“tempo scaduto, siete tutti pregati di consegnare il vostro esame” la voce del mio professore scandì la fine dell’ora e mezza per lo svolgimento dell’esame di letteratura inglese. Lasciai cadere la penna blu sul tavolo fissando soddisfatta l’ultimo quesito a cui avevo appena finito di rispondere.
alzando le mani in aria mi unii alle grida soddisfatte e sollevate dei miei compagni di corso, tutti esasperati dalla portata di quest’ultimo esame; potrebbe sembrare una cavolata ma non è cosa da niente imparare vita morte e miracoli di autori su autori con le relative meravigliose opere.
Lasciando il mio foglio sul tavolo mi alzai raccogliendo la mia borsa e infilandomi nel fiume di studenti diretti fuori dalla porta. Alzai gli occhi incontrando lo sguardo di Becca. Mi stava fissando?
I suoi occhi non erano più duri e non portavano con loro quell’aria di superiorità. Non erano più giudiziosi e freddi, ma al contrario sembravano volermi chiedere scusa. Erano di nuovo gli occhi dolci e caldi della mia miglior amica. Solo in quel momento mi resi conto di quanto mi era mancata fino a quel giorno, sono successe taaaante cose e lei non è stata al mio fianco in quei momenti in cui una migliore amica sarebbe dovuta esserci.
Non posso fare a meno di pensare che forse in parte sia stata anche colpa mia, ma d’altronde cosa potevo fare? Farmi usare e sbattere di qua e di la da qualcuno che avrebbe continuato a giudicarmi? No.
Camminammo fianco a fianco nella coda fino alla porta della maestosa aula. Di tanto in tanto girai leggermente gli occhi per sbirciare la sua reazione al mio fianco: sembrava che mi volesse parlare, ma era come se temesse qualcosa.
Decisi di fregarmene di tutto e mandare al diavolo i nostri dissapori: lei è la mia migliore amica e le voglio dare la possibilità di tornare da me.
“come è andato?” le chiesi alludendo all’esame che avevamo appena svolto.
Normalmente durante un esame ci saremmo messe una di fianco all’altra e ci saremmo scambiate occhiate durante la prova per vedere come se la stava cavando l’altra e nel caso suggerire qualche risposta. Ma questa volta non è stato così, purtroppo.
“bene” rispose dolcemente, quasi come se avesse paura ad aggiungere qualcos’altro. Annuii e distolsi di nuovo lo sguardo. “a te invece?” aggiunse in fine.
“non male, sono stata un po’ distratta ultimamente” risposi cercando di portare avanti la conversazione.
“immagino” mormorò lei.
“no, non puoi immaginarlo Becca” sussurrai triste. Come si può dire una cosa del genere alla tua migliore amica. Mi sentii male in quel momento.
“no infatti” concordò lei fermandosi nell’atrio e tirandomi da parte “ma mi piacerebbe poterlo fare” aggiunse e sentii le mie fatiche premiate. Anche lei voleva ricominciare.
“vuoi prendere un caffè? Così parliamo?” sorrisi debolmente dopo un po’.
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Ricatto d'Amore || Luke Hemmings
Fanfiction..."Scopa con me di nuovo adesso, o farò in modo che ogni persona qui dentro sappia cosa abbiamo fatto io e te quella sera - è quello che vuoi? - vuoi che dica come ti ho toccata, com'era la tua espressione mentre venivi sotto di me...uhm?" Come è...