vediamo domani"

"a domani Alex" disse e allontanai il telefono dal mio orecchio chiudendo la chiamata.

***

N/A: la parte che segue si svolge il giorno dopo la parte precendente di Alex

*Luke*

Non ho idea di cosa fare.

Era passata più di una settimana da quando Alex si era presentata a casa mia e non avevo ancora preso in mano quel dannato telefono per chiamarla e tanto meno mi sono alzato dal mio vecchio divano consumato per andare da lei. Quello che avrei dovuto fare in questi giorni sarebbe stato andare da lei e scusarmi, ma come potevo?

So che dovrei parlare con Alex, ma cosa posso dirle 'scusa di essermi dimenticato di averti detto che ho bisogno di te'? mi sembra che così la ferirò ancora di più, perché nonostante sembri che non me ne importi niente in realtà non c'è niente che mi importi più fottutamente di così. Mi importa - cazzo se me ne importa.

Se fino a quel momento non mi odiava, ora le avevo dato un ottimo moticvo per farlo. E me lo meritavo. Ma piangeva; perché piangeva per me? Questo mi tormentava, questo mi ha fatto stare sveglio giorni e notti con mal di testa e mille pensieri sparsi al suo interno.

Ero un coglione, un codardo e non mi meritavo di avere Alex, né il suo perdono - se mai mi avesse ancora voluto parlare, questo è ovvio. Finalmente decisi di alzarmi dal divano e sciabattai fino alla mia stanza, grugnii alla vista del caos che la dominava: vestiti sporchi e puliti sparsi ovunque, calzini, boxer magliette, jeans. Dovrei mettere ordine, prima o poi.

Camminai sopra a tutto e mi sfilai la maglietta che indossavo tenendola tra le mani indeciso se ripiegarla o meno, ma alla fine la gettai a terra con il resto della roba - che senso avrebbe avuto mettere via una maglietta piegata se tanto tutto il resto della mia roba non era al suo posto.

Aprii un cassetto dell'armadio alla ricerca di una maglietta pulita per uscire di casa e ne trovai solo una bianca, la presi sospirando cosciente che mi sarebbe toccato fare il bucato se volevo avere ancora vestiti puliti con cui andare in giro.

Avevo bisogno di aiuto, ma a chi cavolo potevo chiedere? Nessuno mi stava intoro abbastanza per interessarsi dei fatti miei, e tanto meno io ero uno che li andava a raccontare a chiunque.

La infilai dalla testa ravviandomi i capelli subito dopo, uscii dalla stanza e mi infilai le vans nere vicino alla porta, afferrai il portafoglio e le chiavi della macchina e me ne andai da quel posto che non faceva altro che ricordarmi la visita di Alex, e me stesso, confuso e incapace di dirle quello che provo per lei.

Saltai in macchina e la prima e l'unica persona che mi venne in mente fu Michael, chi meglio di lui avrebbe potuto capirmi?

+++

N/A: buona domenica a tutte voi!

per prima cosa mi scuso per la lunghissima attesa nella pubbloicazione di questo capitolo, e anche perchè è un po' corto rispetto agli altri, ma mi dispiaceva non aggiornare nemmeno oggi.

btw cosa ne pensate??? lasciatemi i vostri pensieri nei commenti e ci vediamo al prossimo capitoloooo ;))

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Ricatto d'Amore || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora