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Flashback N°1

Nove anni prima

Robert:  18
Arthur: 16
Demon: 12
Dennis: 8
Summer: 6
Austin: 4
Clay: 2

Robert's pov.

Sono le otto di sera ed io sono appena rientrato a casa.

Ad accogliermi ci sono Summer e Dennis davanti alla porta.

"Ehy" li saluto prendendo entrambi in braccio.

"Ciao!" dicono in coro.

"Come è andata oggi?"

"A noi bene...però Arthur si è arrabbiato tantissimo con Demon!" Dice sottovoce Dennis.

"Perché si è arrabbiato con Demon?" Domando a Dennis

"Non lo so forse lo stava disturbando" mi risponde Dennis

"Va bene piccoli adesso vado a cucinare qualcosa, voi andate a giocare" gli dico posandoli a terra.

"Va bene" dicono in coro correndo poi a giocare

Quando vado in cucina c'è Arthur così ne approfitto per chiedere che cosa sua successo.

"Ehy Arthur, le pesti mi hanno detto che Demon ti ha fatto arrabbiare, che è successo?"

"Mi ha trattato male! Lo sai come è fatto, questa volta mi sono innervosito e mi è partita la mano"

"Ah ho capito ma vacci piano non vorrei che avesse qualche altro attacco di panico" gli dico

"Si tranquillo lo sai che raramente perdo la calma"

"Lo so lo so" dico iniziando a cucinare.

Arthur mi da una mano e  dopo una mezz'oretta è tutto pronto e chiamiamo le pesti a tavola.

Il primo ad arrivare è Austin poi Dennis, Demon, Summer e Arthur che torna con Clay in braccio.

Ci sediamo tutti a tavola mangiando tranquillamente.

Demon non parla per tutta la cena ma mi guarda supplichevole.

"Che succede Demon?" Chiedo ma lui scuote la testa segno che non vuole parlare.

"Allora?" Richiedo ma lui mi guarda male.

"Non vuoi parlarne davanti agli altri?"

"Lascia stare...non capisci un cazzo!"

"Demon le parole!"

"Me ne frego delle parole!" Dice alzandosi dalla sedia.

"Demon siediti di nuovo e non fare il bambino!" Lo richiamo.

Lui sbuffa rumorosamente e dopo avermi lanciato un occhiattaccia si risiede.

Ma per il resto della cena non mangia più nulla.

Sta in silenzio sulla sua sedia e si guarda le mani.

Dopo cena ho intenzione di parlargli.

Non capisco cosa abbia, non è mai così silenzioso.

Mezz'ora dopo infatti sono in camera sua.

Lui sta a pancia in giù sul letto e mi fissa.

"Perchè oggi hai dovuto comportarti male con Arthur? Lui vi tratta sempre bene."

"Mi stava sgridando, lo sai che odio essere sgridato! Vi dovete fare i cazzi vostri!"

Io gli tiro uno sculaccione.

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