1.A new life.

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«Sono a pezzi,mi sentite?

Non ci vedo,

e danzo solo, prego

che il tuo cuore si volti».

(More Than This)

Cosa ci faccio io qui,a mgliaia di chilometri lontana da casa?

A pensare che forse questa sarebbe stata la stagione più bella della mia vita.

È luglio,il cielo è grigio come l'asfalto e diluvia.

Come se non bastasse questo terribile vento fa cadere le gocce fitte e sottili in diagonale rendendo il mio ombrello completamente inutile

D'altronde,c'era da aspettarselo. Una delle poche cose che so sull'Inghilterra è che l'estate è solo una reinterpretazione dell'autunno.

Mi stringo addosso la giacca sperando di proteggerai dal freddo e portando quell'enorme valigia.«Ma cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?».

Semaforo verde:attraverso la strada per evitare di inzupparmi più di quanto già lo fossi.Un tuono sovrasta il rumore del traffico e l'unica macchia di colore in vista è un enorme autobus rosso a due piani che si incida davanti alle strisce pedonali per farmi passare.

Londra sarà anche una città incredibilmente bella,viva e alla moda,eppure a me in quel momento sembrava solo troppo grande,ostile e incaricata.Sono sbarca dall'aereo a Hearthrow due ore fa,e soltanto per un incredibile colpo di fortuna sono riuscita a trovare il treno rapido per arrivare in centro.

Ho dovuto cambiare due volte la linea della metropolitana,cercando di non farmi schiacciare dalla folla nel vagone rischiando di non poter scendere alla mia fermata per colpa di una vecchia signora in piedi davanti alla porta decisa a non spostarsi neanche di un millimetro.Nonostante tutto sono arrivata a King's Cross,continuo a sentirmi persa tra strade e volti sconosciuti di persone che parlano una lingua di cui io non capisco quasi nulla.Ho freddo! Non mi metto a piangere perché sarebbe solo una perdita di tempo:devo muovermi se non voglio perdere il treno diretto verso nord.Come conferma che oggi non me ne va una giusta,non becco l'uscita giusta del Subway e sbuco a ben due strade di distanza dall'ingresso della stazione.Mi tocca correre sotto la pioggia battente.Rivoli d'acqua gelida mi colano dai capelli lungo il collo,nonostante il bavero alzato della giacca.

Con un balzo entro nell'ingresso grande e affollato, trascinando con fatica la valigia.Faccio appena in tempo a riprendere fiato che un'occhiata al tabellone luminoso mi fa scattare di nuovo come un razzo:il mio treno era in partenza dal binario dieci,che si trova...ad almeno mezzo chilometri da dove sono io!

Niente piano B,nel caso lo perda.Non conosco nessuno a Londra,non so se ci sono altri treni in partenza,non ho la più pallina idea di come trovare un hotel per la notte e la sola idea di dover vagare per la città alla ricerca di un posto dove dormire mi sembra un incubo!

Sono sola e qui nessuno può aiutarmi.

Per un attimo sento lo stomaco stringersi,ma riprendo la mia corsa disperata,perché in questo momento un attacco di panico è un lusso che non posso permettermi.

Mentre avanzo verso la folla mi ritengono in mente le parole di mio padre:"Vedrai che questa esperienza ti sarà preziosa!È ora che tu impari a cavartela da sola!".

Vorrei che potesse vedermi ora,per scoprire se il suo spirito paterno non gli suggerire almeno un briciolo di pietà nei mei confronti.

Appena raggiungo la stazione,il capotreno fischia per annunciare la partenza;rischio di inciampare,poi finisco contro una signora che mi fulmina con uno sguardo severo.Mi scuso con un veloce "Sorry!" e comincio a fare segno con il braccio in direzione dell'uomo in divisa,con la speranza che mi veda e mi aspetti.

Riesco miracolosamente a saltare sull'ultima carrozza appena un secondo prima che le porte metalliche si chiudano in un rumore sordo.Mi accascio sul primo sedile libero che trovo,grondante d'acqua,con i capelli spettinati,il fiato grosso,le scarpe di tela fradice,sconvolta e con il morale a pezzi.Un signore dall'aria compita mi lancia un'occhiata perplessa da sopra il giornale prima di riprendere la lettura.Vorrei tanto essere trasparente,sparire.«Odio questo posto!».Non mi resta che sprofondare nel sedile,recuperare l'iPod dalla valigia e lasciare che le voci di Niall, Harry,Zayn, Liam e Louis mi facciano dimenticare questa giornata orribile portando sul pianeta 1D,dove riesco a ritagliarmi un attimo di felicità nonostante tutto,mentre il treno attraverso la campagna inglese,diretto verso nord sotto la pioggia battente.

#SPAZIO AUTRICE.

Ciao a tutti!❤

Inizio col presentarmi.

Sono Sofia,ho 12 anni (13 anni a settembre) e sono di Napoli.

Questa è la prima volta che scrivo una Fan Fiction.

Spero vi piaccia!

Per adesso non metto un numero preciso di mi piace o di commenti.

Cercherò di pubblicarvi al più presto il Capitolo 2.

Se ci sono degli eventuali errori li correggerò domani,adesso devo andare a finire di vedere la partita Italia-Inghilterra.

Forza ITALIAAAAA!!❤❤

Vi ripeto:Non c'è un numero preciso di mi piace e commenti.

Alla prossima,ciaoo!!❤

Stupid Love.❤||Michael Clifford.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora